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Luino, intervista al sindaco Pellicini: “Per la mia ricandidatura aspetto il momento opportuno, ma siamo sulla buona strada”

Creato il 03 febbraio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, si racconta a 360° parlando di tutto quello che è accaduto negli ultimi giorni nello scenario politico luinese, partendo proprio dalle cause scatenanti della crisi che hanno visto protagonista la sua amministrazione: le defezioni di Franco Compagnoni, ex vicesindaco, e dell’ ex assessore ai Servizi Sociali, Giuseppe Taldone. Raccontando quanto ha fatto in questi cinque anni di mandato, il sindaco accusa i due suoi uomini di personalismi ed è sicuro che i progetti di cui si parla molto sulla stampa, legati ai territori, “siano parole-chiave da campagna elettorale”. Inoltre, riportiamo le parole di Alessandro Franzetti che ringrazia sindaco e maggioranza per averlo indicato come candidato presidente del Consiglio Comunale, in sostituzione all’attuale vicesindaco Alessandro Casali.

Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini

Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini

Sindaco Pellicini, dopo tutto quello che è accaduto, come giudica questi ultimi dieci giorni che hanno trasformato il panorama politico luinese di cui è protagonista da quasi cinque anni?

Io posso parlare della mia amministrazione, ritenendo che abbiamo tratto giovamento da questa situazione che si è venuta a creare. Si è fatta chiarezza. Si è delineata una sempre più forte alleanza politica, direi granitica, tra il mio gruppo, che è quello di Fratelli d’Italia, e la Lega Nord. Questa alleanza è simile a quella a livello nazionale. E’ alleato con noi anche un altro partito del centro-destra, l’UDC. Quindi l’unico alleato che, ufficialmente, non è insieme a noi, a causa della posizione di Taldone, è Forza Italia. C’è da dire, però, che molti esponenti storici di Forza Italia, a cominciare da Piermarcello Castelli, non per divergenze di carattere nazionale, ma per problematiche legate al locale, non sono più con FI. Sono con me sia lui, sia diversi altri esponenti luinesi del partito di Berlusconi.

Chi sono questi altri esponenti locali di Forza Italia con lei?

Non voglio fare nomi per rispetto, mi limito solo a dire che mi hanno manifestato il loro affetto e la loro vicinanza in questo periodo. Di conseguenza (ndr, rispetto quanto detto prima) credo che la stragrande maggioranza del centro-destra di Luino sia con me. A questi si devono aggiungere diversi esponenti della società civile, con i quali da diverso tempo sono in contatto perchè ritengo che, soprattutto in una città come Luino di medie dimensioni, non si possa fare un’alleanza politica pura, ma si debba ragionare in termine di costruzione ad un certo schieramento politico, ma con grande apertura ad esponenti della società civile.

C’è un riferimento a qualcuno in particolare che fa pensando alla società civile?

No, no. Mi riferisco a professionisti e commercianti con i quali in questo ultimo periodo mi sono confrontato e con loro ho costruito un certo disegno per il futuro.

Mi diceva dell’UDC, in area centrista, che è sua alleata. C’è un amministratore che ultimamente non ha avuto vita facile, e si tratta di una figura storica della politica locale, vale a dire Vincenzo Liardo. Liardo ha dichiarato di sentirsi “vittima di metodi sporchi che non gli appartengono”. Cosa ne pensa? Lo ha sentito?

Prima di tutto vorrei far chiarezza su una questione. Io ho parlato di UDC perchè è un alleato storico in cui ho condiviso questi cinque anni di amministrazione, insieme alla Lega e a Forza Italia. Liardo oggi è il capogruppo della lista “Luino 2010″, ha fatto il vice-sindaco per Mentasti ed io sono stato con lui in amministrazione per sette anni, dal 2000 al 2007, quando sono stato consigliere di maggioranza di Mentasti, dimettendomi poi nel momento in cui ero stato eletto, per la seconda volta, come Assessore provinciale. Vincenzo Liardo, insieme a Rosaria Torri (ndr, del gruppo “Luino Futura”), credo siano stati due capigruppo di minoranza che hanno fatto opposizione in maniera seria, a volte ferma nelle loro convinzioni, e sempre in modo corretto. Con Vincenzo Liardo ho un buon rapporto, ma per il momento abbiamo una semplice stima reciproca a distanza.

Torniamo indietro di qualche giorno: Giuseppe Taldone, assessore ai Servizi Sociali e alla Politiche Attive del Lavoro, ha dato le dimissioni, mentre Franco Compagnoni, ex vice-sindaco, è stato revocato dall’incarico dopo le sue parole sulla stampa. Queste due defezioni hanno aperto una crisi inevitabile all’interno della sua amministrazione. Eccezion fatta per i personalismi, cosa pensa in merito?

Io dico che non è possibile arrivare a tre mesi dalle elezioni e rompere: se uno dei miei assessori voleva andarsene, avrebbe dovuto farlo qualche anno fa su argomenti concreti. In quattro anni e dieci mesi, siamo stati eletti il 30 marzo 2010 e queste rotture si sono verificate a gennaio 2015, tutte le decisioni che abbiamo preso nelle delibere di giunta sono state sempre approvate all’unanimità da tutti i miei consiglieri e dagli assessori. Anche i consiglieri del MIN (ndr, Agostinelli e Sarchi del Movimento Italia Nazione) che sono usciti nel 2013, hanno approvato il Piano di Governo del Territorio. Quindi, da un certo punto di vista, sono incomprensibili le dimissioni o i comportamenti di Compagnoni sulla stampa. Li giustifico parzialmente, provo a interpretare queste decisioni soltanto con la loro ambizione personale di fare il sindaco al mio posto. E’ un’ambizione assolutamente legittima e loro hanno diritto di fare quello che stanno facendo, ma non si parli di problemi politici o amministrativi che non ci sono.

In che modo giudica i due “comportamenti” diversi dei suoi ex assessori?

Quella di Taldone, in un certo senso, è una decisione, che sebbene tardiva, la ritengo corretta. Taldone come mio assessore non si è mai permesso di uscire contro di me sulla stampa e devo dire che anche nella vostra intervista (ndr, pubblicata da “Lo Stivale Pensante” lo scorso 28 gennaio) ha usato estremamente toni garbati, parlando di un suo progetto alternativo che ci andrà poi a raccontare. Mi sarebbe piaciuto, però, che mi avesse raccontato di quest’idea durante questi anni in cui faceva l’assessore… magari mi avrebbe dato degli spunti interessanti: uno non viene eletto nel 2010 per proporre un progetto nel 2015. Uno viene eletto nel 2010 per proporre delle idee nell’ambito di un quinquennio di collaborazione. Il comportamento di Franco Compagnoni invece per me è stata una pugnalata alle spalle, una pugnalata a freddo, inspiegabile anche per tutta la considerazione politica ed umana che gli ho dato in tutti questi anni. 

Vi siete sentiti al telefono?

Non ci siamo ancora chiariti, ma vorrei aggiungere una cosa sulle dichiarazioni che Compagnoni aveva rilasciato alla stampa (ndr, Prealpina). Questo concetto astratto di territorio che viene sempre ad essere ribadito: un territorio in cui devono essere dentro tutti…

… più che un dentro tutti c’è, o sembra esserci, una volontà di condivisione e l’intento sarebbe quello di rivalorizzare il territorio. Se nei contenuti i progetti di Taldone e Compagnoni sembrano simili, nella forma invece così non è: il primo si è ufficialmente candidato sindaco, mentre il secondo ha detto di dare la sua disponibilità alla candidatura, ma allo stesso tempo crede che a deciderlo non deve essere lui bensì i cittadini. Mi vorrebbe dire cosa pensa di questa “riscoperta” della territorialità? Che analogie e differenze trova nelle idee di Compagnoni e Taldone?

Il problema, come dicevo, è che entrambi sono stati eletti nel 2010 per portare dei loro progetti ed, invece, non hanno mai portato un progetto alternativo a quello che ha fatto la mia amministrazione; altrimenti se fossero andati in contrasto con la mia linea o avessi cassato le loro meravigliose proposte di sviluppo territoriale diverse dalle mie, si sarebbero dimessi per tempo. Detto ciò da un lato sono curioso per questo progetto di cui parlano, ma dall’altro credo siano parole-chiave da campagna elettorale anche perchè noi per il territorio abbiamo lavoro fortissimamente, ma non soltanto un territorio inteso come Luino. Abbiamo lavorato per un territorio anche più ampio quando abbiamo salvato l’Ufficio delle Entrate, quando abbiamo salvato l’Ufficio del Giudice di Pace, quando abbiamo creato il nuovo Ufficio della Polizia, per il rilascio dei passaporti. Quando abbiamo fatto il nuovo lungolago, inoltre, non l’abbiamo fatto solo per i cittadini di centro-destra, visto che si parla di un allargamento a sinistra, ma l’abbiamo fatto per tutti. Secondo me, e lo vedo più per Compagnoni che per Taldone, il parlare di questo concetto di condivisone territoriale lo si fa per mascherare un disegno chiaro: dal mio punto di vista l’intento di Compagnoni era quello di fare un asse Lega-Pd, che candidasse lui sindaco. Non è possibile che il segretario del Pd mi attacchi il venerdì sui giornali e poi il mio vicesindaco vada a pranzo il sabato, al tavolo della condivisione. E’ inaccettabile.

Ma lei sapeva di questi pranzi della “condivisione”. Non ha mai avuto discussioni con Compagnoni per questo?

Io sapevo di questi pranzi, certo. Ritengo di essere un politico che lavora tanto in settimana, dal lunedì al venerdì, e nel weekend, ove possibile, si riposa anche con la famiglia e dedica spazio ad essa. Loro, probabilmente, lavoravano di meno per il territorio durante la settimana e si trovavano il sabato a fare questi discorsi. Finché è rimasto un laboratorio di idee, per carità, ci mancherebbe… ma nel momento in cui si è concretizzato con attacchi sulla stampa per me è diventato incomprensibile. Poi, se questo nasconde un chiaro progetto di abbracciare il Pd, e si dice che io non sono stato capace di allargare il consenso al Pd, si dice probabilmente una cosa vera. Non ho mai avuto l’ambizione di allargare al Pd come partito, semmai ai tanti elettori di sinistra, che a prescindere da come la pensano a livello nazionale, vengono da me a stringermi la mano per le tante cose buone che abbiamo fatto in questo periodo. Io mi rivolgo a cittadini di destra o sinistra, sempre guardandoli come cittadini di Luino.

Mi sembra convinto delle proprie idee e di quanto ha fatto di buono in cinque anni. Quindi possiamo dire con certezza che si ricandiderà come sindaco di Luino?

No, no. Ufficialmente la mia candidatura, o meno, deciderò al momento opportuno quando comunicarla. La farò in un momento che ho già deciso, ma ritengo che ci siano buone possibilità che decida di ricandidarmi sindaco perchè ho una squadra ed un’alleanza forti. Per le dichiarazioni ufficiali, però, le farò al momento che riterrò più opportuno, ma sono sulla buona strada. Determinati fatti, infatti, mi danno anche una certa grinta in più.

Cosa si sentirebbe di dire ai suoi concittadini?

Prima di iniziare la campagna elettorale devono essere terminate alcune cose di questo mandato che avranno un’importanza fondamentale per il futuro. Adesso, per la fine di febbraio-inizio marzo, verrà pubblicato il Concorso di Idee Internazionale per alcune aree centrali: l’area Ratti, l’area delle Ferrovie e l’area Visnova. Si tratta del progetto della Luino 2, sdoganato dal Piano di Governo del Territorio, con cui i migliori studi di progettazione internazionale faranno le loro proposte per il futuro di queste aree. Abbiamo fatto una scelta, tutti insieme, di rimettere ad una seconda fase del PGT questa grande trasformazione visto che andremo ad interessare Luino per i prossimi duecento anni.

Tanti cittadini delle periferie, però, soprattutto a Colmegna, Creva, Voldomino, Poppino, si sono lamentati. Problemi sia infrastrutturali, sia urbanistici, sia sociali. A Colmegna inizieranno i lavori a breve, a Creva come a Poppino, invece, mancano anche diversi servizi. Per qualche cittadino è mancata un’attenzione alle periferie. Che ne pensa?

Questo mito del fatto che ci occupiamo solo del centro e non delle periferie, è creato ad hoc dall’opposizione. Perchè dovendo dire qualcosa…

.. io, però, parlo di lamentele dei cittadini… non della politica…

Allora… per Colmegna presentiamo il progetto definitivo domani (ndr, oggi), alle ore 18, abbiamo un incontro in Comune con il comitato, un confronto con loro e ci sarà il progettista incaricato che spiegherà il progetto di riqualificazione del centro cittadino con i sottoservizi annessi, acquedotto e rete fognaria. E’ un intervento che Colmegna aspetta dal 2001, quando furono fatti i lavori che hanno portato il gas. A Creva abbiamo fatto certi lavori di asfaltatura e di sistemazione di marciapiedi ma, purtroppo, per il rispetto dei vincoli del patto di stabilità dobbiamo centellinare queste spese, altrimenti li avremmo già fatti tutti. Sono previsti degli interventi importanti da fare in via Turati. E’ chiaro che in tutte le altre frazioni interveniamo, però come possiamo permetterci. Vorrei sottolineare, però, che ho dei consiglieri che vivono nelle frazioni: lo stesso vicesindaco Casali è delle Motte, oppure Vito Vaglio di Voldomino. Loro ci portano sempre le esigenze dei cittadini per le loro frazioni, ad esempio. Ma con il patto di stabilità, purtroppo, è una sofferenza totale.

Quali altri problemi ci sono secondo lei a Luino? Quali sono gli aspetti che vorrebbe migliorare tra quelli che non siete riusciti a sviluppare in questi cinque anni?

A livello infrastrutturale ci sono tantissime piccole opere che sono in calendario da fare, ma credo che la sfida complessiva, ad oggi, è il Concorso di Idee per le aree centrali. In autunno speravo si riuscisse a finire il parcheggio delle Varesine, ma purtroppo, nonostante avessimo dei soldi, non abbiamo potuti spenderli per il patto di stabilità. Il parcheggio delle Varesine sarà fatta a maggio. Mi piacerebbe concludere il lungolago, che è bello ma non finito. Inoltre, partiranno i lavori del nuovo centro remiero di via Lido, con 300 mila euro in arrivo dalla Provincia. E’ stata pubblicata la gara per la riqualificazione del Palazzo Verbania, che si chiuderà il 24 febbraio, e molto probabilmente i lavori partiranno ad aprile. Insomma, abbiamo sottoscritto, come maggioranza, cinque anni fa un programma elettorale che prevedeva alcuni punti qualificanti: la realizzazione del nuovo tratto di lungolago, il finanziamento e la riqualificazione di Palazzo Verbania… beh, ci siamo arrivati. Sono cose che abbiamo realizzato grazie percorsi difficili perchè per realizzare il nuovo lungolago abbiamo dovuto trasferire il mercato, che a sua volta ha disposto il trasferimento dei pullman dalle Varesine in via Don Folli. Tutto un lavoro ad incastro, molto difficile ma siamo arrivati infondo.

E sulla diatriba che vi ha visto protagonisti, come Comune, con gli ambulanti del mercato? 

Noi abbiamo fatto questo spostamento per completare il nostro lungolago. Abbiamo creato, così, due zone nuove: quella delle Varesine e della Quinta Locale. Gli ambulanti hanno protestato molto per la posizione della Quinta Locale, però riteniamo che non possiamo tornare indietro. Dal nostro punto di vista è un’area sicura, non in contrasto con la viabilità cittadina, perchè la proposta degli ambulanti di porre le bancarelle sulla via XXV aprile andrebbe a bloccare il traffico che il mercoledì già impazzisce. Secondo me c’è da lavorare ancora ad una proposta di nuova area mercatale che penso per il mese di marzo proporremo loro, in un incontro che spero sarà sereno e pacato. Il mercato, infatti, credo sia un bene che sta a cuore e a livello internazionale è una delle pagine di presentazione più importanti di Luino.

Rimpiange qualcosa di questi cinque anni?

Io non rimpiango assolutamente niente. Nonostante le cose che sono successe negli ultimi giorni ringrazio tutti, uno per uno. Anche quelli andati via. Mi hanno lasciato amministrare libero, nessun partito politico mi ha condizionato. Non ho mai avuto pressioni politiche di qualsiasi genere.

I ringraziamenti di Alessandro Franzetti al sindaco ed alla maggioranza per averlo indicato candidato alla presidenza del Consiglio Comunale. ”Ringrazio il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, e la maggioranza – spiega Alessandro Franzetti – per avermi indicato quale candidato alla presidenza del Consiglio Comunale. Ho finora svolto il ruolo di vicepresidente e ho apprezzato l’operato e il garbo istituzionale del presidente uscente Alessandro Casali, attuale vicesindaco. Nel corso di questa legislatura i lavori consiliari si sono svolti all’insegna del fair play e non è mai venuto meno il rispetto istituzionale tra le parti. I toni dei gruppi di minoranza non sono mai stati sopra le righe e infatti hanno condotto un’ opposizione non ideologica e con proposte concrete. Il civico consesso ha rappresentato al meglio la Città. In questo periodo di fine mandato in cui ci si avvicina a una nuova legislatura il mio augurio è che ci si confronti sui programmi e non prevalgano i personalismi. Auspico che sul mio nome convergano anche gli altri gruppi consiliari perché ritengo che questa possa essere l’ occasione per far emergere la buona politica, in questi periodi di scollamento tra cittadini e istituzioni.”


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