Avevo sperato che la presentazione dei libro di Luciano Boero, “Soldato da otto soldi”, potesse essere più aggregante: musicista conosciuto - e anche tanto, in ambito savonese -, argomento “serio”, e la previsione di mischiare le parole alla musica “antica”, fatta di quelle canzoni che, volenti o nolenti, assimiliamo sin dalla nascita, e rivalutiamo nel tempo, soprattutto dopo aver acquisito la capacità di comparazione critica, in questo caso tra la nobiltà acquisita e tanta spazzatura che ci propina il mondo evoluto!
Certo, si poteva organizzare il tutto in una libreria del centro città, niente di più facile, ma l’idea di proporre un momento di “svago controllato” in uno spazio diverso dal solito poteva essere accarezzata con più entusiasmo. Secondo me! Sono ormai avvezzo a queste delusioni che sono tipiche del mondo della musica live, e conosco perfettamente il fattore CSD (Culo Sul Divano), che colpisce sempre all’ultimo momento, ma Luciano Boero, il fantastico fiatista Michele Lazzarinie il fonico della Locanda delle Fate - persino lui è calato dal basso Piemonte! - non hanno avuto il pubblico che meritavano, e di questo sono molto dispiaciuto. Ma i pochi intimi hanno potuto entrare meglio nel mondo di Carlo e Luciano Boero, padre e figlio, che è fatto di momenti noti, perché tramandati da generazioni, studiati nelle scuole, visti alla TV. Un secolo di storia che percorre le due grandi guerre e, attraverso il boom economico, arriva sino ai giorni nostri. Niente come la musica stimola i nostri sensi, nessuno escluso, e il racconto musicale di Boero, miscelato al sax struggente di Lazzarini, ha incontrato il verde umido e silenzioso del Parco di Quiliano in Carpignano, a Savona, luogo dalla potenzialità ancora inesplorata; la velata tristezza provocata dal momento magico ha portato i presenti a ritroso nel tempo, e i due musicisti davanti a noi sono diventati la proiezione di quanto accadeva in passato, tra balere e feste di paese, giorni antichi in cui la felicità era fatta di un ballo e il successivo battere di cuori innamorati. I racconti si svolgono nelle langhe, ma lo scenario è rappresentativo di un’Italia che ha avuto un tessuto sociale abbastanza condivisibile e ciò che abbiamo ascoltato aveva il profumo della storia.Le canzoni? Abbassa la tua radio per favor, Ma l’amore no, Lili Marlene, Come pioveva, Grazie dei Fior, Ma l’amore no, Volare, Non dimenticare le mie parole, Parlami d’amore Mariù, Mille lire al mese, Voglio amarti così, Stardust e La gatta.
Tra un brano e l’altro le letture di Maura Genta hanno permesso di captare parti del contenuto del book, abbinate al brano proposto.
Per chi fosse interessato ad un commento al libro, un pò più approfondito, propongo il link con il mio pensiero di qualche mese fa:http://athosenrile.blogspot.it/2015/06/soldato-da-otto-soldi-carlo-e-luciano.html
C’è anche spazio per un bis, un “solo” da paura di Michele Lazzarini, musicista che non conoscevo e che da oggi seguirò nei suoi progetti musicali.
Parte del racconto musicale è contenuto nel video a seguire:
Una bella serata per i presenti, che Luciano Boero, filosoficamente, identifica con la sottolineatura rassicurante di “pochi ma buoni!”.
Un ringraziamento all’organizzazione del Ristoro Camilia, Valentina, Massimo e Roberto.