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Luigi Gubitosi: “Lo sciopero è un errore”. Roberto Fico. “Renzi vuole svendere la Rai, giusto sciopero”

Creato il 03 giugno 2014 da Nicola933

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«Questo sciopero è un errore. La Rai fa parte del sistema. Ci è stato chiesto un sacrificio, e noi lo faremo. La Rai deve lavorare ancora di più per essere promotrice del cambiamento che il Paese chiede e di cui può e deve essere parte. Io poi vengo dal privato; sono abbastanza alieno dal concetto di sciopero per una richiesta dell’azionista». In un’intervista al Corriere della Sera il direttore generale Luigi Gubitosi dice la sua sulla manifestazione indetta dai dipendenti del servizio pubblico per l’11 giugno. Lo sciopero è stato proclamato in seguito all’annuncio del taglio da 150 milioni di euro annunciato nei mesi scorsi dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli e confermato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Poi il direttore generale Rai, affronta un altro dei temi delicati per la tv pubblica ovvero Rai Way: «Mentre in molti obiettano, la quotazione di Rai Way è già operativa. Abbiamo selezionato un gruppo di banche, di advisor. Chiudere entro l’anno è un programma ambizioso ma raggiungibile».
Il timore è che sia una svendita.
«Si parla di svendita senza sapere il prezzo. A differenza di quanto ipotizzato in passato, stiamo parlando del collocamento di una quota di minoranza. Rai Way è un piccolo gioiello, tanto che da più di dieci anni qualcuno tenta di comprarla. Alcuni di quelli che si dichiarano contro, tre anni fa erano per vendere». «Ora si oppongono gli stessi che avevano approvato quel piano. A volte prevalgono considerazioni politiche; da tecnico è una cosa a cui non riesco ad adeguarmi. Oltretutto Rai Way resterà nel pubblico. Le consentiremo di avere il suo core business staccato dal resto del gruppo, ma la direzione, il coordinamento e il controllo rimangono alla Rai». Sull’incasso Gubitosi preferisce non sbilanciarsi «Non lo posso dire, per due motivi. Mancano alcuni mesi alla quotazione, i mercati finanziari sono volatili, e io sono scaramantico. E non intendo certo commettere aggiotaggio diffondendo notizie sensibili».

Anche sulle sedi regionali Gubitosi smorza le polemiche degli ultimi giorni: “Stiamo rivedendo il modo in cui operano”, comunque “preferisco parlare non di tagli ma di ottimizzazione, di crescita”. La riduzione degli stipendi dei conduttori, invece, “sta avvenendo”, assicura, “quando un contratto scade rinegoziamo in basso”.

Sull’accusa di Francesco Merlo di aver promosso a “macrodirettore” Luigi De Siervo per compiacere Renzi «Non ho capito a quale promozione si riferisse. De Siervo era direttore commerciale quando sono entrato ed è direttore commerciale oggi. Rai Trade, la direzione commerciale, sarà esternalizzata, come previsto dal piano industriale già da due anni: De Siervo continua a fare lo stesso mestiere, anziché all’interno dell’azienda, in una società separata. Vedere un aspetto politico anche in questo fa pensare che il dibattito ogni tanto porti a storture mentali».


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