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“Luisa, le avventure di una gallina” di Kate DiCamillo e Harry Bliss, Motta Junior

Creato il 05 febbraio 2013 da Federicapizzi @LibriMarmellata

luisacopProbabilmente uno dei principali “compiti” di un libro è quello di stimolare l’immaginazione. Di permettere, a chi legge, la fuga fantastica verso realtà lontane, di suggerire avventure possibili e impossibili, di farsi finestra su situazioni che nel quotidiano non si incontrerebbero mai. Con protagonisti magari insoliti, poco probabili, che sappiano appassionare e farsi voler bene.
Poco importa se questo fine così importante per il sano sviluppo della fantasia è raggiunto con le parole o con le immagini.

Un piccolo miracolo, però, avviene quando testo e illustrazioni si prendono a braccetto e, facendosi entrambi protagonisti, narrando l’uno quello che l’altro accenna, giocando sui contrasti e sulle amplificazioni, ci regalano un bel libro.

Questo è il caso di “Luisa, le avventure di una gallina”, scritto da Kate DiCamillo e magistralmente illustrato da Harry Bliss, edito da Motta Junior.

Cosa c’è di più buffo di una piccola pennuta avventuriera? La gallina, animale che per eccellenza immaginiamo pigro, sedentario, un po’ sciocco perfino, di sicuro poco incline al brivido dell’imprevisto.

Leggendo questo delizioso racconto pare quasi di avvertire, tra le pagine, lo sguardo bonario dell’autrice, un sorriso intenerito e affettuoso mentre lascia che la sua bianca e tozza protagonista passi indenne per le grinfie di malvagi pirati e sfugga senza un graffio dalle fauci di un animale feroce.

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Sì, perché Luisa è una gallina speciale. Non come le sue compagne che amano chiocciare nell’aia e riposare sul soffice pagliericcio. A lei piace quando il cuore accelera il battito e – voilà – comincia la vera avventura!

Certo, sempre un po’ di fortuna si tratta, ma la fortuna, è ben noto, aiuta gli audaci. E audace Luisa lo è di sicuro quando balza senza indugio su una nave al porto in procinto di salpare e sopravvive sia ad un attacco dei bucanieri che ad un vero e proprio naufragio.
E, ancora, quando si fa ingaggiare come equilibrista del circo e col suo elegante e compito ombrellino rischia di cadere giù dritta dritta nella bocca di un leone.

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Per non parlare di quando, durante la visita ad un bazar orientale, finisce catturata da un losco trafficante di galline e, col suo coraggio, fomenta un vera fuga collettiva verso la libertà.

Insomma, Luisa è un po’ così, imprudente e temeraria, impavida e sprezzante del rischio.

Ma quando gli eventi prendono una piega davvero brutta non può fare a meno di provare nostalgia per la sua fattoria, le sue sorelle e la vita placida e comoda della quale, puntualmente si priva.
Rinuncia tutto sommato breve, però, perché il fatto straordinario è che la nostra eroina alla sera, dopo le sue mirabolanti avventure, torna sempre a casa.

Alle domande curiose delle compagne le prime volte si schernisce un po’, come se le sue vicende fossero di poco conto. Ma non sempre. “Questa volta ve lo dico!”, decide Luisa alla fine della storia. E finalmente rende tutte le amiche partecipi delle sue peripezie.
E tutte, proprio tutte, palpiteranno di nuovo assieme a lei, e insieme a lei si addormenteranno poi, sfinite dalle fatiche degli avventurieri.

Perché un buon racconto – noi lo sappiamo bene – emoziona più o meno come la realtà e i batticuori che regala sono veri. Non c’è dono più grande.

Un albo che delizia e diverte, che fa sorridere, immaginare.
Più o meno tra le righe, anche una piccola celebrazione del potere magnifico della fantasia che permette a tutti, anche ai più piccini e deboli, ai meno probabili e ai più singolari di diventare eroi e vivere rocambolesche imprese.

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Alla bellezza del libro contribuiscono in gran parte le splendide illustrazioni di Harry Bliss, dotate di grande forza narrativa e di gustosa ironia.
Sono disegni dettagliati che raccontano là dove le parole si fermano e accennano soltanto, che giocano sui contrasti per divertire il lettore. Immagini in cui perdersi, seguendone le fila, i particolari, il tratto sicuro, le espressioni dei personaggi, perfino i capovolgimenti del libro ai quali costringono.
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Grandi tavole che danno ora il senso della scena d’insieme, ora il susseguirsi rapido e movimentato degli eventi; anch’esse, come il testo, probabile frutto di un vista partecipata e divertita sulla storia e sulla sua piumata protagonista.

(età consigliata: dai 5 anni)

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