“Luna di miele con nostalgia” di Molly Antopol

Creato il 09 marzo 2015 da Spaginando @Spaginando
Titolo: Luna di miele con nostalgia
Autore: Molly Antopol
Traduttore: Costanza Prinetti
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Varianti
Pagine: 256
Prezzo: 17,50 euro
Nelle librerie americane dallo scorso anno con il titolo di UnAmericans giunge anche in Italia l’esordio narrativo di Molly Antopol. Otto racconti scritti con singolare abilità contenuti in un’antologia, dal nome Luna di miele con Nostalgia, vincitrice del “National Book Foundation Under 35”.
La Antopol, allieva di prestigiosi scrittori e intellettuali del calibro di Colm Tóibín e Tobias Wolff, oggi docente di scrittura creativa presso l’Università di Stanford, ha impiegato dieci anni prima di dare alle stampe la sua opera: l’affresco di un’America martoriata dai tumulti socio-culturali del Novecento.
Tante storie, tanti personaggi, tante ambientazioni per un esordio letterario tra i migliori degli ultimi tempi.
Il romanzo trasporta il lettore a spasso nel mondo e nel tempo, dall’Ucraina a Gerusalemme, da San Francisco a Boston, da Los Angeles a Brooklyn, dalla Seconda Guerra mondiale alle purghe staliniane in URSS senza mai perdere di vista le emozioni che trapelano e crescono pagina dopo pagina.
Si tratta di un viaggio di esplorazione nell’anima di personaggi forgiati dalle forze della Storia, uomini e donne dalle mille sfaccettature: anziani e adolescenti, soldati di confine, attori hollywoodiani, ebrei dell’East Coast, dissidenti cechi, padri assenti, nonne amorevoli che non appartengono al luogo in cui vivono, che non vedono avverarsi i propri sogni. Sono diversi tra di loro, diversi da noi, eppure tutti ci riconosciamo nelle loro esitazioni e nei loro desideri.
La fragilità dei rapporti umani è il motivo conduttore di questi racconti che ruotano intorno ai legami familiari, ai condizionamenti reciproci, alle inversioni di ruolo: due fratelli israeliani innamorati della stessa donna, entrambi nell’esercito, assistono ad un capovolgimento del loro rapporto quando uno dei due rimane gravemente ferito; una donna, che era stata leader della dissidenza dell’Europa dell’Est, giunta in America, non può che pulire pavimenti, mentre il marito diventa docente universitario.
La Antopol si rivela un’abile maestra del racconto, capace di dar vita entro i ristretti spazi della short story ad un’atmosfera, una psicologia, un personaggio. Riesce a trasmettere concetti non semplici e a suscitare empatia in chi legge.
La scrittura è asciutta, priva di sentimentalismo e ricca di compassione per la fatica di vivere, l’incanto e il disincanto che danno un senso all’esistenza, ma insieme possono far male. Una narrazione matura, affascinante, penetrante che riuscirà a conquistare anche i più pretenziosi.
La straordinarietà di questa scrittrice si sostanzia nel riuscire a mantenere una voce indipendente, originale e lontana da qualsiasi tentativo di imitazione. E' così ogni pagina resta impressa oltre l'inchiostro delle parole, regalandoci un grande esempio di letteratura certamente ricca di cultura ebraica, ma allo stesso tempo distante da ogni dogma e culto.

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