GRANDE TEATRO. Da stasera (alle 20,45) a domenica al Nuovo il dramma di Campbell. Giovedì l'incontro con gli attori
"The Pride" con Luca Zingaretti
La libertà di essere se stessi
L'attore è protagonista e regista di una doppia storia che parla di omosessualità e ricerca di identità contro ogni tipo di pregiudizio
martedì 26 gennaio 2016 SPETTACOLI, pagina 51
Il Grande Teatro da stasera alle 20,45 al Nuovo, fino a domenica propone l'attesissimo The Pride di Alexi Kaye Campbell che ha per protagonista Luca Zingaretti, con Valeria Milillo, Maurizio Lombardi e Alex Cendron e la regia dello stesso Zingaretti, prodotto da Zocotoco. Il testo del drammaturgo-attore greco Campbell (nato ad Atene nel 1966 da padre greco e madre inglese) non è solo una storia sull'omosessualità, è una storia che tocca le corde profonde di ognuno di noi. "È un testo splendido, ma difficile, con due storie parallele e un argomento "caldo", perché facciamo tutti i liberali, ma i pregiudizi sono ancora tanti" ha detto Zingaretti. "Gli amici mi sconsigliavano di farlo. È un testo che parla dell'identità, del coraggio di scoprire chi si è veramente, di prenderne atto, e agire di conseguenza. Pochi di noi vivono la vita che si sono scelti. The Pride esplora temi come il destino, l'amore, la fedeltà e il perdono. Perché nella vita, tutti prima o poi, etero e gay, ci troviamo ad affrontare lo stesso dilemma: scoprire chi siamo veramente e cosa veramente vogliamo dalla vita. Quando da ragazzo facevo politica, ci chiedevamo sempre se le nostre scelte fossero nostre o indotte da altri".Zingaretti di scelte ne ha fatte molte. È stato calciatore professionista (mediano nel Rimini), studente impegnato con la sinistra, allievo dell'Accademia di Arte Drammatica, interprete di una quarantina di film, di oltre venti pièce teatrali e una ventina di fiction, Montalbano in testa, di cui uscirà una nuova serie nel 2016. Intanto, fino a marzo, è impegnato nelle rappresentazioni di questo The Pride il cui autore ha studiato negli States e recitato per diverse stagioni nella Royal Shakespeare Company. La sua ultima opera, appena pubblicata, Sunset at the Villa Thalia debutterà al National Theatre di Londra nel 2016.The Pride è un testo in cui ingegnosamente si alternano due storie distinte ma riflesse, ambientate rispettivamente nel 1958 e nel 2015. In questo modo si intrecciano le vicende di tre personaggi (due uomini e una donna) che condividono i nomi in entrambe le storie e per volere dell'autore sono interpretati dagli stessi attori, a sottolineare come l'una sia l'ombra dell'altra. È il 1958: Sylvia, sposata con Philip, sta lavorando alle illustrazioni dell'ultimo libro di Oliver. Quando Philip e Oliver s'incontrano per la prima volta, tra i due uomini scatta una strana "vibrazione". Comincia tra loro un gioco che li costringe a girare intorno a qualcosa che è impossibile affrontare esplicitamente. È il 2015: stanco dell'infedeltà del suo compagno Oliver (giornalista di talento con cui ha una relazione da un anno e mezzo), il photo-reporter Philip lo lascia. Oliver si ritrova così ad annegare le sue pene nel whisky e nei giochi di ruolo con uomini improbabili che cerca su Internet. Sylvia, amica di entrambi cercherà di capire cosa abbia spinto Oliver a rovinare una relazione che stava a cuore a tutti e due. Le azioni che Philip, Oliver e Sylvia compiono nel 1958 influenzano e spiegano quello che avviene nel 2015. Zingaretti è Philip, Valeria Milillo è Sylvia, Maurizio Lombardi è Oliver e Alex Cendron l'uomo, Peter e il dottore. Le scene sono di Andrè Benaim, le luci di Pasquale Mari, i costumi di Chiara Ferrantini e le musiche di Arturo AnnecchinoSi replica fino a sabato alle 20,45 e domenica alle 16. Giovedì alle 18, al Nuovo, gli attori incontreranno il pubblico, ad ingresso libero.