Un ritratto di Luca Zingaretti
Non ha un gran fisico, ha però occhi penetranti e grandi capacità interpretative. E’ uno dei pochi attori italiani noti in tutta Europa e non solo, si chiama Luca Zingaretti e piace alle platee più disparate.
Tutti lo conoscono come il volto, la rabbia, la dolcezza, la forza e le capacità umane e investigative del commissario Montalbano, ma è una limitazione.
Basti pensare a film come Vite strozzate e, l’ultimo, Perez per capire la differenza tra un interprete che sa passare le frontiere e un attorucolo da fiction, di cui l’Italia è piena.
Se Gigi Proietti è l’artista totale, completo, Luca Zingaretti è il grande interprete che cattura un personaggio, lo fa suo, lo plasma e lo porta al pubblico, non sbagliando una mossa.
Pochi in Europa hanno le sue capacità e con lui la differenza si vede sempre. Chi ha letto i romanzi di Andrea Cammilleri si sarà accorto che il Montalbano dei libri non c’entra nulla con il carattere pennellato da Zingaretti. Ma proprio in questo sta la sua forza suprema: Montalbano è lui e basta. Uno dei momenti più belli del personaggio di Zingaretti è quando incontra una donna. Prima timido e introverso, poi si scioglie e diventa preda e predatore insieme, con un gioco di sguardi e di mimica facciale esilarante, coinvolgente e unico.
Luca Zingaretti è un attore molto originale nel panorama europeo, pensate è pure totalmente pelato, ma fateci caso: quando interpreta un personaggio non si nota questo dettaglio, supplisce tutto con occhi e viso. Alla fine potrebbe essere anche un capellone e nessuno ci farebbe caso.
Mauro Pecchenino