Luigi Nono, restituzioni acusmatiche (Angelica, Bologna 17-04-2015)

Creato il 21 aprile 2015 da Maxscorda @MaxScorda

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Quest’anno Angelica, il festival internazionale della musica, aggancia le celebrazioni di Luigi Nono nell’ambito del progetto "Resistenza Illuminata", proponendo una serie di eventi, tra i quali questo "Restituzioni acusmatiche", cinque serate dove si sono potute riascoltare riascoltare le composizioni per nastro magnetico che Nono ha realizzato negli anni ’60.
Brani nati per la riproduzione meccanica percio’ nell’idea e nell’intento schaefferiano di includere le prerogative del medium all’interno della composizione, anzi farne parte integrante e imprescindibile.
Viene da se’ che richiamando il grande musicista e teorico francese, si entra nel dominio della musica concreta nel senso piu’ ampio, sommando nel computo rielaborazioni elettroniche, montaggio e riproduzione multicanale laddove la spazializzazione sonora si nobilita alla pari della disposizione orchestrale degli strumenti, il tutto attraverso l’uso dei registratori, riproduttori multitracce e una vasta gamma di effetti sonori.
Nono come sappiamo fu tra i frequentatori piu’ importanti dello Studio di Fonologia della sede Rai di Milano, voluto tra gli altri dai colleghi e fondatori Berio e Maderna e cio’ gli permise di studiare tecniche e utilizzare strumentazioni all’avanguardia per l’epoca. In breve, in queste serate si e’ cercato di riprodurre le condizioni di ascolto originali non soltanto attraverso la ripartizione multicanale ma anche grazie al reperimento, ove possibile, delle registrazioni originali si e’ potuto ricostruire non solo la disposizione spaziale ma anche performativa con le registrazioni delle voci originali che parteciparono alla performance. La serata si realizza grazie al lavoro di Veniero Rizzardi al quale si deve anche l’introduzione e la spiegazione delle opere in ascolto e la regia del suono di Alvise Vidolin.
L’ultima serata, l’unica alla quale ho potuto assistere, ha proposto "Contrappunto dialettico alla mente" del 1968 e "Musica-Manifesto n.1" dell’anno successivo, opera che a sua volta si divide in "Un volto, del mare" e "Non consumiamo Marx". Se le composizioni sono stranote e conosciutissime, i cinque o meglio otto canali restituiscono una dimensione inedita non solo come esperienza d’ascolto ma nell’impianto teorico, fondante e strutturale, nello spirito ed effetto voluto da Nono. Nulla da eccepire percio’ sia dal punto di vista tecnico e per tanti versi filologico, una ricostruzione ambientale di rara efficacia. Semmai restano le mie personalissime perplessita’ su Nono e in parte sul suo lavoro, sia nell’impianto teorico che compositivo. Tecnicamente alla fine degli anni ’60 cio’ che il musicista veneziano proponeva, era gia’ stato realizzato e ascoltato da diversi lustri da Schaeffer , Stockhausen e lo stesso Maderna tra i tanti. Anche sotto il profilo della complessita’ tecnica, il suo contrappunto sprofonda sotto altri esperimenti antecedenti e la bidimensionalita’ delle sovrapposizioni, si annullano innanzi la sbalorditiva stratificazione di "The Idea of North" composta da Glenn Gould l’anno precedente.
Sotto il profilo teorico Berio fece meglio e di piu’ con lo studio fonologico, basti pensare a "Laborintus II" o a "Thema" e nell’esposizione delle tesi inevitabilmente politiche, siamo ben lontani a operazioni raffinate come "Biogramma" a mio avviso uno dei massimi testi sul grado di entropia sociale.
Ad ogni modo resta il valore tecnico della serata proposta e la bellezza selvaggia dell’elettronica negli anni nei quali si andava consolidando e un’esperienza d’ascolto che con la tecnologia casalinga per quanto evoluta, ancora si fatica a riprodurre.

Scheda dell’evento


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