LUNA E SOLE (Archetipi Universali del Femminile e Maschile realizzati) RABBIA ORIGINATA DA UNA MANCANZA DI AUTOSTIMA

Da Colorefiore @AmoreeDintorni


Alleghiamo qua una favola sintetizzata e tratta dal libro: ”Il Bambino Arrabbiato”. Quanti di noi si riconoscono nella principessina?
La principessa prigioniera degli specchiTanto tempo fa, in un piccolissimo regno nacque una principessina bella e buona di nome Artemisia. La principessina crebbe, come sempre succede, raccogliendo le cose che la circondavano per riempire il sacco di sicurezze che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita. Quando arrivò il momento di arredare l’angolo della fiducia in se stessi, Artemisia incominciò a preparare il ritratto da appenderci e per essere ben sicura che fosse fedele andò in giro chiedendo a tutti: “Chi sono io? Che cosa so fare? E’ vero che i miei occhi sono belli?...” Il re e la regina, che erano quelli a cui lei rivolgeva più spesso le domande, cercavano di risponderle ogni volta, anche se non sempre ci riuscivano, forse perché il loro stesso angolo della fiducia in se stessi era rimasto un po’ fragile. Un giorno il re e la regina furono così impegnati in gravi situazioni, che riguardavano il regno, che non ebbero più tanto tempo da dedicare alla principessina ed alle sue domande. Fu così che il ritratto, che la principessina aveva iniziato a fare, rimase incompiuto in una cornice vuota e lei dovette incominciare ad uscire dal castello per proseguire la sua ricerca. Andò a finire che Artemisia prese l’abitudine di mettere al centro della sua vita quelle domande perché il bisogno da cui sorgevano era forte e vigoroso. A tutti coloro che incontrava chiedeva: “Chi sono io? Quanto valgo? Che cosa so fare?” Dato che era una principessina bella e intelligente tutti le davano buone risposte, cosicché lei, in mancanza di un ritratto, si abituò ben presto a usare gli altri come uno specchio che riflettesse il suo viso per dirle chi era, se valeva qualcosa, oppure proprio niente come a volte temeva. E fu così che a poco a poco , Artemisia non solo rinunciò a finire il suo ritratto ma, impegnata com’era, non potè neanche aprire il cassetto delle sue risorse per sapere quante e quali erano. E così si ritrovo prigioniera degli altri, senza neanche saperlo e fu costretta a cercare e a mettersi in mostra per essere ben sicura di attirare i loro sguardi e avere le loro risposte. E allora quando gli altri le facevano i complimenti la nostra principessa era molto a suo agio , perché in quel caso l’immagine riflessa coincideva con la cornice vuota del suo angolo, ma quando da fuori le venivano delle osservazioni o semplicemente dei pareri diversi dal suo, cadeva profondamente in crisi e si sentiva abbandonata, sola e senza un’immagine riflessa perché quella che gli altri le rimandavano in quel momento non la sentiva sua. E così Artemisia camminava per la vita e ogni tanto si arrabbiava tantissimo con gli altri quando pensava che fossero loro a portarle via la sua immagine perché se ne andavano, oppure quando gliene restituivano una di sé che non coincideva con la sua cornice vuota. “E’ colpa degli altri! Non ci si può proprio fidare di loro! Sono io che sono stupida a pensare di poterlo fare!” Quando diventò grande, un bel giorno, la nostra principessa incontrò un principe che si chiamava Rodrigo e che era bravissimo e allenato fin da piccolo a fare da specchio alla sua mamma, perché anche a lei era rimasto vuoto l’angolo della fiducia in sé. Quando Rodrigo e Artemisia si incontrarono si riconobbero e si innamorarono. Per un po’ di anni le cose andarono bene ma un giorno Rodrigo si trovò impegnato in alcuni problemi del suo regno e non ebbe più tempo per rimanere a casa a fare da specchio ad Artemisia e lei era sempre più arrabbiata di non trovarlo ogni volta che cercava la sua immagine riflessa. Un giorno che il principe era lontano la principessa, che aveva disperatamente bisogno della sua immagine riflessa, pensò: “Ma allora io sono stata tradita! Non mi posso più fidare di nessuno se anche lui mi ha abbandonato!” Questo pensiero le scatenò la rabbia più furiosa che le fosse mai capitata, così grossa che lei stessa si spaventò all’idea che potesse distruggere anche il principe Rodrigo, di cui aveva bisogno. Decise di partire per un viaggio insieme alla sua rabbia, che ormai era diventata una compagna inseparabile, alla ricerca di un’immagine che non si trovava più. Mentre camminava, Artemisia scopriva pian piano che sotto al mantello di tutto questo furore c’erano altre cose: un grandissimo dolore, l’angoscia di sentirsi abbandonati, la paura di non farcela da soli, l’impotenza del trovarsi come davanti ad un muro e di non sapere più che cosa fare e tante altre emozioni e sensazioni che si erano accumulate fino a riempire il sacco che si portava dietro da quando era bambina. E quando la nostra principessa arrivò a sentirle, conoscerle e a viverle tutte , loro incominciarono a sentirsi un poco più rincuorate ed incoraggiate. E fu così che le emozioni poterono incominciare ad entrare e a uscire senza restare dentro prigioniere a far male. Finché un giorno la nostra principessa, pescando nel sacco, si accorse della presenza di un sacchetto che stava lì silenzioso da tanto tempo. Lo aprì e ci scoprì una chiave piccola che era lì da anni e che lei non sapeva di avere. Artemisia decise di provare a usarla per aprire i cassetti rimasti ancora chiusi nel suo angolo e, quando finalmente trovò quello giusto, ecco che dentro scoprì le piantine della raccolta delle sue potenzialità, che si era interrotta quando da piccola aveva iniziato a inseguire le immagini riflesse. E così la nostra principessa cominciò pazientemente a innaffiare le sue piantine e queste cominciarono a crescere e a prosperare. E allora la nostra Artemisia potè smettere di correre dietro agli altri alla ricerca di un’immagine riflessa e potè tornare casa. 
I SUSSURRI DI SIGNORA ASTROLOGIA 
IL SOLE E LA LUNA sono i nostri luminari…i veri protagonisti del nostro “ Cielo Interiore” E qui ,onorando questi due grandi simboli un piccolo consiglio “ strategico”….in punta di piedi: Marte per Amico In breve, qualunque cosa o tecnica ci aiuti a sviluppare autostima e rispetto per noi stessi farà bene al nostro Marte, il quale automaticamente si domerà un tantino e ricorrerà sempre meno a comportamenti bellicosi e forse poco civili allo scopo di attirare la nostra attenzione. Con un po’ di collaborazione da parte nostra, la parte “marziana” del nostro inconscio valorizzerà invece gli aspetti positivi indicati da segno, posizione e aspetti del pianeta rosso nel nostro tema natale individuale. Con Marte dalla nostra parte, dopotutto, avremo un alleato fedele e coraggioso e useremo le nostre energie per manifestare i nostri desideri in modo ottimale e più costruttivo. Perché, quindi, non tentare di farselo amico?

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