Torregiani e uno dei suoi accompagnatori, anch'egli armato, reagirono al tentativo di rapina e nacque una sparatoria che causò la morte di uno dei rapinatori e di un avventore oltre che il ferimento di altre persone, tra le quali lo stesso Torregiani[1]. In seguito, il gioielliere subì diverse minacce.
Il 16 febbraio successivo, mentre stava aprendo il negozio insieme alla figlia e al figlio, fu vittima di un agguato da parte di un gruppo di fuoco costituito da tre componenti dei Proletari Armati per il Comunismo intenzionati a vendicare la morte del rapinatore rimasto ucciso nel ristorante. Di nuovo, Torregiani tentò una reazione ma fu colpito non appena estratta la sua pistola, dalla quale partì il proiettile che raggiunse il figlio quindicenne Alberto alla colonna vertebrale, rendendolo paraplegico. Torregiani fu finito con un colpo alla testa. Nella rivendicazione, i Proletari Armati per il Comunismo espressero solidarietà alla piccola malavita che «con le rapine porta avanti il bisogno di giusta riappropriazione del reddito e di rifiuto del lavoro»
GIUSTO: PERCHE' LAVORARE? E POI E' GIUSTO RIAPPROPIARSI DEL REDDITO RUBANDO A MANO ARMATA A PRIVATI CITTADINI CHE LAVORANO E CHE SI PERMETTONO PURE DI REAGIRE!!!TU LAVORI E IO MI RIAPPROPRIO DEL REDDITO, E SE REAGISCI TI AMMAZZO!
Questa bella logica umana e sociale è il credo di Cesare Battisti che Lula e la sua discepola, che ora è presidente, hanno ritenuto persona degna di essere lasciata libera.
Il primo pensiero che mi si è affacciato alla mente all'annuncio del suo tumore non lo scrivo, ma non ha nulla della mia educazione cattolica purtroppo, dico solo che queste malattie vengono a tanta gente buona ed onesta che deve subire chemioterapia ed il resto..... Se è venuto a lui alla laringe, visto che è stato un grande fumatore, bisogna dire che se l'è voluta.