Poco importa se questo fine così importante per il sano sviluppo della fantasia è raggiunto con le parole o con le immagini.
Un piccolo miracolo, però, avviene quando testo e illustrazioni si prendono a braccetto e, facendosi entrambi protagonisti, narrando l’uno quello che l’altro accenna, giocando sui contrasti e sulle amplificazioni, ci regalano un bel libro.
Questo è il caso di “Luisa, le avventure di una gallina”, scritto da Kate DiCamillo e magistralmente illustrato da Harry Bliss, edito da Motta Junior.
Cosa c’è di più buffo di una piccola pennuta avventuriera? La gallina, animale che per eccellenza immaginiamo pigro, sedentario, un po’ sciocco perfino, di sicuro poco incline al brivido dell’imprevisto.
Leggendo questo delizioso racconto pare quasi di avvertire, tra le pagine, lo sguardo bonario dell’autrice, un sorriso intenerito e affettuoso mentre lascia che la sua bianca e tozza protagonista passi indenne per le grinfie di malvagi pirati e sfugga senza un graffio dalle fauci di un animale feroce.
Certo, sempre un po’ di fortuna si tratta, ma la fortuna, è ben noto, aiuta gli audaci. E audace Luisa lo è di sicuro quando balza senza indugio su una nave al porto in procinto di salpare e sopravvive sia ad un attacco dei bucanieri che ad un vero e proprio naufragio.
E, ancora, quando si fa ingaggiare come equilibrista del circo e col suo elegante e compito ombrellino rischia di cadere giù dritta dritta nella bocca di un leone.
Insomma, Luisa è un po’ così, imprudente e temeraria, impavida e sprezzante del rischio.
Ma quando gli eventi prendono una piega davvero brutta non può fare a meno di provare nostalgia per la sua fattoria, le sue sorelle e la vita placida e comoda della quale, puntualmente si priva.
Rinuncia tutto sommato breve, però, perché il fatto straordinario è che la nostra eroina alla sera, dopo le sue mirabolanti avventure, torna sempre a casa.
Alle domande curiose delle compagne le prime volte si schernisce un po’, come se le sue vicende fossero di poco conto. Ma non sempre. “Questa volta ve lo dico!”, decide Luisa alla fine della storia. E finalmente rende tutte le amiche partecipi delle sue peripezie.
E tutte, proprio tutte, palpiteranno di nuovo assieme a lei, e insieme a lei si addormenteranno poi, sfinite dalle fatiche degli avventurieri.
Perché un buon racconto – noi lo sappiamo bene – emoziona più o meno come la realtà e i batticuori che regala sono veri. Non c’è dono più grande.
Un albo che delizia e diverte, che fa sorridere, immaginare.
Più o meno tra le righe, anche una piccola celebrazione del potere magnifico della fantasia che permette a tutti, anche ai più piccini e deboli, ai meno probabili e ai più singolari di diventare eroi e vivere rocambolesche imprese.
Sono disegni dettagliati che raccontano là dove le parole si fermano e accennano soltanto, che giocano sui contrasti per divertire il lettore. Immagini in cui perdersi, seguendone le fila, i particolari, il tratto sicuro, le espressioni dei personaggi, perfino i capovolgimenti del libro ai quali costringono.
(età consigliata: dai 5 anni)
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