Mercoledì sera, a Luino all’interno di Palazzo Crivelli Serbelloni, si è tenuto l’ultimo consiglio comunale prima delle elezioni amministrative in programma il 31 maggio. All’ordine del giorno solo due punti: il primo sull’”approvazione della proposta di rimodulazione, programma integrato intervento Z7 Creva” ed il secondo sulla “permuta dei terreni in Voldomino, in attuazione del piano dismissioni con acquisizioni aree, per l’adeguamento dell’impianto di depurazione comprensoriale”. Invece, le uniche due interrogazioni presentate sono state quelle del consigliere comunale e uno dei candidati sindaci, Pietro Agostinelli. Inoltre, durante il dibattito Vincenzo Liardo, capogruppo di “Luino 2010″, ha affermato di non voler ricandidarsi (ndr, la lista di Liardo nel 2010 aveva preso 1896 voti, il 24%).
Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, ed il consigliere di minoranza MIN, Pietro Agostinelli
Le interrogazioni del consigliere Pietro Agostinelli: richiesta per la documentazione dell’elenco dei debitori pubblici e privati verso il Comune. Ad aprire le danze nell’ultimo consiglio comunale di mercoledì sera è stato Pietro Agostinelli, consigliere e candidato sindaco per il “Movimento Italia Nazione” che, in primis, ha chiesto chiarimenti sulla “mancata consegna della documentazione completa della lista dei soggetti pubblici e privati nei confronti del Comune”, (ndr, documentazione presentata da lui il 31 dicembre 2014). “In questi mesi ho chiesto più volte la documentazione e nonostante diversi solleciti non mi è stata mai consegnata in forma completa: mancano numerose voci, sono di difficile lettura e generici. All’interno di questi, poi, sono presenti amministratori pubblici che non potrebbero ricoprire il proprio ruolo di sindaco o consigliere come indicato dall’articolo 63 del Tuel. In ogni caso, si tratta di informazioni che il Comune ha già in possesso attraverso l’ufficio competente e credo sia incomprensibile questa mancanza. Sarebbe una semplice comunicazione di dati già accertati”. Il sindaco Pellicini si è riservato di rispondere entro i termini di legge. La seconda interrogazione di Agostinelli, invece, era riferita ai contributi previdenziali del sindaco di Luino, (ndr, materia affrontata dal candidato MIN anche all’interno dell’ultimo consiglio). Agostinelli ha chiesto nuovamente ”la restituzione dei contributi previdenziali versati dal Comune al primo cittadino”. Qui la situazione è controversa visto che secondo il candidato del MIN, basandosi sul parere della Corte dei Conti, i versamenti dei contributi al primo cittadino non sono dovuti, mentre per Pellicini, rifacendosi al trattamento contributivo degli amministratori e lavoratori autonomi, questo è disciplinato dall’articolo 86, comma 2 del Tuel. “Si tratta di un conflitto interpretativo – spiega il sindaco – nel quale è già intervenuto il Governo con un disegno di legge presente proprio nella legge di stabilità, che stabilisce proprio che, invece, i contributi siano dovuti”.
I punti all’ordine del giorno. Dopo un acceso dibattito tra Agostinelli e Pellicini sulla questione contributi (ndr, per Agostinelli un disegno di legge non significa legge, mentre per Pellicini il ruolo del Governo è più importante delle sentenze della Corte dei Conti), si è passati a discutere dell’approvazione della proposta di rimodulazione, programma integrato intervento Z7 di Creva. Dopo diversi interventi dei consiglieri (nei quali si è evinto che l’area del terreno edificabile si ridurrà di diecimila metri cubi a causa di alcune scelte dell’operatore imprenditoriale), a prendere la parola è stato Vincenzo Liardo che ha attaccato duramente tutto il consiglio: “Le commissioni non servono a niente, qui lo dico e lo sottoscrivo – ha spiegato il capogruppo di “Luino 2010″ -. L’operatore è libero di decidere di non costruire e di chiedere indietro anche l’onere di edificabilità; questa è una disciplina urbanistica derivante prima dal Piano regolatore e poi dal PGT. Stasera abbiamo perso un’altra occasione per parlare del vero problema dei luinesi, quello alberghiero. Approvando il PGT, l’amministrazione aveva delineato una posizione chiara, vale a dire quella di incentivare la costruzione di alberghi nel luinese. Questo non è accaduto, ci sono state solo le buone intenzioni, un’occasione persa. Avremmo potuto parlare stasera del futuro di Luino e invito chi si candiderà a proporre questo tema come centrale nelle prossima campagna elettorale. A Luino, invece, abbiamo solo visto appartamenti. Quali sono le proposte? Ci sono i presupposti per creare alberghi? Credo che certi treni in questi anni li abbiamo persi, tutti quanti”. Il sindaco Pellicini, invece, è convinto che verranno costruiti alberghi, ad esempio nell’ex area Borri: “Il problema non è la volontà imprenditoriale di non costruire alberghi a Luino. Gli ostacoli nascono dal sistema bancario che non rilascia agli imprenditori i finanziamenti necessari”.
La promessa futura per la frazione di Voldomino. A chiudere il consiglio comunale, l’ultimo punto all’ordine del giorno riguardante la permuta dei terreni in Voldomino, in favore dell’adeguamento dell’impianto di depurazione. Si tratta di un’area donata al Comune per scopi sociali, che, invece, è stata individuata per effettuare una riqualificazione dell’impianto di depurazione. La consigliere di minoranza Enrica Nogara ha attaccato la maggioranza, per l’ennesima volta, sui problemi della frazione dicendo che “in cinque anni per Voldomino non è stato speso un euro. Ora ci propinate anche di vendere un terreno per l’adeguamento del depuratore? Ma con che coraggio? Quel terreno è stato donato per essere usato a scopi sociali, non per altro. Sarebbe stato meglio utilizzarlo per costruire un parco giochi per i bambini residenti a Voldomino, cosa che in questi cinque anni non è stata fatta”. A trovare un punto di incontro, però, è stato il capogruppo di “Nuova Frontiera” Alessandro Malnati, che probabilmente non si ricandiderà: “Propongo di votare un emendamento, consultando le materie normative, che permetta di impegnare i fondi ricevuti dalla permuta dei terreni di Voldomino per stanziarli in un parco giochi da costruire nella frazione”. L’emendamento, sul finire di consiglio, è stato votato all’unanimità.
Un’unanimità rara negli ultimi mesi di consiglio comunale che, però, aprirà sicuramente le porte ad una campagna elettorale già incandescente.