Il grande cantautore riletto attraverso i testi dei suoi capolavori
1 marzo 2013
Lucio Dalla era un poeta, un artista completo. I suoi testi graffianti scavano l’anima, riuscivano a scalfire i sentimenti con un lirismo unico e delicato. Ma Lucio era prima di tutto un esploratore della musica, nato jazzista ha attraversato il beat degli esordi giungendo fino all’elettronica degli ultimi tempi. Ha fatto incursioni nell’opera lirica, come quando scrisse Tosca Amore Disperato, ispirata liberamente alla Tosca di Puccini.
Eppure, il suo primo album 1999, passò quasi inosservato, così come il secondo Terra di Gaibola che conteneva Occhi di ragazza, scritta da Lucio, ma portata al successo dall’amico Gianni Morandi. Nato il 4/3/1943 in una Bologna ancora torturata dalla guerra, resterà orfano, evento che lo segnerà nel profondo e che sarà citato nel testo di Come è profondo il mare. Lucio era un uomo che correva ed inseguiva i sogni come se fossero tante nuvole dipinte su ne Il Cielo, liberando le emozioni, perché ‘si perde il pensiero quando guardo il cielo’.
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