Luce blu e retina

Creato il 04 dicembre 2013 da Mir Gorizia @Ettore_Ribaudo

Dopo i raggi ultravioletti è la luce visibile ad essere messa in discussione e più precisamente… la sua componente blu.

La luce blu è nociva per le cellule della retina per effetto dello stress ossidativo che genera; si sospetta che sia inoltre in grado di aumentare il rischio di importanti patologie oculari come la degenerazione maculare (DMLE) legata all’età.
Emessa naturalmente dal Sole, la luce blu e oggi sempre più prodotta in modo artificiale dai sistemi di illuminazione a LED che dovrebbe essere limitata quanto meno nella sua componente blu.
Al fine di identificare in modo molto preciso le lunghezze d’onda nocive, è stato sviluppato da “l’Istitut de la Vision” di Parigi, un protocollo sperimentale, unico al mondo.
Nel giugno 2013 si è proceduto ad effettuare un test e si è osservato che dopo 18 ore di esposizione luminosa e 6 ore di riposo all’oscurità le cellule retiniche, oggetto dell’esperimento, evidenziavano una mortalità eccessiva.
Risultato: le lunghezze d’onda situate tra 415 è 455 nm (tipica dell’illuminazione a LED) sono quelle più nocive per le cellule della retina.
Questo significa che quando attaccate, le cellule innescano progressivamente la propria morte (un processo noto come apostosi) divenendo oggetto di una serie di fenomeni degenerativi cumulabili.
La lotta contro le patologie visive legate alla luce blu interessano tutta la popolazione mondiale, ma  sono soprattutto le categorie più vulnerabili a quelle lunghezze d’onda che dobbiamo proteggere e sono: i bambini, con un cristallino particolarmente trasparente è meno protettivo e gli adulti sopra i 45 anni di età le cui difese naturali si indeboliscono per effetto dell’invecchiamento.
Allo stesso modo, sono interessate le professioni esposte ad illuminazione artificiale intensa: chirurghi, tecnici della luce… solo per citarne alcune.
Il problema è considerevole ed stimato attorno 3,2 miliardi di persone da proteggere da questo problema, non dimenticando che come detto sopra bisognerebbe limitare in modo drastico l’uso del LED a luce blu e cioè a temperatura di colore superiori a 3300 K.

In ultima analisi le cifre chiave di questo problema sono:

  • 3,2 miliardi di persone, di cui 1,3 miliardi di bambini e 1,9 miliardi di adulti over 45.
  • 100 milioni di persone sono toccate dalla degenerazione maculare legata all’età e 250 milioni dalla cataratta.
  • Una persona su tre e colpita da DMLE all’età di ottant’anni.
  • Circa il 90% delle fonti di illuminazione del mondo saranno basati sulla tecnologia LED in base alle dichiarazioni dei leader del settore.

Avendo ben chiaro il quadro che coinvolge oltre al settore illuminotecnico anche il settore sanitario, chiedo ma non sarebbe il caso che chi fosse tenuto a legiferare tenesse ben a mente questi casi onde evitare un progressivo aumento dell’incidenza della spesa sanitaria nel comparto pubblico?

Tags: led e luce blu, sanità e tagli, sanità pubblica