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Lusi, Bossi, Riccardi: quando... un bel tacere non fu mai scritto

Creato il 09 marzo 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

di Paperon De Paperoni
Lusi, Bossi, Riccardi: quando... un bel tacere non fu mai scrittoMai come oggi sembra essere di attualità quell’ “insomma un bel tacer mai scritto fu” che Claudio Monteverdi (nato a Cremona nel 1567 e morto a Venezia nel 1643) inserì nel suo “Il ritorno di Ulisse in patria”. 
 Sfogliando i giornali ed i siti in questi ultimi giorni si trova di tutto e di più: dal senatore Lusi, che più che parlare sembra “avvisare” qualcuno che se lui parla…., al ministro Riccardi, beccato in un fuori onda a dire, riferendosi all’annullamento tra il vertice Monti/Pdl/Pd/Udc, "Vogliono solo strumentalizzare, ed è la cosa che mi fa più schifo della politica". 
 Ma, e assolutamente senza parteggiare per nessuno (sia ben chiaro), se il signor Lusi farebbe bene a tacere o a dire quanto sa a chi di dovere astenendosi dal lanciare messaggi tipo quelli rilasciati alla trasmissione di Santoro “se parlo io succede un casino”, il signor Riccardi avrebbe invece fatto meglio non a smentire ma a confermare le sue parole. 
 Non certo riferite alla Politica con la P maiuscola che la Treccani definisce “La scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica; le norme, i principî, le regole della politica”, quanto a quella messa in scena (perché di una rappresentazione di malandrini e maramaldi si tratta) dagli attuali politici (con una bella p minuscola) che non sembrano voler rendersi conto del degrado al quale sono giunti. 
 Non tutti, forse. 
Ma cosa pensare di fronte alle ultime esternazioni dei vari vertici di quelle aggregazioni di personaggi atti a farsi soprattutto gli affari loro? Pronti a dire tutto ed il contrario di tutto? A creare “fumo” affinchè si capisca sempre meno? Cosa pensare di quel “Rischia la vita, il Nord lo farà fuori” che Bossi ha detto parlando di Monti, poi naturalmente corretto con un “Sono stato travisato, è lui che minaccia noi”? Chissà perchè ma si riaffaccia alla mente il romanzo di Tommasi di Lampedusa “Il Gattopardo”, sulla base del quale Luchino Visconti realizzò uno dei suoi capolavori, ed alcune frasi. 
Su tutte quel “se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi” che Tancredi dice al principe di Salina nonché Gattopardo. 
 Forse pensandoci bene, però, se questi signori parlassero meno -o non parlassero del tutto- non sarebbe meglio? 
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