Lunedì 13 aprile - GIUSEPPE ANTONELLI al Caffè Letterario di Lugo

Creato il 06 aprile 2015 da Caffeletterariolugo
Lunedì 13 aprile, alle ore 21.00, nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro, il professore di Linguistica italiana Giuseppe Antonelli presenta al Caffè Letterario di Lugo il suo ultimo libro “Comunque anche Leopardi diceva le parolacce. L'italiano come non ve l'hanno mai raccontato” edito da Mondadori. La serata, che si concluderà come di consueto con il brindisi finale offerto a tutti i presenti, sarà introdotta da Licia Corbolante. Il congiuntivo è morto, il punto e virgola è morto e anche l'italiano vorrebbero farci credere - non si sente tanto bene. Continuano a ripeterci che la nostra lingua si sta corrompendo, contaminata dall'inglese e minacciata da Internet e dai messaggini. Ma siamo sicuri che le cose stiano davvero cosi? Siamo sicuri che l'italiano virtuale sia quello di facebook e Twitter e non quello scolastico-burocratico che ci spinge a dire "recarsi", "presso", "effettuare"; "dimenticare" e non "scordare", "prendere" e non "pigliare", "egli" e non "lui"; mai e poi mai "ma però"? Con ironia e intelligenza, Giuseppe Antonelli decide di sfidare i luoghi comuni del conservatorismo e del perbenismo linguistico. Affrontandoli uno dopo l'altro, fa a pezzi gli ingiustificati pregiudizi che troppo spesso si tramandano riguardo alla nostra lingua. E lo fa con argomentazioni brillanti e irresistibilmente divertenti, puntando sui giochi di parole ("Quando c'era egli", "Una gita sul pò", "Non ci sono più le mezze interpunzioni") e su un ricco campionario di esempi e di aneddoti che coinvolgono i nomi più grandi della letteratura italiana: da Leopardi a Manzoni, da Gadda a Manganelli. E non si limita a polemizzare con la paura dei neologismi o a dimostrare che si possono usare anche formule come "a me mi", ma addirittura si spinge fino alla (parziale) riabilitazione delle parolacce e delle vituperatissime abbreviazioni che si usano negli sms e nelle chat. Giuseppe Antonelli è nato ad Arezzo nel 1970 e insegna Linguistica italiana presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università degli studi di Cassino. Da diversi anni collabora a "L'Indice dei libri del mese", all'inserto domenicale de "Il Sole 24 ore" e all'area dedicata alla lingua italiana del portale "Treccani.it". Nel 2003 ha partecipato al premio Strega con il romanzo "Trenità". Tra i suoi volumi più noti: "L'italiano nella società della comunicazione" (Il Mulino, 2007) e "Ma cosa vuoi che sia una canzone. Mezzo secolo di italiano canto" (Il Mulino, 2010). Sua anche la curatela de "La vita non è in rima", il libro del cantautore Luciano Ligabue, nato dopo ore di conversazione e svariate interviste. Conduce su Rai Radio 3 la trasmissione “La lingua batte” un programma dedicato alla lingua italiana che è una sorta di osservatorio sullo stato e sull’evoluzione della lingua italiana nei suoi vari aspetti.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :