Si riapre una pagina alla quale sembrava avesse messo la parola ‘fine’ la ricerca pubblicata nel 2011 sulla rivista Science, dimostrando che l’origine della Luna era strettamente legata alla Terra. In particolare da detriti generati 3,5 miliardi di anni fa a causa di un enorme impatto tra il nostro pianeta e un corpo grande quanto Marte. Questa teoria faceva presumere che l’acqua sulle rocce lunari fosse arrivata dall’esterno, portata dal vento solare o da vari impatti di comete o meteoriti. La presenza dell’acqua, inoltre, è stata sempre considerata successiva al periodo in cui la crosta rocciosa lunare si era solidificata.
Ora, sulla rivista Nature Geoscienze, un gruppo di ricercatori dell’università francese di Notre Dame, sotto la guida dello scienziato cinese Hejiu Hui, con uno studio condotto su rocce lunari, ribalta le teorie precedenti. Grazie a nuove tecniche si sono analizzate le rocce lunari e i ricercatori hanno scoperto che i grani di minerali delle rocce lunari contengono quantità di acqua piccolissime e molto difficili da rilevare, ma comunque misurabili.
I ricercatori hanno dimostrato la presenza di acqua nelle zone più interne del satellite quando ancora il suolo lunare non si era solidificato. Sulla base delle loro misurazioni, i ricercatori hanno stimato che l’oceano di magma della luna primitiva poteva contenere fino a 320 parti per milione di acqua. Una volta cristallizzati, i residui restanti avrebbero potuto contenere fino all’1,4% d’acqua.