Luce. Gratis.

Non le ha così tozze le gambette, la Bionda, ma la prospettiva è casuale ed è venuta così. Le punte in dentro sono a testimoniare l'atteggiamento vezzoso, oggi alla gonnellina ci teneva tanto, oggi c'è la festa di natale all'asilo. Cresce, e cresce fimmena nonostante me. Come tutti gli anni la festa sarà succinta - un quarto d'ora di canzoni stonate e parole sempre un po' sbagliate - e indolore. Come sempre punterò ai genitori di K. che mi sembrano i più sensati. Come sempre spererò che finisca presto. Come sempre sulle faccende natalizie lascio fare a G., agli stimoli che le vengono dall'esterno. Come sempre non mento e aspetto le sue domande. Assecondo, non la carico, non mi forzo ad avere atteggiamenti che mi sono estranei da tempo. Sulla qualità e quantità dei regali non mi interrogo, mi ha chiesto un cagnolino di peluche, il consumismo da queste parti non è ancora un problema. Tutto sotto controllo. Non sono ancora i regali ad interessarla, per ora, ma le decorazioni, il fare. Mi ha giusto chiesto di raccontarle delle renne, se babbonatale ha i guanti blu, se legge le e-mail, ma mi sembrano domande di cortesia. Le interessa l'albero, si è già fatta un puntale con il rotolo di carta igienica... La famigerata magia ce l'ha, non ha bisogno di iniezioni da parte mia. Qui si luccica tutto l'anno, momento più momento meno. Oggi mamma luccica un po' di più, tutta dentro in solitaria, questione di DNA. Oggi è Santa Lucia, mi appello a una memoria ma fatico ad essere nostalgica - che strana dimensione, la nostralgia, non mi ci trovo, mi spiazza. Qualcosa c'è, qualcosa trovo, ma è una lucina fievole più legata al profumo dei mandarini che al desiderio di regali. Non me l'hanno infuso questo discorso del premio, questa cosa del desiderio e dell'essere buona in funzione di. Con chi devo prendermela? Con chi se la prenderà G. nei prossimi anni? Però una strana euforia bambina c'è e me la tengo dentro tutta, implosa, a scaldarmi. Auguri alle Lucie, specie quelle lisergiche, idealiste e blu.