In questi ultimi anni il post punk sta vivendo una seconda giovinezza, e non mi riferisco al cosiddetto post punk revival dall'impronta indie pop decollato grazie alle imprese di Interpol ed Editors. La nuova onda che spazia dagli USA alla vecchia Europa non ha molto a che fare con la pur ottima (ma differente) scena new post punk quasi mainstream tracciata dalle succitate band, e infatti sguazza nel profondo underground o giù di lì, più che nelle classifiche di vendita. Tra i nuovi gruppi più interessanti di questa nuova eruzione ci sono sicuramente questi Lunch oggetto di questa piccola recensione. Provengono dalla rigogliosa scena di Portland, Oregon, USA, come tante altre validissime band quali Estranged, Arctic Flowers, Bellicose Minds, Soft Kill, Shadowhouse, Red Dons e innumerevoli altre. "Let Us Have Madness Openly", pubblicato dall'eccellente Mass Media Records, segue il 7" "Johnny Pineapple" e l'album su cassetta "Quinn Touched the Sin", pubblicati entrambi nel 2013.Il nuovo disco suona potente e fascinoso grazie a un sapiente utilizzo della materia storica tramandata ai posteri da maestri del passato come Chameleons, Wire, Uk Decay, Echo & The Bunnymen, i Blitz della seconda parte della carriera, ma con un approccio moderno, con sonorità, produzione e atmosfere attuali.Ci sono bassi corposi, ritmiche sghembe, particelle più sperimentali (come in Pouring Light) degne dei migliori Wire, Gang of Four o Pop Group, tracce punk, ottime chitarre, e una manciata di eccellenti composizioni che non sfigurano affatto in un ipotetico confronto con le gemme del passato: Bad Cut, The Witch's Apartment, Brand New Shirt, For Someone Else o Flat Circles.Un gran bel disco.
Tracklist:
01.Marble Foyer02.Flat Circles03.Brand New Shirt04.For Someone Else05.Madness Openly06.Not An Ocean07.Pouring Light08.The Witch's Apartment09.Bad Cut10.A Closet Freezes
2015 - Mass Media Records
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