Lynn delle sfide

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Scartai di lato, scivolando sull’erba umida. Respira.La mia avversaria era una vecchia combattente i cui inverni avevano già reclamato parte della sua forza, ma la determinazione che mostrava era sufficiente a compensare gli anni. Respira.Le nostre spade corte s’incontrarono ancora, la forza dell’attacco mi fece abbassare la guardia quel tanto che bastava per rimediare un pugno al fianco. Il colpo mi mozzò il fiato e il dolore alle costole m’impedì di reagire come avrei voluto.
La mia avversaria mi girò attorno, come un predatore che studia la propria preda prima di azzannarla, la vecchia voleva forse godersi quel momento di gloria, oppure voleva darmi la possibilità di reagire un’ultima volta. Più probabilmente era allo stremo quanto me e voleva solo riprendere fiato.Il combattimento andava avanti da un tempo imprecisato, la mia avversaria era stata abile, ma non abbastanza da evitare un affondo al ventre. La mia scapola invece era stato il suo bersaglio preferito e le fasciature ancora fresche erano lacere e intrise di sangue fresco, tanto da obbligarmi a cambiare modo di combattere.La vecchia si avventò contro di me, per finirmi.Schivai e risposi all’attacco con un fendente maldestro che mi fece perdere la presa sulla spada quando incontrai la carne della mia avversaria, il mugolare dolorante mi confortò un poco e riuscii a parare il suo colpo usando il mio stesso movimento per bloccarle il braccio. Una ginocchiata al fianco seguì la manovra, facendola finire a terra.Mi fermai ansimando, avevo dimenticato di respirare, ma l’ultimo colpo era andato a segno come Faer mi aveva sempre insegnato a fare. Respira. Afferrai la mia spada e piantandole un ginocchio sulla schiena le sollevai la testa, afferrandola per i capelli ingrigiti dal tempo. La matriarca aveva detto che quell’incontro sarebbe stato all’ultimo sangue, una combattente che si dimostrava meritevole contro una combattente nemica catturata. Sajeekah aveva sempre un certo stile macabro per quel genere di cose.Fissai in alto, verso la donna che ci osservava deliziata, in attesa di un cenno di qualche genere. Faer era al suo fianco e non indossava il corpetto delle combattenti, lo sguardo della mia mentore era spento e poco interessato, mentre gli occhi di Sajeekah brillavano con perverso piacere – Matriarca? –– Non esitare. –Abbassai lo sguardo, la vecchia si era arresa e mormorava qualcosa nel suo dialetto, aspettai che avesse finito, appoggiando il filo della spada sul collo segnato da qualche ruga. Chiusi gli occhi e sussurrai una scusa, mentre il sangue della mia avversaria rendeva l’elsa della mia spada scivolosa. Un boato accolse la mia vittoria e mentre cercavo di trattenere le lacrime che sentivo negli occhi, mi resi conto che potevo considerarmi a tutti gli effetti una combattente.– Lynn delle combattenti, il giorno è tuo. – mi gridò Sajeekah con un sorriso famelico – Ripulisciti, questa sera si banchetterà in tuo onore! –Sorrisi e chinai il capo, ero sporca e sudata, dalla mia mano destra colava ancora il sangue della mia defunta avversaria e l’odore di quel sangue mi stava facendo contorcere lo stomaco. Mi congedai andando alla mia tenda, solo per vomitare al ricordo di ciò che avevo fatto. Gettai la spada a terra singhiozzando, consapevole di aver strappato una vita innocente. Respira. Mi venne in aiuto l’addestramento datomi da Faer, un compito necessario per una combattente e consigliato per chiunque volesse calmarsi.Lavai via i segni di cosa avevo fatto, usando un rametto di lavanda per scacciare l’odore di sangue dalla mano e dalle mie ferite, mi lavai di nuovo e poi indossai il mio nuovo corpetto verde chiaro, pronta per presentarmi come la combattente che ero.Entrai nella tenda della matriarca quando il sole era solo uno spicchio arancio nel cielo, all’interno c’era odore di carne arrosto che si mescolava a quello di idromele. Una delle nutrici mi accolse, baciandomi sulle labbra e porgendomi un calice mi sussurrò all’orecchio qualcosa che non compresi, spingendomi verso il centro, pienamente illuminato da alcune fiaccole.Sajeekah era li, indossava una veste bianchissima che faceva risaltare il suo fisico, alla cinta portava una daga che probabilmente non aveva mai trovato utilizzo e tra le mani aveva una corona di fiori intrecciati che venne immediatamente posta sulla mia testa – Lynn delle combattenti, da oggi sei a tutti gli effetti una di noi, benvenuta tra le amazzoni! –Sospirai nervosa, l’unica cosa che volevo era parlare a Faer, non avevo potuto farlo dopo aver chiesto alla matriarca di farmi affrontare la prova, ma non avevo intenzione di perdere altro tempo: volevo chiarire le cose con la mia mentore – Voglio parlare con Faer. – sussurrai alla matriarca.Sajeekah ridacchiò, ma voltandosi a un angolo della grande tenda mi indicò quel punto – Va’ pure, dopotutto oggi ti è permessa qualsiasi cosa. –Senza dare peso alle parole della matriarca mi avvicinai all’angolo buio dove Faer era rannicchiata, notai subito lo stesso odore delle vesti di Sajeekah e il corpetto slacciato e il seno privo delle fasciature che le avevo sempre visto indossare – Faer io… –– Vattene Lynn. –– Ho fatto tutto questo per te, ho dimostrato a tutti che tu sei la migliore mentore che si possa desiderare! –Faer sollevò lo sguardo su di me, i suoi occhi erano gonfi di pianto e per un istante ebbi l’impressione che i nostri ruoli si fossero invertiti – Ho dato la mia parola alla matriarca: la tua vita per la mia, non serviva che dimostrassi a tutti che sei in grado di uccidere! –Respira.– Non capisco. – piansi – Ho pagato il mio debito, cosa dovrebbe volere Sajeekah da t… –– Ho dovuto accettare l’idea di essere la sua concubina. – ammise Faer fissandomi con odio – Il corpetto che indossi mi è precluso, sono uno dei suoi giochi e resterò tale finché non deciderà che sono troppo vecchia per divertirla ancora! –Portai una mano alla bocca, sentivo mancarmi l’aria e la paura mi afferrò la gola, cercai di dire qualcosa, ma l’unica cosa che mi uscì dalle labbra fu un lamento appena udibile, sentivo gli occhi gonfi e avrei voluto abbracciare Faer per sentirmi al sicuro, ma le concubine non potevano essere toccate, specie in pubblico.– Ora sparisci, credo che alla fine sarai così sciocca da rimanere e alla fine ti piacerà ciò che sei diventata! –– Sia dannata la creatrice, ho fatto tutto questo per te! –– Allora hai fatto tanto fatica per nulla, il mio destino non mi appartiene più, goditi il tuo finché puoi. – dopo quelle parole andò verso il centro della tenda, mescolandosi con le altre, forse in cerca di idromele.Scappai dalla tenda, ero in lacrime e sentivo nelle narici l’odore del sangue, sapevo di essere alla fine della mia vita come fanciulla innocente, ma non avrei mai voluto iniziare quella da adulta in quel modo.