Lucciole d’altri tempi

Creato il 18 ottobre 2013 da Vittoriano @BVittoriano
In questi giorni RAI 1 ha trasmesso la fiction “Altri tempi”, che ha visto protagonista una bravissima Vittoria Puccini nei panni di una prostituta di una casa di appuntamenti.
La miniserie, in due puntate, ha ottenuto ottimi ascolti (oltre cinque milioni), grazie anche al modo garbato con cui è stato trattato un argomento, di per sé impudico e imbarazzante, che sarebbe potuto sfociare tranquillamente nella volgarità o urtare, nella migliore delle ipotesi, la suscettibilità dei soliti moralisti e benpensanti.
La mercificazione del sesso nel mestiere più antico del mondo, è purtroppo una realtà ancora molto attuale: cambiano le sfaccettature (prostituzione di strada o in case chiuse o aperte), cambiano gli interpreti (etnia sempre più variegata nell'era della globalizzazione del tutto e del niente), ma il risultato è sempre lo stesso: la dignità delle persone che viene colpita, mortificata, fino ad essere annullata  per mano di un’azione (lo sfruttamento), prevaricante e prevaricatrice.
Se cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia, allora “Altri tempi” della fiction sono anche i nostri tempi. Oggi come ieri e domani come oggi, si continuerà a discutere di un fenomeno che trova le sue radici nella povertà, nel bisogno come stato di necessità, nelle debolezze e nelle fragilità individuali, finanche nella sotto-cultura.
Su questo tema particolarmente "scottante" e delicato, ho scritto nel 1997 una canzone, “Lucciole”, pubblicata nel libro: “Le parole del mio tempo”.  So che una canzone non serve a risolvere un problema così complesso e complicato, ma è un omaggio che ho voluto fare a coloro che sono stati costretti, per un motivo o per un altro, ad imboccare una strada sbagliata.
La ripropongo agli amici del blog sperando che possa, quanto meno, far riflettere. Sarebbe già un successo.
Strade che finiscono davanti al buiomarciapiedi pieni di colore umanoqui non ci son stelle solo buchi sulla pelle
Scende anche stavolta lenta e silenziosa   questa notte brava bella e maliziosafatta per aprire cuori freddi e finestrini
Eccole che danzano sopra le orelucciole che ballano senza parolecon il capo in fondo si alzano ed è già il conto
Volti sconosciuti altri molto noti chesfidano la notte e i bagliori tiepidiche si vedono spuntare all'improvvisoquando tutto è già finito
E le trovi nei barcon la spesa sul tramcerte hanno anche un figlioe un marito coniglioAltre sono chissàa curarsi l'etàle ferite che il mondoha lasciato giù in fondo
(Orchestra)
Lucciole che ballano senza nascondersianche se non vogliono devono accendersiaspettando il giornosenza neanche un sogno
per tornare sulle stradeche finiscono davanti al buiomarciapiedi pieni di colore umanoQui non ci son stellesono andate …a farsi belle!
 (LUCCIOLE, dall'album “Non c'è stato il tempo” – Le parole del mio tempo)http://feeds.feedburner.com/VittorianoBorrelliLeParoleDelMioTempo

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