di Patrizia Poli
La partita della vita
Luciana Fabbroni
Daniela Minici
Luoghi interiori, 2014
pp 175
14,00
Scritto a quattro mani nella forma del romanzo saggio, “La partita della vita” di Luciana Fabbroni e Daniela Minici,contiene dialoghi che sono pretesti per dissertare sulla libertà femminile. Quattro mani che in parte inventano, in parte sognano ad occhi aperti, in parte forse traggono spunto da ricordi, esperienze, brani di diario o percorsi personali, mescolando narrazione, speculazioni sull’emancipazione, teorie di tipo scientifico mutuate dagli studi, dalle professioni e dagli interessi delle due autrici. La vita è paragonata, come nel titolo, a una partita da giocare ma anche alla struttura dell’atomo di carbonio.
“La vita è nata come conseguenza di questa grande reattività del carbonio. La vera indole dell’umanità è quindi questa. Formare più legami possibili, cedere, prendere, mettere in compartecipazione le proprie risorse, creare una rete di relazioni che soddisfino le necessità della propria natura.” (pag 175)
Le protagoniste sono donne quasi sessantenni, ognuna col suo carico di problemi, che suggeriscono l’abbandono dei legami familiari tradizionali in favore di una rete di rapporti amicali.
“L’amicizia fra donne è forse l’unica vera conquista, sintomo di una parziale autonomia e indipendenza.” (ivi)