LUIGI ONTANI - W l'Arte che ripArte
In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2015/2016 dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, lunedì 18 gennaio 2016, alle ore 17.00, presso il MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea - dopo la cerimonia ufficiale che si svolgerà alle ore 11.00 presso il Teatro dell’Accademia - sarà presentato l’evento “Luigi Ontani W l’Arte che ripArte”.
Alla presenza dell’artista si terrà un incontro-dibattito a cui parteciperanno il Presidente dell’Accademia dott. Roberto Marotta, il Direttore prof. Marco Brandizzi, docenti, storici dell’Arte, studenti, artisti e operatori culturali.
Nell’arco della giornata saranno proiettati i film e i video di Luigi Ontani che Elena Volpato, responsabile della Collezione di Film e Video d'Artista della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, ha gentilmente concesso per l’occasione.
Elenco dei video:
- I super8 del 1969-1970
- La Favola Impropriata, 1970
- GaneshaMusa (acquario romano), 2001
- L’Ombrofago, 2010
- DisinCantoIconico (concesso dal Prof. Maurizio Finotto), 2015
Biografia di Luigi Ontani
Dopo aver studiato all'Accademia di Belle Arti di Bologna inizia la carriera artistica alla fine degli anni Sessanta, cominciando a farsi notare per i suoi "tableux vivants". Realizza poi delle performance filmate e fotografate, in cui Ontani si presenta mascherato in vari modi: da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco. È una pratica di azionismo che sfiora il kitsch (ben diverso dall'Azionismo Viennese, di cui fa parte Hermann Nitsch), e mette il narcisismo personale ad un livello superiore. Nel corso della sua lunga attività Ontani ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l'uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro: dagli oggetti pleonastici (1965-69), elementi in scagliola, alla "stanza delle similitudini" costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato. Ha spesso anticipato l'uso di tecniche in seguito adottate da altri artisti, i primi video super 8 in bianco e nero sono stati girati dal 1969 al 1972. Con l'opera "Ange Infidele" del 1968 Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall'inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l'artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per impersonificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente è quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica. Dalla fine degli anni sessanta si susseguono "Teofania" 1969, "Fantome", "San Sebastiano nel bosco di calvenzano, d'apres Guido Reni", "Tentazione", "Meditazione, d'apres de la Tour", "Bacchino" (1970) tell il giovane, "Raffaello" "Dante" "Pinocchio" (1972), Lapsus Lupus e il dittico "EvAdamo" (1973) "Leda e il Cigno" (1974), i grilli e i tappeti volanti cui seguiranno altri apres, il primo ciclo indiano "En route vers l'Inde, d'apres Pierre Loti". Le prime opere fotografiche sono da ritenersi di grande importanza storica poiché anticipano un fenomeno che vedrà diffusione e popolarità a partire dagli anni ottanta. Contemporaneamente alle prime opere fotografiche Ontani comincia ad eseguire i primi "Tableaux vivant", termine usato per indicare una scena dove attori in costume restano in posa fermi e silenziosi, come in un quadro. Dal 1969 al 1989 l'artista ha realizzato circa 30 tableaux vivant, anche in questo caso anticipando le cosiddette installazioni multimediali, molto diffuse a partire dagli anni novanta, che si basano sulla commistione di varie tecnologie. Con lo stesso atteggiamento ha realizzato opere di cartapesta, vetro, legno (numerosissime le maschere realizzate soprattutto a Bali in legno di Pule), più raramente è ricorso al bronzo, al marmo e alla stoffa mentre molto cospicua è la sua opera in ceramica, frutto del sodalizio soprattutto con la Bottega Gatti di Faenza[1] e con Venera Finocchiaro a Roma e il laboratorio terraviva di Vietri, particolarmente rinomate le maschere pineali, le "Ermestetiche" e le ultime grandi opere quali "GaneshaMusa", "NapoleonCentaurOntano". In tutte queste circostanze Ontani ricorre alla tecnica non come un fine in sé, ma in quanto occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove Variazioni sui temi e i soggetti che più gli interessano; il proprio viaggioo "transtorico" attraverso il mito, la maschera, il simbolo e la rappresentazione iconografica. Ha esposto nei principali musei e gallerie del mondo dal Guggenheim al Centre Pompidou, dal Frankfurt Kustverein al Reina Sofia, ha partecipato ad un numero impressionante di biennali da Venezia a Sidney a Lione. recentemente ha avuto due retrospettive importanti al Ps1/MoMA di New York (2001) e allo SMAK di Ghent (2003-2004). Numerosissimi i libri d'artista e le monografie tra cui "Luigi Ontani. OntanElegia", Allemandi 2004, a cura di Alessandra Galasso e Giulio di Gropello.
MU.SP.A.C. - Museo Sperimentale d'Arte Contemporanea