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“Lupo Cattivo” di Maria Loretta Giraldo e Nicoletta Bertelle, San Paolo Edizioni

Creato il 19 febbraio 2013 da Federicapizzi @LibriMarmellata

lupocatcopMi pare un lodevole intento quello di raccontare ai bambini che le apparenze ingannano e che, nei giudizi, non bisogna mai fermarsi alla prima occhiata, né fidarsi del “sentito dire”.

In una società dove troppo spesso si ghettizza per “grandi categorie” – dove “tutti gli stranieri sono delinquenti”, dove “tutte le donne appariscenti sono poco di buono”, dove “tutti gli zingari rubano” e chi più ne ha più ne metta – l’abito troppo spesso viene deputato a fare il monaco e nessuno si preoccupa – per troppa superficialità – di andare oltre l’ignoranza affibbiando agli altri etichette false e spesso dolorose.

Ben venga quindi questo albo colorato, semplice e vivace, edito da San Paolo, scritto da Maria Loretta Giraldo e illustrato da Nicoletta Bertelle: “Lupo Cattivo”.

Un libro chiaro nel suo scopo educativo, forse addirittura un po’ troppo, se non fosse che la “morale” mi piace ed è importante e quindi non starò qui a sottolinearne la leggera vena didascalica.
Il pregio è sicuramente quello di risultare semplice, facilmente recepibile e interiorizzabile anche dai bambini più piccini.

Lupo Cattivo è un grosso lupone nero e peloso, mette paura in effetti se non fosse che…cattivo non è affatto! Anzi è buono e un po’ fifoncello, ma nessuno lo sa e, cosa più grave, nessuno si prende la briga di provare a scoprirlo.
Tutti lo evitano e il risultato è che il povero animale vive solo nella sua casetta in mezzo al bosco. Ad aggravare la situazione il nome riportato a chiare lettere sul campanello: Lupo Cattivo, appunto. Credete che qualcuno si sia mai preso la briga di suonare?

Fin quando un bel giorno il campanello finalmente trilla. A far visita al lupo è una biscia chiamata Biscia Velenosa. Ma indovinate? Parimenti al suo amico, anche lei velenosa non è per nulla.

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I due, va da sé, decidono di abitare vicini e costruiscono una casa adatta al serpente col suo bel campanello con il nome scritto sopra.
Poi arriva il terzo compagno: Maiale Puzzolente, che è però profumatissimo. Subito dopo l’onestissima Gazza Ladra e, per finire, il coraggioso e spavaldo Coniglio Pauroso.
I cinque amici mettono su le loro abitazioni tutte vicine vicine, premurandosi di identificarsi chiaramente sui campanelli.

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Ma un’avventura inaspettata arriverà a mettere alla prova i loro veri caratteri e costringendoli a rivelare chiaramente tutte le loro virtù.
Sarà il sesto personaggio tirato in ballo dalle vicende, anche lui poco fedele al suo nominativo, a suggerire di modificare i falsi appellativi e finalmente sulle etichette delle varie case compariranno i nomi giusti.
Ora è proprio il caso di affermare: di nome e di fatto!

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Un racconto lineare, ripetitivo nei suoi schemi narrativi, rassicurante in una promessa, già evidente inizialmente, di lieto fine.

Una storia che parla di false apparenze ma, a suo modo, anche di diversità e di pregiudizio verso la diversità.
I cinque animali si trovano ad essere soli perché giudicati malamente, ma anche perché differenti dal “normale”.
Soltanto grazie all’amicizia, all’unione e all’accettazione dell’uno verso gli altri, riescono a superare la solitudine e a mostrare il proprio essere, senza rimanere più schiavi del giudizio, e del pregiudizio altrui.
E a trovare la forza di mostrarsi al mondo per quelli che sono davvero, diversi ma felici di esserlo.

Tanti temi “buoni” quindi, positivi per i bambini che crescono e hanno bisogno di riflettere su se stessi e sulla realtà che li circonda, imparando a non peccare di superficialità e a non soffrire la differenza.

Allegre e briose le grandi e variopinte illustrazioni, realizzate con un’originale e gradevole tecnica “a graffio”. Anche i disegni risultano tranquillizzanti e lieti e suggeriscono, con la loro morbidezza e i colori vivi, un’idea di positività e di proficua apertura all’altro.

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(età consigliata: dai 4 anni)

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