Luigi Davì – gymkhana-cross
Hacca edizioni
Ci fu un tempo, dunque, in cui la classe operaia aveva un suo piccolo paradiso. Giornate lunghe in fabbrica – si lavorava anche il sabato, e senza tante recriminazioni – ma anche serate spensierate a caccia di fanciulle assai poco disponibili, bevute all’osteria con gli amici – le memorabili cappe di fumo stagnante appena sopra il mezzo litro di vinaccio allappante – e poi tante chiacchiere, tante illusioni, mentre gioventù passava e le ambizioni si tramutavano in un onesto matrimonio con prole e casetta in periferia. Il mondo raccontato da Luigi Davì in questa raccolta di storie minime – minimali¬ste, si direbbe adesso – è proprio quello di un ipotetico giovanotto d’altri tempi che, seppure con nomi diversi, sembra rincorrersi attraverso tutte le piccole vicende di vita quotidiana che costituiscono l’antologia ideale di un mondo antico e appartato, appena dietro l’angolo e an¬cora ben visibile nelle foto in bianco e nero dei nostri genitori. Vita di fabbrica – con scherzi goliardici inclusi e voglia di costruire qualcosa, al di là dei “pezzi” di lavorazione.
Luigi Davì nasce a La Salle (Valle d’Aosta) nel 1929; da ragazzo si trasferisce a Leuman (Torino), dove, terminati gli studi, lavora in fabbrica come operaio meccanico. Pubblica i primi racconti sull’«Unità» di Milano nel 1949; collabora a «Il Contemporaneo» e il «menabò». Dopo l’esordio nei “Gettoni” con il volume Gymkhana-Cross (1957), pubblica Uno mandato da un tale (1959), Il capolavoro («menabò 4», 1961), L’aria che respiri (1964), Il vello d’oro (1965, Premio Prove-Città di Rapallo per un inedito 1964). Nel 1970 realizza un originale televisivo intitolato Civiltà dei consumi (trasmesso con il titolo ”Ultimo giorno”) e un testo teatrale, Ballata del periferico, messa in scena nel 1972 presso il Teatro Erba di Torino.
Luigi Davì – gymkhana-cross – Hacca edizioni – Pagine: 320 – ISBN: 978-88-89920-71-8 – Anno: ottobre 2011 – Prezzo: € 14,00
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