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Luz lascerà la direzione di Charlie Hebdo: siamo ancora tutti Charlie?
Creato il 25 maggio 2015 da Lorenzo Zuppini @lorenzozuppiniSmarrimento, perché questi diritti e queste libertà sono per noi acquisiti. Paura, perché non possiamo non goderne, altrimenti non sarebbe vita, ma ci siamo resi conto di quanto siamo vulnerabili di fronte a chi ci odia. Hollande, galantuomo di sinistra, sta impedendo agli immigrati clandestini di entrare in Francia. Che ciò sia dovuto allo smarrimento e alla paura di cui parlavo prima o ad altro, poco importa. Di qualcosa si è reso conto e qualcosa sta facendo. Dalle nostre parti, invece, conta più non darla vinta al politico rivale che ormai da tempo consiglia di chiudere le frontiere. La politica italiana a tal riguardo è così riassumibile: venite pure, non sappiamo dove mettervi e come mantenervi ma venite pure. E nell'attesa che l'Europa decida il da farsi noi incrociamo le dita nella speranza di non essere le prossime vittime dei figli di Allah.
Il particolare che, a me personalmente, incute più paura è che i due cani immondi che attaccarono Charlie Hebdo erano francesi a tutti gli effetti, probabilmente pure ben integrati nella società occidentale, eppure qualcosa era andanto storto, qualcosa era sfuggito alle autorità francesi. E' proprio questo fatto che mi rende inquieto, perché è evidente che l'Occidente abbia permesso a questi serpenti velenosi di crescergli in seno, lasciandoli anche sufficientemente liberi per poi sferrare un attacco importante. Le profezie di Oriana Fallaci non erano affatto campate per aria, il sette gennaio ne abbiamo avuta l'ennesima prova.
Quando Luz ci dice che lavorare a Charlie Hebdo passando le notti a convocare i morti, Charb, Cabu, Honoré, Wolinski e tutti gli altri, è massacrante, sta anche sottintendendo che dopo la camminata a Parigi di tre milioni di persone niente è stato realmente fatto. La paura e lo smarrimento sono i soliti. La Francia, in quanto paese colpito, ha messo in atto delle misure preventive ovvie, che tutti si sarebbero aspettati dopo un fatto del genere. Ma quello che doveva avvenire, e che non è affatto avvenuto, riguardava solo noi uomini e donne occidentali e la nostra coscienza. Avremmo dovuto ammettere all'unisono che un nemico ci ha dichiarato guerra, che sta combattendo contro di noi e che ormai da tempo si è insediato all'interno del nostro territorio come un cancro nel corpo di un uomo. Avremmo dovuto comprare tutti quanti il numero di Charlie Hebdo uscito dopo l'attentato. I nostri giornali lo avrebbero dovuto pubblicare, magari distribuendolo gratis.
Luz avrebbe capito che sì, la paura attanaglia tutti noi, ma anche che il mondo occidentale stava realmente facendo cerchio attorno a lui e ai morti che convoca ogni notte.
Perdonaci.
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