Lulic “Non siamo una squadra…” (Analisi Lazio – Sparta Praga)

Alzi la mano chi si sarebbe aspetto una debacle così pesante della Lazio in Europa League? Non penso molti…

Ma forse sta proprio qui l’errore commesso dai biancocelesti, che è costato la qualificazione: il fatto di aver sottovalutato i rivali e di aver pensato di avere già il passaggio del turno in tasca.

Il fato, infatti, ha sorriso alla squadra di Pioli ai sorteggi e le ha affibbiato lo Sparta Praga. Inoltre la Lazio si presentava all’Olimpico forte del vantaggio dell’andata: un 1-1 esterno che già i biancocelesti avevano conquistano in terra turca con il Galatasary, prima del 3-1 casalingo che aveva permesso a Candreva e compagni di accedere agli ottavi.

Proprio per questo motivo si è materializzata un’amara eliminazione della Coppa per la Lazio, che si è inabissata all’Olimpico già nel primo tempo. A dire il vero già dopo 12′ minuti, quando viene colpita a freddo dal uno-due micidiale dello Sparta Praga, firmato Dockal e Krejci. Cala il gelo più totale sull’Olimpico, perché i tifosi sanno che la loro squadra sarebbe stata costretta a vincere il match.

La Lazio ci prova comunque e si riversa nell’area ceca, ma non riesce mai a battere l’estremo difensore Bicik. Tutti segnali di una della più classiche serate storte. L’incubo però non è finito, infatti, alla fine del primo tempo arriva anche il tris ad opera di Julis: 0-3 e palla al centro. Sparta Praga cinico e vincente, mentre la Lazio dice addio all’Europa League, nonostante un secondo tempo alla ricerca costante del goal, ma inutile…

La Lazio perde così la sua imbattibilità in Europa League, mentre l’Italia perde anche l’ultima rappresentante nelle coppe europee dopo gli ottavi di finale: non succedeva da ben 15 anni.

Al termine del match, dopo la contestazione dei tifosi, sono arrivate le parole di Lulic (migliore in campo dei suoi ndr): “Non  siamo una squadra neanche quando perdiamo”.

Anche il capitano Biglia ha fatto eco alle parole del compagno: “E’ una vergogna! E’ una vergogna quello che abbiamo fatto. Non abbiamo dimostrato nulla e non abbiamo imparato niente…”

Valerio Pennati