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Luino Volley, intervista al presidente Cagliani: “Stiamo crescendo molto come società, ma il Comune fa molto poco per noi”

Creato il 03 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

La Luino Volley è una società sportiva che sta crescendo, dal 2011 ad oggi ha registrato un grandissimo incremento di atleti iscritti. Si è passati dalle 124 giocatrici del 2011, alle 173 del 2014, con un aumento all’incirca del 40%. Un settore giovanile femminile che sta crescendo nei risultati, nel gioco, ma soprattutto negli obiettivi. Partiti con una prima squadra di seconda divisione, ad oggi la Luino Volley vanta tre squadre che disputano una prima, una seconda ed una terza divisione. La prima divisione, quest’anno, punta ad ottenere la Serie D, dopo esserci arrivata vicino l’anno scorso, eliminata solo ai play-off. Gran merito di questa crescita è da attribuire al Presidente Roberto Cagliani, con l’attuale dirigenza sportiva che, nonostante le tante e diverse problematiche, soprattutto alla mancanza di strutture e all’aiuto delle istituzioni, con grande passione, svolge un impareggiabile “lavoro” sportivo per il sano e agonistico divertimento delle quasi duecento atlete della Luino Volley.

Il Presidente della Luino Volley, Roberto Cagliani

Il Presidente della Luino Volley, Roberto Cagliani

Da dove nasce la tua passione per la pallavolo?

Inizialmente è nata da mia figlia. Dopo essersi iscritta, l’ho seguita nel corso degli anni, così mi sono appassionato allo sport. Il giorno, però, che mia figlia deciderà di smettere, io andrò avanti perché secondo me è un aspetto sociale che credo sia molto utile per tutti.

Come mai la scelta di diventare presidente della Luino Volley?

Onestamente non è stata una scelta. In quegli anni (ndr, intorno al 2011) la società iniziava ad essere in difficoltà. Il vecchio presidente disse: “Io mi dimetto, ma se non c’è nessun altro che prende il mio posto si chiude.” Così è stato proprio come nei film, nelle barzellette, e dopo varie vicissitudini sono diventato presidente, dicendo testuali parole: “Io mi prendo questa responsabilità, ma per un anno, perché non credo di essere la persona giusta, al posto giusto. Non mi sento di coprire una carica importante come quella del presidente di una società di pallavolo”. Sono passati tanti anni da allora, e non mi pento assolutamente di questa scelta ricoprendo ancora con entusiasmo questo ruolo.

Da quando sei presidente in che modo è cambiata la Luino Volley?

Sicuramente siamo in costante crescita, abbiamo avuto un aumento sia nel numero di atleti, sia nella qualità del gioco. Prima era una cosa un po’ più amatoriale, ma ora gli obiettivi si sono ingranditi, e cerchiamo quotidianamente di migliorare sotto ogni aspetto, per competere con le altre squadre della provincia. Ad oggi, mi sento di dire che la Luino Volley è diventata una realtà importante, si parla molto di noi. Essendo poi una provincia, la nostra, dove la pallavolo è di alto livello con la Yamamay in primis, dobbiamo tenere uno standard di gioco abbastanza alto. Perciò adesso diciamo che tra le società minori siamo una di quelle maggiormente tenute in considerazione. Noi siamo dietro solo dietro Varese, non ci possiamo lamentare. Parliamo di 173 atleti iscritti.

Cosa ti soddisfa dell’attività da presidente che fai?

Le ragazze, il loro impegno e la loro passione. Quando ottieni dei risultati è gratificante, vuol dire che i tuoi sforzi a qualcosa valgono. Alla fine cerchiamo sempre di fare tutto quello che è necessario, con i mezzi a nostra disposizione, sia per il tempo, sia per le risorse. L’anno scorso, ad esempio, l’Under 14 è passata nel girone di eccellenza ed è stata una grande soddisfazione. Vuol dire che il lavoro che abbiamo fatto e che stiamo facendo, a partire dal minivolley, è ottimo.

Cos’altro ti spinge ad impegnare il tuo tempo in questa attività da presidente?

Sicuramente l’interesse principale è tenere le ragazze lontane da altri grilli, da altri pensieri. Le associazioni sportive del territorio non fanno solo sport, questo è il mezzo, ma noi facciamo un lavoro sociale, perché alla fine i ragazzi si impegnano in qualcosa, invece di essere distratti. Il Comune su questo dovrebbe essere attento, non sul fatto che si facciano diverse attività; credo debba interessarsi molto di più ai propri giovani, perché sono il futuro di Luino. Senza entrare nel particolare tengo a precisare quello che accade in Svizzera: lì quando si sceglie di istituire una società sportiva, la procedura burocratica e l’organizzazione logistica sono totalmente diverse da quella italiana. Anzitutto non si paga la palestra, che è gratis, e alla fine dell’anno, inoltre, viene dato un contributo. Tu, società sportiva, che ti impegni per far fare attività ai ragazzi, ma anche ai più grandi, li mantieni più sani, e perciò è un onere in meno che lo Stato ha, sotto da ogni punto di vista.

Quante squadre avete iscritto ai campionati?

Bene o male cerchiamo ogni anno di iscrivere una squadra per ogni campionato giovanile: l’Under 13, Under 14, Under 16, Under 18 cerchiamo sempre di coprirle tutti gli anni. In più abbiamo le varie divisioni: siamo partiti che avevamo una sola divisione, la seconda, quest’anno siamo passati ad averne tre: la prima, la seconda e la terza. La prima divisione, che gioca nella palestra di Germignaga, ha l’ambizione di raggiungere la promozione; l’anno scorso siamo arrivati secondi, perdendo ai playoff, e quest’anno, invece, puntiamo ad essere promossi in Serie D.

Per quanto riguarda il settore giovanile delle più piccole, il minivolley, in che modo si avvicinano le bambine alla Pallavolo e che rapporto avete con scuole e genitori?

Con il lavoro che abbiamo fatto, compatibilmente agli spazi visto che non ne abbiamo molti, non potevamo chiedere di meglio. Quest’anno ci siamo trovati una cinquantina, una sessantina di bambine: dai sei, quelle più piccole, ai nove-dieci anni. All’inizio dell’anno scolastico facciamo una sorta di campagna pubblicitaria, con il volantinaggio, cercando di poter entrare nelle scuole, dove c’è possibilità. Credo che le ragazze e le bambine si avvicinano alla pallavolo per passione o perché attratte da questo sport femminile.

Ed il Comune di Luino come incentiva le bambine e le ragazze a fare attività sportiva?

Il Comune a dire il vero non fa molto. Sarebbe stato interessante procedere e continuare il progetto che aveva avviato Lattuada, nella scorsa amministrazione Mentasti, quando aveva detto “porto lo sport nelle scuole” e l’aveva proprio attuato. Le maestre sceglievano tre sport da proporre alla propria classe nel corso dell’anno. Ad esempio mia figlia ha imparato a nuotare grazie a questo progetto e dalla prima elementare alla terza media ha fatto sempre tre mesi di nuoto all’anno, senza pagare niente. Erano accompagnati dallo Scuolabus, seguiti dalle maestre. Una domanda che mi pongo però è quella del motivo che vede le scuole “lontane” dalle associazioni sportive luinesi.

Il Comune di Luino, con le scuole, ha provato a rapportarsi alle tante e diverse associazioni sportive del luinese in questi anni?

Sono stati fatti diversi incontri, diversi tentativi, secondo me. Era stata creata una sorta di Consulta dello Sport dall’Amministrazione Pellicini, ma alla fine non ha funzionato perché si sono presi tre-quattro rappresentanti delle associazioni sportive e non, ma non è stato seguito nessun criterio per la nomina di queste persone. E’ morto subito questo progetto, perché poi alla fine è sempre lo stesso discorso che ognuno pensa a sé stesso e non alla collettività. Così non se ne è fatto nulla. Negli ultimi tempi, poi, lo sport a Luino non è seguito minimamente.

Quindi mi stai dicendo che la le istituzioni locali fanno fatica ad agevolare il vostro lavoro sociale?

Le amministrazioni sono distratte purtroppo. Io non voglio soldi indietro per coprire tutte le spese, ma non voglio neanche darne loro. E’ inutile che fanno finta di darmi un contributo pari a 2-3 mila euro all’anno, quando poi me ne chiedi poi 15 mila. Non è la strada giusta. Non mi puoi considerare come costo. Non puoi considerare una società sportiva come un costo, io sono una risorsa. La società sportiva non è vista come una risorsa, che copre dei buchi che il Comune lascia aperti. Se non lo faccio io chi lo fa? Questi ragazzi dove vanno? Noi siamo volontari, e visto che facciamo una cosa del genere, dovremmo essere agevolati, non utilizzati. E’ vero che il Comune avrebbe delle spese, ma non può considerarle come tali. Sono delle uscite da vedere come un investimento per il futuro, per i giovani della città.

Quindi se non ci fossero gli sponsor privati dietro alle diverse associazioni sportive luinesi non si andrebbe da nessuna parte…

E’ proprio così, gli sponsor privati e le famiglie, che pagano una quota che secondo me è troppo alta. Infatti, quest’anno abbiamo dovuto aumentare le rette del 30% e abbiamo dovuto cercare degli sponsor extra. I costi sono troppo alti e noi non ce la faremmo ad affrontarli soli.

Hai riscontrato altre problematiche?

Io credo che il potere politico luinese è distratto dal suo apparato burocratico. Dai troppi interessi politici dettati dall’alto, manca una vera attenzione sociale al territorio.

Per quale ragione, secondo te, c’è questa distrazione?

Beh… consentimi una battuta allora: io credo che “Luino sia troppo piccola per poter pensare di valere qualcosa politicamente, ma che sia anche troppo grande per poter fare gli interessi dei propri cittadini”. Qui il politico per me dovrebbe interessarsi alle problematiche luinesi, non interessarsi ad ambire ad altre cose. Quando ambisci ad altre cose, dopo si verificano queste distrazioni. La volontà, l’energia e l’idea della forza politica arrivano decimate. Si sfaccettano in ogni ufficio del Comune, perché magari si vuole accontentare qualcuno che si lamenta continuamente (ndr, in Comune), così devono accontentarlo perché in caso contrario… invece, poi, non si va ad accontentare chi ha più bisogno. Non so se è un caso, ma con il Comune di Germignaga ci troviamo di gran lunga meglio. C’è un filo più diretto rispetto a Luino. Probabilmente anche perché il comune è più piccolo ed è diverso l’iter burocratico.

A cosa ti riferisci nel particolare? Alla mancanza di contributi e alle strutture a vostra disposizione?

A tutte e due le cose, spese e strutture. Per esempio, noi a Germignaga paghiamo una tariffa alta perché siamo una società con sede fuori dal territorio comunale. Ma non avere un sacco di problemi ed ostacoli, è forse meglio che pagare meno. Paghiamo qualcosa in più ma la palestra è pulita, è a nostra disposizione, non c’è mancanza di fiducia nei nostri confronti. In questi anni siamo stati frenati: se un genitore volesse iscrivere il proprio figlio, perché mai non dovrebbe sapere che quota deve pagare all’inizio dell’anno? Non sanno neanche in che palestra devono accompagnare i figli, un giorno in una, un giorno nell’altra. Le palestre sono fatiscenti, non sono pulite mai. Quindi che servizio dai? Alla fine è quello che conta, visto che poi siamo noi a dover spiegare le cose ai genitori.

Quindi capita che i genitori si lamentino e vi critichino per l’organizzazione degli allenamenti delle ragazze?

Si si, ci sta. In minima parte, ma ci sono: c’è il genitore che si lamenta di certi orari degli allenamenti e del cambiamento di location da una palestra all’altra, che noi decidiamo in base alle nostre necessità organizzative. Gli spazi sono questi e ci dobbiamo adattare, non possiamo fare di più. Noi siamo solo volontari e cerchiamo di fare del nostro meglio. Però se si avesse una struttura unica, sarebbe diverso… Sono anni che lo dico, anche per la sicurezza dei bambini. Se il genitore portasse il proprio figlio sempre nello stesso luogo, sa che non ci sarebbero problemi. Invece qui io sono costretto a chiamare e a dire: “guardate che oggi si fa allenamento in questa palestra, in quella non si può”.

Quindi settimanalmente cambiate le location degli allenamenti?

No, cerchiamo sempre di sistemare al meglio l’organizzazione, capita solo alcune volte. Fortunatamente, ora, con la palestra della Ragioneria va un po’ meglio perché sappiamo che è sempre a nostra disposizione e quindi ci organizziamo sempre abbastanza bene. Però sono tante quattro palestre da gestire, sia come organizzazione che come attrezzatura: Sono la palestra del Liceo di Luino, quella di Ragioneria, quella delle Scuole Medie e quella delle Scuole Medie di Germignaga. L’anno scorso, per il minivolley avevamo anche la palestra delle scuole elementari di Luino, perché se no non ci stavamo. Ora è alle media di Luino, insieme alla PGS. Per cercare di ovviare al problema degli spazi, precisando quanto ci teniamo al bene di tutti, fino a tre anni fa le società sportive a Luino erano due: la Luino Volley e la PGS Giò Sprint, gestita dalle suore di Maria Ausiliatrice. Noi con un lavoro di concertazione abbiamo unito le due società, fondendo le squadre, per poter organizzare al meglio gli spazi. Alla fine l’attività sportiva è la stessa, con questi pochi spazi a disposizione. Abbiamo solo ottimato la logistica per un uso migliore delle palestre.

Ma allora tu come giudichi il lavoro del Comune di Luino sull’attività sportive che le tante società locali compiono? 

(ndr, il presidente Cagliani sorride) … Io non posso parlare molto, perché ora si entra in campagna elettorale e potrebbe sembrare che parteggiare per l’una o per l’altra fazione. Dico solo che bisogna pensare al territorio. Il problema delle strutture luinesi per gli sport è enorme, tolto il calcio con quel un monumento che hanno fatto. Noi ci dobbiamo accontentare, ma qualcuno in Comune deve fare qualcosa perché non si può sempre pensare di mettere una pezza alle problematiche, come quello che è stato fatto quest’anno. L’anno prossimo sarà ancora così. Ad esempio, avevamo anche una squadra maschile di Serie C, che abbiamo dovuto smantellare proprio per il discorso che non c’erano spazi e per i costi che iniziavano a lievitare. Abbiamo dovuto totalmente smantellarla. Ad oggi ci sarebbe la possibilità di fare un settore maschile, come il basket per quello femminile, ma dove possiamo metterli a giocare? Non abbiamo gli spazi. E’ impossibile.

Perché, secondo te, il settore privato a Luino, insieme al Comune, non cerca di avere una visione lungimirante nell’interesse dei cittadini per quanto riguarda l’attività sportiva delle società locali con un progetto di strutture ben definito?

Perché molto probabilmente la classe politica che c’è adesso non riesce ad uscire da certi canoni, o perché l’apparato politico-burocratico non glielo consente. Potrebbe essere anche quello, perché se si hanno certi limiti è così. Ci vorrebbe una logica di fondo, ma a Luino, come in tanti altri posti, credo che manchi il privato che abbia fiducia nell’amministrazione pubblica. Noi possiamo considerarci privati come associazioni sportive? Se è si rispondo che abbiamo fatto anche una proposta informale al comune, dicendo “se dobbiamo fare il nostro lo facciamo”. Se ci fosse un progetto per iniziare, ci occupiamo noi della raccolta fondi per una potenziale costruzione di un palazzetto. Io mi sento di metterci la faccia, di trovare dei fondi iniziali. A fronte di un progetto valido anche il privato potrebbe essere interessato.

Ma senti, detto fuori dai denti, con tutte queste problematiche, chi te lo fa fare a continuare?

Eh… Tante volte mi pongo questa domanda, specie quanto trovi davanti i tanti intoppi burocratici. Mi viene proprio da dire, “ma chi me lo fa fare?”. Il mio lavoro non è questo, io devo occuparmi di altro. Infatti, adesso, per me, la Gelateria è un hooby. Meno male che c’è mia moglie che mi da una mano. Sono preso da mille impegni per il ruolo che ricopro nella Luino Volley. Il Comune, la Provincia ti chiamano alle 5 di pomeriggio, alle 2, devi andare a parlarne con uno, poi con l’altro, e questo non puoi farlo dalle 18 in poi, ma devi trovarti gli spazi per poterlo fare. Io credo di farlo per le ragazze, cercare di costruire qualcosa per il futuro.

Però c’è una grande aspetto sociale positivo, che riguarda voi associazioni sportive: siete riusciti, a causa e grazie ai tanti problemi, a fare di necessità virtù, a fare rete tra voi…

Io credo di aver un buon feeling con tutti, ma specialmente con Matteo Minetti. All’inizio della stagione ci siamo trovati e ci siamo detti che è inutile fare la guerra dei poveri, visto che il problema è un altro. Dato per assodato che il problema è la mancanza di spazi, mettiamoci in sinergia per trovarne di comuni e cercare di dividerli al meglio. Un po’ di rinunce le faccio io, ed un po’ le fai tu. Le palestre di riferimento a Luino sono quella del Liceo e quella del PalaBetulle. Ad esempio, ai playoff per la serie D dell’anno scorso, c’erano circa 250 persone a Germignaga, per darti un’idea del tipo di struttura che ci serve. Per una cittadina come Luino, di 15 mila abitanti, in un contesto come quello delle Valli del Luinese, che dovrebbe essere la città che fa capo, la città guida dove si dovrebbero convogliare tutti, ci dovrebbe essere qualcosa in più. L’importante, per noi, è dimostrare la volontà di fare queste cose, ci sono tante persone che sono impegnate in questa attività, che vogliono ottenere certi risultati. Ci sono le capacità, le eccellenze, cioè lavorare bene è solo l’inizio. Se però ti trovi davanti certi personaggi nel Comune di  Luino, ai quali non gliene frega niente, e sono lì perché pensano solo “A me cosa importa? Io devo arrivare al 27 del mese che mi arriva la busta paga”. Meno lavoro faccio e meglio è”, cosa potremmo mai fare?

Chiudendo con un occhio sul futuro, quali speranze ed obiettivi per la Luino Volley?

Far parlare di Luino nel mondo (ndr, ride). A parte gli scherzi noi vogliamo essere ambiziosi, sempre per il discorso che essendo una società dell’alto varesotto, dove non puoi contare di potere prendere delle persone che arrivano dal di fuori per fare chissà che cosa, punti essenzialmente sul tuo settore giovanile. Quello che cerchiamo di fare è proprio quello di avere una squadra che riesca ad arrivare il più in alto possibile costituita da gente del posto. Una Luino Volley “DOP”, anche perchè ad oggi la prima squadra per nove dodicesimi è del posto. Partire da un fattore logistico sfavorevole come la viabilità, nell’essere tagliati fuori dal resto del mondo, e farsì che questa diventi una forza. Io sono sempre positivo, guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. E’ vero che Luino è in una posizione “difficile”, ma è anche vero che la gente da qui non va via. Noi dobbiamo dare loro un’occasione in più per rimanere, le strutture per non andare via. Abbiamo il dovere di dare ai nostri giovani la possibilità di praticare lo sport nel proprio territorio e credo che la parola chiave sia serietà, che è quella che si deve esigere. Pretendere e dare, anche se si pensa che ci occupiamo di un aspetto apparentemente leggero, di gioco o di aggregazione, credo si tratti di un’importante parte della vita dei nostri figli. Proprio per questo abbiamo bisogno di persone motivate, volontari che ci diano una mano… chi ha tempo è il benvenuto.


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