«Nessun rischio flop» per l'asta delle frequenze digitali il cui bando viene pubblicato in queste ore sulla Gazzetta Ufficiale. È il presidente della Fondazione Ugo Bordoni, Alessandro Luciano, parlando all'Adnkronos, a fugare i dubbi sullo scarso interesse che la gara che ha sostituito il beauty contest potrebbe suscitare tra gli operatori.
«Ci sono ancora frequenze disponibili sulla stessa banda», rileva Luciano, che ricorda come «questa assegnazione era partita con un beauty contest e siamo arrivati a un'asta che vedrà sempre la Fondazione Bordoni nel ruolo di advisor».
«Pur non essendoci i 'big' del settore ci sarà un grossissimo interesse per questi 3 multiplex da parte degli altri operatori televisivi», sottolinea Luciano, che spiega come «la fondazione Bordoni offrirà al Mise il supporto tecnico necessario allo svolgimento dell'asta per l'assegnazione dei nuovi diritti d'uso sulle frequenze televisive nazionali». L'incarico di advisor riguarda sia gli approfondimenti degli aspetti procedurali sia il vero e proprio espletamento della gara.
All'asta andranno frequenze che compongono tre reti tv digitali terrestri nazionali con un diritto d'uso ventennale; le reti sono associate a lotti che si distinguono per le frequenze che le compongono e per la copertura nominale garantita a livello nazionale. Solo gli operatori nuovi entranti o che detengono un solo multiplex sono ammessi alla competizione per tutti e tre i lotti indistintamente, come noto, mentre possono infine competere per il terzo lotto specifico gli operatori integrati ovvero attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento. Il bando esclude del tutto gli operatori che detengono tre o più multiplex, come Rai, Mediaset e Ti Media.
La base d'asta prevista è pari per il primo lotto a 29,3 mln, l'altro è 29,8 mln, il terzo multiplex a 31,6 mln. «Gli importi minimi - spiega Luciano - sono stati stabiliti secondo i criteri indicati dall'Agcom e in base al costo per abitante coperto previsto dal decreto per le misure compensative per la realizzazione della banda di 800 megahertz». Affidando l'incarico alla Bordoni «il ministero dello Sviluppo - ricorda Luciano - ha voluto replicare l'esperienza precedente: la gara nel 2012 per le frequenze per la telefonia radiomobile» che portò ad un incasso di circa 4 miliardi di cui circa 3 miliardi per la sola banda a 800 megahertz.
«Questa banda molto pregiata per le comunicazioni radio è stata resa disponibile al servizio mobile come dividendo digitale in conseguenza della migrazione dall'analogico al digitale nella tv», ricorda il presidente della Fondazione. «Ancora prima nel 2008 la Fub ha curato l'asta per la banda larga senza fili in tecnologia wi-max ; la gara ha rappresentato una best practice europea sia per la maggiore complessità di svolgimento dell'asta legata alla suddivisione macro-regionale nonchè regionale dei diritti d'uso sia per il conseguente elevato numero di partecipanti».
La gara fruttò alle casse dello Stato l'importo finale di circa 136 milioni di euro superiore di ben 176% al prezzo posto a base d'asta. «La fondazione Bordoni continua a essere l'unica azienda impegnata nella ricerca scientifica e nella ricerca applicata alle reti presente in Italia e che sta cominciando a operare anche in campo mondiale», come in America Latina, Arabia saudita, paesi del bacino mediterraneo e paesi dell'Est.