Il profumo dell’anima è un’essenza capace di sintetizzare nelle sue note vita ed emozioni di chi lo commissiona, e le dame dell’alta società fanno a gara per convincere Dora Garret a creare quello che meglio le rappresenta. Ma Dora non è soltanto una profumiera, è anche una donna che la vita ha messo alla prova più volte e che ha lavorato sodo per realizzare le proprie aspirazioni. Poi nella sua vita irrompe Frederick Grenville, un giovane avvocato fresco di laurea cresciuto in una famiglia dell’alta borghesia. Frederick ha sempre agito secondo i rigidi schemi della società per bene, e l’incontro con Dora fa sorgere in lui il desiderio di uscire dalla gabbia dorata in cui è sempre stato rinchiuso. Ma nonostante la passione bruciante e la forza del sentimento che li unisce, dare battaglia alle rigide convenzioni della società vittoriana non è mai una scelta facile, e lo scotto da pagare è sempre alto. Forse troppo.
Un romanzo audace, avventuroso e pieno di passione, sullo sfondo della Grande Esposizione Universale del 1851.
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RECENSIONE:
Un romance storico molto particolare e innovativo all’interno di questo genere letterario. Sullo sfondo di una Londra di metà ottocento, perfettamente ricostruita da un punto di vista storico e architettonico, prende vita la storia d’amore di un giovane aristocratico e una profumiera. Un rapporto che dovrà combattere contro ogni tipo di pregiudizio pur di riuscire ad andare avanti e di fronteggiare un insieme di misteri da svelare. Passione, criminalità e aristocrazia si fondono insieme dando vita a una storia davvero piacevole. Sylvia è riuscita, ancora una volta, a mettere in scena una miriade di personaggi, ognuno con un proprio carattere e particolarità fisiche, rendendo il libro un vero romanzo “corale”. (Samanta)
LUOGHI
North Western Railway: “Il viaggio non era stato lungo: Oxford non era distante dalla capitale, e con la nuova North Western Railway, che dal ’38 correva fino a Liverpool alla velocità di sessanta miglia orarie, viaggiare sulla tratta era diventato facile come andare in visita a un vicino”. Costruita nel 1846, questa tratta ferroviaria univa Londra con Birmingham, Crewe, Chester, Liverpool e Manchester. Una vera comodità per lo spostamento di uomini d’affari, ma non solo, oltre a essere una vera innovazione per l’epoca.
Crystal Palace: “L’edificio che gli si parava dinanzi, e che lo colmava di meraviglia, non era la torre dell’università nella sua storica imponenza, bensì l’esaltante, esuberante e modernissima follia del principe Alberto, il Crystal Palace”. “ L’edificio era così alto che non era stato necessario abbattere gli alberi, che ora troneggiavano sotto l’enorme volta di vetro, circondati da statue e daa una fontana che pareva fatta di cristallo”. Un enorme costruzione in stile vittoriano, edificato nel 1851 (anno in cui si svolge la storia del romanzo), per ospitare la prima Esposizione Universale. Posizionato momentaneamente in Hyde Park, fu poi trasferito nel 1854 a Sydenham Hall. Il palazzo divenne famoso in tutta Europa per la sua struttura in ferro e vetro. Qui Frederick Grenville vede per la prima volta Dora Garrett.
Hyde Park: “ E poi c’era gente. Moltissima gente. Sembrava che il mondo avesse deciso di riversarsi a Hyde Park per accaparrarsi un biglietto della Grande Esposizione. Il prato di fronte alla serra progettata da Joseph Paxton, una scintillante costruzione d’acciaio e vetro di proporzioni gigantesche, era gremito di persone di diverse età, ceto e nazionalità”. Uno dei più grandi parchi di Londra, ancora esistente e teatro di esposizioni o manifestazioni interessanti, come concerti o ritrovi politici. Nel romanzo compare più di una volta, sia come luogo dell’Esposizione Universale che come luogo di svago e d’incontro dell’alta borghesia.
Soho: “ Soho era un mondo di mezzo. Si trovava al centro della città, circondato dai signorili quartieri di Mayfair, Marylebone e St. James, ma pulsava di un tipo di vita rozza, roboante e variopinta. Non era elegante vivere a Soho, ed era pericoloso perdersi nei suoi meandri perché vi si trovavano strade malfamate. Tuttavia era socialmente accettabile aprirvi bottega. Ed era proprio nel cuore di quel quartiere che Dora Garrett stava armeggiando per allacciarsi il grembiule nel laboratorio della sua profumeria”. In questo posto variopinto e poco raccomandabile ha il suo negozio la bella Dora. Oggi questo quartiere è famoso per i suoi locali a luce rosse e per esser più affollato di notte che di giorno.
Wilton Crescent: “ Freddy, non capì l’affermazione di Alfred finché non mise piede nel salotto di Wilton Crescebt, il regno di Lady Archer”. Una costruzione a forma semicircolare che ospitava appartamenti aristocratici e costruita nel 1825 da William Howard Seth-Smith. Nel ventesimo secolo è stata la culla di molti famosi politici britannici che qui hanno vissuto insieme ad ambasciatori e altri uomini di rilievo nazionale e internazionale. Qui, nel romanzo, vive la famiglia Grenville.
Drury Lane: “ (Dora) Sollevò gli occhi sul portico del Drury Lane, osservando l’imponente edificio verso cui le persone si dirigevano festose. C’era un gran viavai di carrozze…” Teatro edificato nel distretto londinese di Covent Garden, la cui costruzione risale addirittura al 1663 e quindi risulta essere il più antico della città.
Gentelman’s Club: “ Il Gentelman’s è un circolo tra i più antichi e prestigiosi”.Un club aristocratico dove si incontravano gli uomini e le donne più ricchi della città. Luogo destinato quindi solo all’aristocrazia e all’alta borghesia che qui, spesso, pattuiva anche accordi di lavoro tra una partita a carte e del buon whisky.
TRE DOMANDE ALL’AUTRICE:
Silvia come riesci a dare vita a così tanto personaggi in un romanzo? E quanta ricerca storica fai prima di metterti a scrivere?
Mi piacciono le storie corali, quando in un romanzo, al di là di un paio di bei protagonisti, ci sono anche tanti secondari a tutto tondo, ognuno con il suo carattere, la sua vita, i suoi sentimenti… in realtà vengono fuori così perché mi affeziono a ognuno. Certo, essendo co-primari, ognuno ha un ruolo nella storia, di supporto o di conflitto coi protagonisti (a volte entrambe le cose), ma poi mi piace vederne anche il carattere, far capire a chi legge che ognuno di loro, potenzialmente sarebbe un protagonista, con un mondo da scoprire dentro di sé.
Faccio tantissima ricerca storica, mi rendo conto che aumento ogni volta, a ogni libro. Per il profumo dell’anima le ricerche sono state soprattutto geografiche, come hai notato tu, su Londra e la sua storia, e hanno riguardato il mondo dei profumi… Soprattutto questa parte non è stata semplice, ma devo dire che il tutto è stato davvero stimolante. Sono andata a Grasse a visitare le profumerie storiche e ho anche tentato di fare qualche miscela con le mie mani (Con scarsi risultati, ahimé… non sono Dora Garrett!)
Il tuo amore per Londra e per l’Inghilterra in generale si respira in ogni riga delle tue storie, hai mai pensato di scrivere qualcosa ambientato altrove?
Penso continuamente alla possibilità di ambientare qualcosa altrove, ma ancora non c’è nessun progetto concreto all’orizzonte. L’Inghilterra ora è un guanto piuttosto comodo, visto che ho già parecchio background nel mio bagaglio culturale. Cambiare sarebbe senz’altro una sfida e un lavoro immane per quello che riguarda appunto la documentazione. Vedremo… alcune mete possibili potrebbero essere l’India… e anche l’Italia
Domanda di rito: a cosa stai lavorando al momento?
Ho un progetto, sì, ma è in stallo da un po’ di tempo. Sto studiando. Anche per questo la preparazione storica richiede assoluta attenzione. I temi che voglio trattare sono diversi e piuttosto corposi. E poi, stando a come l’ho pensato sinora, la narrazione si svolgerà su diversi piani temporali. Posso anticipare che sono follemente innamorata dei suoi protagonisti, un uomo forte ma molto problematico e una donna misteriosa e con tanti segreti. Leggere questo libro sarà un po’ come saltare in un gioco di scatole cinesi, o avventurarsi in una casa degli specchi…
Grazie a Sylvia per averci dedicato il suo tempo…mi raccomando leggete questo meraviglioso romanzo!!!!