Lucio dalla 30.000 per lui solo
Creato il 04 marzo 2012 da BiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiBOLOGNA - Il sole che inonda Bologna come nella più luminosa delle giornate di primavera. E la sua musica - leggera e fluttuante - a squarciare il silenzio dell'ultimo, commosso, saluto. Quella Piazza Maggiore che, ormai ovunque, tutti conoscono come 'Piazza Grande', oggi era davvero solo per lui, Lucio, il figlio prediletto di una città e di una nazione accorse a tributargli l'omaggio più dolce e sentito.
In quel centro in cui, cantava, "non si perde neanche un bambino", oltre 30.000 persone, giunte un po' da tutta l'Italia, si sono ritrovate per sfilare davanti al feretro di Lucio Dalla - adagiato nel cortile di Palazzo d'Accursio con un'interpretazione dell"Ultima Cenà del fotografo-artista Stefano Cantaroni, a fare da sfondo - regalandogli un pensiero, una lacrima, un sorriso. Tante, tantissime persone. Un fiume, in fila sin dal mattino - ben prima dell'apertura della camera ardente poco prima delle 10 - che si è ingrossato con il passare delle ore, fino a fagocitare, ordinato in una decina abbondante di file, l'intera piazza davanti San Petronio, la basilica in cui domani, proprio nel giorno del 69/o compleanno del cantante, si terranno i suoi funerali. Un fiume lento, quieto, fatto di giovani e tanti anziani; di famiglie con un bimbo nel passeggino e volti noti dello spettacolo e della politica; dell'esuberanza sportiva dei cestisti della Virtus e dei calciatori del Bologna, le squadre più amate allo stadio e al palazzetto. Generazioni e provenienze che si mischiano in un grande, affettuoso abbraccio. "Veniamo da Prato - spiegano padre e figlio - non potevamo non venire: Dalla ci ha migliorato la vita con le sue canzoni. E' stato un piccolo grande uomo che ha lasciato una traccia importante con tutte le sue canzoni: colte, spiritose, intelligenti, mai banali. Era doveroso venire qui". Doveroso anche per chi lo ha avuto come 'amico della porta accanto' o chi, più poeticamente, come il ponte verso un'Italia amata e lontana. "Sono nata a Losanna - racconta una donna accompagnata dalla figlia nel cortile di Palazzo D'Accursio -: i miei genitori erano emigranti. La sua musica mi è sempre piaciuta sin da quando ero ragazzina. A me piaceva la sua musica ma per la mia famiglia e i miei genitori era un legame con l'Italia". Legame, forte, che Dalla ha sempre saputo mantenere con gli amanti della musica e, immancabilmente, con la sua città. "Sono venuto a salutarlo - racconta un'anziana dai candidi capelli - era troppo umile, troppo buono: un bravo 'bulgneis'. Io non sono giovane - aggiunge - ma le sue canzoni mi piacevano molto. Dalla rappresenta Bologna ed era una persona di buon animo: un amico". E nel 'pellegrinaggio' laico davanti al feretro del cantante - accompagnato da un applauso dolce ogni volta che in Piazza Maggiore è risuonata 'Caruso' - tanti i volti noti dello spettacolo e della politica. Dall'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, al ministro del Turismo, Piero Gnudi, fino al leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, a Bobo Craxi, all'ex sindaco felsineo, Giorgio Guazzaloca e all'attuale primo cittadino, Virginio Merola. A salutare Dalla, ancora, il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, l'ex rettore dell'Alma Mater Fabio Roversi Monaco e il rettore Ivano Dionigi, l'attrice Isabella Ferrari e i giornalisti Corrado Augias, Marco Travaglio e Milena Gabanelli, oltre alla vedova di Luciano Pavarotti, Nicoletta Mantovani, al produttore televisivo Bibi Ballandi e a un nutrito gruppo di cantanti. Da Biagio Antonacci a Samuele Bersani, da Marco Masini a Andrea Mingardi e Caterina Caselli, da Luca Carboni a Pierdavide Carone, oltre agli amici di sempre, Ron e Gianni Morandi. Con la sua morte "Lucio ci ha fatto un brutto scherzo. Lui ne faceva tanti, ma questo era veramente inaspettato", ha scosso la testa Morandi, cui si sono aggiunti i figli Marianna e Marco. "Quel che ha lasciato in eredità - ha ricordato dolcemente Ron - è la sua leggerezza nel prendere la vita ma anche la morte. Se ne è andato come un fringuello". Leggero nel cielo della sua Piazza Grande. La camera ardente di Lucio Dalla sarà aperta anche domani mattina, dalle 7 alle 13. Poco dopo il feretro sarà trasportato nella vicina Basilica di San Petronio, dove alle 14.30 sarà celebrato il funerale. Per stasera, invece, non è stato ipotizzato alcun orario di chiusura. Il Comune ha offerto la possibilità di tenere aperto il cortile d'onore di Palazzo d'Accursio fino a che ci sarà gente che vorrà dare il suo ultimo omaggio al cantante. Se fosse necessario, i servizi sono predisposti anche per un apertura no-stop.
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