Luigi Montebello, 20 anni, è nato ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino. Studia Letteratura Musica e Spettacolo a Roma.
Ama le arti a 360 gradi.. anche sedice di avere appena iniziato il suo percorso nell’Espressione. La fotografia per adesso è il suo mezzo principale ma il suo sogno nel cassetto è essere un videomaker. E’ alla ricerca di una commistione di stili e generi al di là di ogni definizione.
Dopo una breve chiacchierata “virtuale”, ci dice subito che non ama parlare di lui.. preferisce che siano le sue foto a farlo per lui! Che dire, ci riesce benissimo.. ma siamo riusciti lo stesso a strappargli qualche risposta..
Qualcosa che parli di te..
“Non più ottico ma spacciatore di lenti
per improvvisare occhi contenti,
perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.”
(Fabrizio De Andrè)
Cos’è per te la fotografia? Come la vivi?
Penso che la fotografia sia un potente mezzo espressivo per suscitare emozioni, pensieri e sensazioni nell’osservatore. E’ una forma col quale plasmare le idee. Esperienza estetica pura per rapportare il proprio spirito con il mondo.
Penso che ogni scatto debba essere il risultato finale di una elaborazione mentale; universale figurazione di un concetto interpretabile.
Non mi reputo un fotografo ma una coscienza in movimento che oggi usa la fotografia per esprimersi, ma un domani potrebbe usare un’altro mezzo. Amo molto il cinema, la poesia e la musica, e mi piacerebbe in futuro fondere insieme tutti questi elementi.
Domanda scontata: a chi ti ispiri per le tue fotografie, per il tuo lavoro?
Non ho mai posto un artista in particolare in cima ad una piramide da scalare per raggiungerlo, ma piuttosto penso di essere influenzato inconsciamente da tutte le cose che mi capitano sotto gli occhi e che suscitano in me qualche emozione particolare.
Mi piace molto l’arte romantica, amo pittori come Caspar David Friederich e Delacroix. Mi piace l’astrazione filosofica di registi come Antonioni, il romanticismo poetico ed incantato di Fellini, l’umorismo pungente di Monicelli. Sono molti i fotografi che mi piacciono, tra cui Irving Penn e Jerry Uelsmann (molto diversi ma ugualmente straordinari nel loro genere). Anche la musica che ascolto penso abbia formato molto il mio modo di concepire la vita.
Penso che la cultura sia molto importante, fondamentale, per un giovane artista. Forse il tratto distintivo per emergere dalla moltitudine, oppure per immergervisi e capirla…
C’è stato un progetto che ha contato particolarmente per te?
Se posso variare leggermente la domanda, affermerei quale “innovazione” ha contato particolarmente per un giovane artista: Internet. E’ una possibilità unica e straordinaria di condivisione e formazione per ogni giovane che voglia intraprendere queste strade. Un calderone di idee, a volte con qualche ingrediente stonato, ma che può fornire un’alimentazione perfetta per una mente creativa. Credo molto negli strumenti di condivisione dell’arte e della letteratura in rete.
In quanto rubrica su giovani talenti per giovani talenti, ti chiediamo infine: che consigli ti sentiresti di dare, in base alla tua esperienza?
Di innamorarsi di ciò che si fa. Di dedicarsi molto allo studio del mezzo d’espressione prescelto per dar miglior forma alle proprie idee. Di pensare, sempre, e non lasciarsi pensare. Di sperimentare. Di non piegarsi ai giudizi negativi. Di ascoltare buona musica
Grazie a Luigi! Adesso godetevi la galleria!