Non abbiamo notizie certe di un soggiorno a Lucca di Michel de Nostredame, più noto come Nostradamus (1503-1566), ma si sa che il ben noto veggente di origine provenzale viaggiò in Italia nel periodo 1547-49 e non è da escludere che verosimilmente abbia visitato la Serenissima Repubblica Lucense, all’epoca un cantiere a cielo aperto in cui si stava costruendo la terza e definitiva cerchia muraria. Lucca, città nota allora in Europa per le sue sete e il Volto Santo, è comunque presente nel celeberrimo Prophéties di Nostradamus, quattro volte viene citata e in forme diverse. La prima edizione dell’opera risale al 1555, edita a Lione a cura dello stesso Nostradamus, composta da quattro centurie, ossia cento quartine di decasillabi a rima alterna (a b a b), le successive vedranno la luce in seguito, fino alla forma definitiva di dieci centurie che conosciamo oggi e corrisponderebbe alla versione finale del 1558. La dizione corretta francese è “Lucques”, ma Nostradamus usa soltanto una volta la forma usuale, alternandola a “Luques” e “Luc”. Del significato delle quartine e dei possibili riferimenti ad eventi passati o futuri non è dato sapere con certezza, di sicuro lascia interdetti il fatto che in una traduzione italiana delle Prophéties, piuttosto rinomata, qualcuno abbia tradotto “Duc” con “Duce”, parola presente in due quartine che riguardano Lucca. Non facciamo nomi, però non è impresa ardua intuire che “Duc” può avere molta più attinenza con il Granduca di Toscana che non con Mussolini, almeno che il traduttore non sia stato in possesso della “divinazione” giusta, cosa di cui si dubita fortemente.
Ecco le quartine dove compare Lucca: