Magazine Società

Luino, intervista al neo vicesindaco Casali: “La nostra coerenza ci ha premiato”

Creato il 03 giugno 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Una tra le prime dichiarazioni del sindaco di Luino, Andrea Pellicini, rieletto per il secondo mandato, è stata quella di confermare nell’incarico di vicesindaco Alessandro Casali. Casali è raggiante dopo il risultato delle amministrative, forte del consenso ottenuto con 356 preferenze a suo favore. Solo Laura Frulli, sempre della lista “Nuova Frontiera” è andata meglio di lui, con 358 preferenze. Siamo andati ad intervistarlo e si è raccontato a 360°, affrontando anche la spinosa questione della “vignetta anti-immigrazione” che ha pubblicato su Facebook durante la campagna elettorale.

Il vicesindaco di Luino, Alessandro Casali, insieme al sindaco Andrea Pellicini

Il vicesindaco di Luino, Alessandro Casali, insieme al sindaco Andrea Pellicini

Ti aspettavi un divario così ampio tra la vostra lista “Nuova Frontiera” e gli avversari?

Credo che nessuno se lo sarebbe mai aspettato un risultato così, anche se la percezione di vicinanza alla lista a Luino era abbastanza forte.

Come giudichi questo “bagno” di preferenze a tuo favore? 

Ha dell’incredibile. In due abbiamo preso quasi gli stessi voti della quarta lista, come preferenze. La cosa che vorrei sottolineare è che sono i voti della gente tra virgolette normale, che incontri tutti i giorni. Non è gente schierata, non è gente di partito.

E quello di Laura Frulli che ha ottenuto 358 preferenze?

Ha fatto un exploit straordinario. C’era la percezione e io ne ho sempre parlato con Laura sin dai primi momenti. Credo che abbiamo passato intere mattinate e nottate con i suoi dubbi, con le sue incertezze, sullo scegliere di doversi mettere in lista. C’era una percezione particolare ed io gliel’ho sempre detto che sarebbe stata lei quella che avrebbe ricevuto più preferenze. Era la gente a dirlo ed è molto bello: credo che una new entry che riesca ad ottenere un risultato così è incredibile. Con Laura ed insieme al sindaco affronteremo un discorso importante, perchè questo grande consenso ci obbliga a fare un ragionamento su quello che dovrà essere il suo ruolo in questa amministrazione. Questo peso di voti la obbliga e credo obblighi anche noi a scelte imporanti.

Come giudichi, inoltre, i risultati degli avversari?

Sicuramente il dato forte è quello di Taldone e significa che il suo messaggio non sia assolutamente arrivato. Non riuscire, con la campagna elettorale che ha fatto, ad arrivare a mille voti non penso se lo aspettasse. Invece direi ottimo il piazzamento di Pietro Agostinelli (ndr, candidato sindaco per il “Movimento Italia Nazione”).

Però c’è un dato fondamentale, l’astensionismo. Luino, insieme a Brezzo di Bedero (ndr, che è stato commissariato), ha avuto le percentuali più basse di affluenza tra i comuni impegnati nelle amministrative in tutto il Varesotto. Tenendo conto dell’intero corpo elettorale, 13233 aventi diritto al voto, sono andati a votare solo 6594 persone. Guiderete Luino, quindi, con il 21% dei voti dei luinesi (il 44% di quelli che sono andati a votare). Da cosa pensi sia scaturita questa disaffezione alla politica a Luino anche in riferimento al 2010 quando l’affluenza era stata del 62%?

Io penso che sia un dato nazionale piuttosto che locale. Se andiamo a vedere cosa è accaduto l’anno scorso in Emilia Romagna o quest’anno in Toscana, guardando Pisa, una zona rossa… la gente non è andata a votare. Ad un certo punto a Pisa avevamo un 35% di affluenza dove normalmente è la sinistra che va a votare. Quindi credo che sia una tendenza nazionale che si rispecchia anche sul locale, ma chi doveva andare a votare è andato a votare. Io sono sempre dell’idea che chi non vota, dopo, non si debba lamentare e non ha ragione. Bisogna sempre andare a votare anche se si ha un disamore per la politica nazionale; credo che il sindaco della propria città uno debba votarlo. Questo non lo ritengo giusto e mi dispiace molto.

Non credi sull’astensionismo abbiano influito le tante polemiche durante il corso della campagna elettorale?

Questo no, non credo assolutamente. Chi doveva andare a votare noi è andato. Credo, però, che ad influire tantissimo, e solo in Italia può accadere una cosa di questo tipo, è stato inserire un turno elettorale con un election day durante uno dei due ponti di vacanza che abbiamo solitamente, cioè quello del 2 giugno. Neanche nei paesi del terzo mondo riescono a fare una cosa di questo tipo, solo qua.

Avete avuto rispetto alle altre liste un forte consenso, quasi doppio rispetto a “L’altra Luino” e più che triplo rispetto a “La Grande Luino”. In un momento così “particolare” della politica nazionale, dove ci si “confronta poco” e si decide tanto, voi cercherete il confronto con la cittadinanza, con esperti del settore o competenti, oppure andrete avanti per la vostra strada come è già successo nello scorso mandato in alcune circostanze?

Io credo che Andrea (ndr, Pellicini) anche nel primo mandato abbia sempre cercato il confronto, anche con le altre parti politiche e gruppi di lavoro. E’ sempre stato uno dei motivi della sua forza, ha cercato, quando possibile, di coinvolgere l’opposizione. Io vorrei rimarcare un altro dato. E’ sempre stato difficile riconfermarsi, soprattutto in un paese come Luino che arriva a 15mila abitanti. Riuscire al secondo turno quasi ad avere il doppio dei voti rispetto alla seconda è stato un grande successo. L’unico che è stato riconfermato è stato Mentasti nel 2010, con una manciata di voti rispetto alla seconda. Essere riconfermati così, dopo cinque anni, dopo una campagna elettorale di questo tipo con tutti i dissapori e con tutto quello che è successo, secondo me è stata una grande dimostrazione di forza da parte di Andrea. Sarà molto importante riuscire a coinvolgere tutti in un percorso condiviso, abbiamo davanti cinque anni che sono lunghi. Sarà fondamentale riuscire a coinvolgere la cittadinanza. Una cosa che ritengo necessaria, che non siamo riusciti a fare nel primo mandato, è creare dei comitati nelle frazioni, dei referenti, per aver chiara la percezione ed i problemi dei cittadini in periferia, che non sia soltanto il centro.

Sarà uno dei vostri impegni nel breve termine?

Si, indubbiamente e cercheremo anche di farlo al più presto.

Sarai il prossimo vicesindaco di Luino. Nei prossimi tre mesi, invece, in cosa ti impegnerai personalmente nel concreto?

Il fatto che sarò il vicesindaco lo ha annunciato ieri il sindaco, ma non abbiamo ancora le deleghe (ndr, sorride). Massimo una settimana, dieci giorni, le idee saranno più chiare e vedremo quelle che saranno le deleghe che il sindaco ci affiderà di concerto con il gruppo. Credo che la quotidianità sia fondamentale. Nella nostra prima legislatura siamo mancati un pochino anche in questo: dover ascoltare le piccole cose di tutti i giorni, che possono essere piccoli problemi sociali, di manutenzione o tante cose che riguardano la vita normale. Poi ben vengano le grandi opere, il lungolago, quello che riusciremo a fare, perchè comunque è stata un’arma vincete di questa amministrazione. E’ necessario portare avanti la quotidianità per la gente, che è quello che ci chiede.

Come giudichi, invece, questa campagna elettorale che si è appena conclusa? E rispetto al 2010?

Un po’ come tutte le campagne, anche quella del 2010 ha avuto delle sfumature forti. Questa, però, l’ho vissuta sicuramente più in prima persona e l’ho subita maggiormente e personalmente. Ci sono state alcune sfumature eccessive, soprattutto non bisognerebbe cadere nelle questioni personali quando si fa politica. Quindi, accetto molto volentieri la critica politica, ma quando si va sul personale si sbaglia sempre. Non ho niente di cui lamentarmi con quelli che sono stati i nostri antagonisti, almeno con i capolista: Taldone, Compagnoni, Agostinelli e, sopratutto, Cocomazzi, con il quale c’è sempre stato un buon rapporto. Li ho sentiti ieri e sarò contento di incontrarli, di vederli prossimamente, per chiarire almeno sul piano politico.

Il vicesindaco di Luino, Casali, insieme all'eurodeputata Lara Comi

Il vicesindaco di Luino, Casali, insieme all’eurodeputata Lara Comi

Parlavi di aver vissuto la campagna elettorale personalmente e, quindi, è d’obbligo una domanda. Hai pubblicato su Facebook una vignetta anti-immigrazione, dopo la tragedia con la morte di oltre 900 immigrati nel Mar Mediterraneo. Per quale ragione?

Anzitutto credo che la questione sia stata molto strumentalizzata…

Però il fatto che sia stata pubblicata la mattina stessa della tragedia…

Non lo sapevo, ed è la prima volta che lo dico. Quel giorno c’era un gazebo, forse il primo per le elezioni, ed io avevo finito di lavorare da poco. Normalmente ricevo sulla mailing list o su Facebook gli aggiornamenti di stato che riguardano il mio movimento, che a volte condivido e a volte no. Non ero in nessun modo a conoscenza di quello che era successo. La vignetta in sé non era mia, ma addirittura era di febbraio, quindi davvero una cosa che è stata strumentalizzata in quel momento. Credo che ne siano passate di peggiori di vignette in cinque anni, mai nessuno se n’è accorto, mai nessuno ha detto niente. Era evidente ed è ancora evidente oggi che quella vignetta riguardasse il governo, Renzi ed una parte di politica nazionale, non certo il dramma di quello che era successo in quella tragica mattinata. Accusavo allora, come accuso adesso, il Governo che ha delle forti responsabilità su quello che è accaduto e sta accadendo. Pochi giorni dopo la vignetta, ricordo che è stata proprio l’Onu a stabilire regole diverse per quello che stava accadendo. Ancor oggi, però, credo che ci siano delle grosse responsabilità del nostro Governo. Non è stata mai mia intenzione andare a toccare il dramma di queste persone.

E tu, però, cosa pensi dell’immigrazione, della complessa questione degli sbarchi e della regolamentazione riguardanti i richiedenti asilo politico?

Credo sia necessario che ci siano delle regole. E’ chiaro che una volta che il rifugiato arriva in Italia è necessario ci sia un’assistenza, è evidente. Ne abbiamo avuti anche a Luino di rifugiati in questi anni e sono sempre stati trattati dignitosamente in modo “cristiano”. E’ palese, però, che debba essere regolamentata, siamo al collasso. Non si capisce perchè solo in Italia capitino queste cose. E’ inutile che Alfano e Renzi continuino con questa politica… tutto il mondo e l’Europa dicono una cosa e l’Italia fa in un altro. E’ chiaro che ci deve essere un coordinamento a livello europeo, ma anche generale. Sicuramente sono persone in stato di bisogno e vanno aiutate, però che debba essere regolamentata è fondamentale. Siamo al collasso.

In un modo o nell’altro, però, l’Europa, anche a causa di tutte queste tragedie e morti, sembra stia provando a dare delle direttive fondamentali. L’Italia in cosa sta sbagliando secondo te?

L’Italia sbaglia perchè non ha una regola, accettiamo tutti quelli che arrivano, senza sapere chi arriva. Le stesse strutture non riescono più a contenere queste persone, è un caos generale.

Tornando a Luino, invece, dove la questione degli immigrati è meno sentita… Voci di corridoio, nel territorio luinese, dicono che qualche accordo “nascosto”, durante il corso di questa campagna elettorale forse è stato preso. Mi riferisco ad alcuni ruoli ed incarichi importanti esterni al Comune o all’interno di vari enti come può essere la Comunità Montana Valli del Verbano…

Io credo sia tanto presto per tutto, nel senso che è evidente che queste elezioni potessero essere uno spartiacque perchè comunque andavano alle urne comuni importanti come Laveno Mombello, Gemonio, Brezzo di Bedero e Luino. Soprattutto sulla Comunità Montana una riflessione verrà fatta, però è davvero presto. Aspettiamo la giunta, dopo di che ci sarà sicuramente modo di poter parlare. Credo che ancor oggi in Comunità Montana la maggioranza sia solida e abbia ampi margini, ma è chiaro che un ragionamento va fatto. Anche cinque anni fa, quando c’erano state le elezioni ed era ancora presidente Magrini, cambiò la geografia politica su Laveno e Luino ed un ragionamento era stato fatto. E’ normale: se ci sono delle posizioni che sono cambiate, anche se non sono nella maggioranza, ma che riguardano i Comuni più grandi che sono Luino e Laveno (ndr, il numero dei componenti è quasi metà Comunità Montana), è evidente che qualche discorso vada fatta, anche perchè Gemonio, ad esempio, non ha più il vicepresidente.

Altre voci di corridoio, invece, dicono che ci sia qualche personalità di spicco, all’interno di “Nuova Frontiera”, che sia indirizzata verso le regionali o verso Roma…

Io non capisco questa situazione e per quanto mi riguarda non credo che influirà un granché anche se dovesse essere fatta una scelta di questo tipo sull’amministrazione di Luino. Questo è stato uno strumento utilizzato dai “maligni” su Andrea durante la campagna elettorale: cioè che nel 2018 lui sarebbe stato a termine perchè se ne sarebbe andato… beh io a lui non l’ho mai sentito dire. Quando gli ho riportato la cosa, infatti, mi ha sorriso dicendo “Non ne abbiamo mai parlato, anche perchè in un arco temporale di tre anni può accadere di tutto”. Io credo che Andrea porterà a termine il mandato di cinque anni perchè ha a cuore davvero Luino. Mi sembra davvero un’ipotesi remota.

E per i cittadini, invece, in che modo porterete avanti quello che avete fatto negli scorsi cinque anni?

Il programma è un bel programma elettorale ed è ambizioso. Anche l’altra volta pensavo avessimo un programma ambizioso, invece siamo riusciti a portare a termine quasi l’80% di quello che ci eravamo prefissati. Penso che sarà una sfida da parte di tutti, ma credo che la squadra a livello di competenze sia migliorata e sia completa. Sarà una bella sfida, nonostante un periodo difficile per l’economica locale e globale, con incertezze come i ristorni dei frontalieri, fino ai bilanci sempre più assottigliati da parte del Governo. Credo che abbiamo davvero fatto bene e la gente ce l’ha dimostrato.

Gli obiettivi reali, invece, a parte le parole da campagna elettorale? Costruire un Palazzetto dello Sport sarà difficile…

Beh, pareva anche Palazzo Verbania difficile, però alla fine ci siamo riusciti. Io credo che le aree centrali siano fondamentali e dopo aver completato il lungolago in Piazza Libertà, che è già in programma, ci sposteremo sul livello delle aree centrali e sulle frazioni, credo sia davvero importante. Risorse permettendo…

Tra cinque anni come la vedi Luino?

Ancora più bella, l’abbiamo scritto nel programma elettorale. Siamo qui per completare l’opera e sarà una sfida difficile ed impegnativa ma credo che ci riusciremo.

Vuoi aggiungere tu qualcosa?

Si, solo due cose che mi hanno fatto enormemente piacere. La prima è stata ricevere un messaggio da Andrea nella notte elettorale di vicinanza e di ringraziamento. Anche da parte della sua famiglia sono arrivati i ringraziamenti: questo perchè credo che ci sono stati dei momenti difficili in questi mesi, dove sono state fatte delle scelte importanti anche di movimento verso la sua figura. Io non ho mai avuto, da parte mia, nessun dubbio, questo Andrea me l’ha sempre riconosciuto, anche quando a livello provinciale mi avevano chiesto qualcosa di diverso a livello politico. Sono contento di aver avuto ragione, visto che ne avrei pagato probabilmente personalmente io questa decisione. Non è stato facile staccarsi da certe logiche politiche, da Forza Italia. La Lega non mi ha mai imposto niente in questa scelta ed è stata mia la scelta. Infine, la cosa che mi ha più colpito è stato l’affetto e la vicinanza di intere famiglie che si sono emozionate e mi hanno aiutato in tutto questo periodo. Il ringraziamento più grande, però, va alla mia famiglia che mi ha sostenuto, confortato e letteralmente sopportato in questi mesi.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :