Dagli atti che abbiamo ritrovato sul sito del Comune risulta che il 78% degli ospiti della struttura sonotossicodipendenti, il 14% alcolisti e l’8% provengono dal Centro di Igiene Mentale, quindi con disagi psico-sociali complessi che necessitano di un servizio socio-riabilitativo e di sorveglianza adeguato.
L’immobile utilizzato è costituito da due piani. Al primo c’è lo stanzone dormitorio. Al piano terra c’è una zona pranzo con un tavolo dove possono mangiare, seduti, non più di 8 ospiti. Un solo bagno e, a quanto ci risulta, nessun armadietto disponibile per custodire gli effetti personali degli ospiti.
Nelle informazioni sul servizio offerto leggiamo che: “ Oltre a posto letto, pasto caldo e colazione si lavora anche su aspetti riguardanti la sfera della cura delle persone utenti del servizio, sulla loro possibilità di recupero e/o di miglioramento della qualità della loro vita.“. Gli spazi per socializzare e per svolgere quell’attività di sostegno morale, che è dichiarata come un importante obiettivo, sono praticamente insistenti. Come si sia potuto pensare poi di “stivare” fino a 15 ospiti per notte, in un unico stanzone di non più di 50 mq è già di per sè una stranezza, se confrontato con gli standard medi dei servizi residenziali territoriali.
Questi sono i fatti, giudichino i cittadini.
C’è ancora da sapere che l’assessore Cernicchi, in un’intervista rilasciata dopo l’omicidio, ha dichiarato che il servizio vanta: “tre anni di funzionamento, sotto la gestione di una cooperativa (in seguito a regolare gara)”. Forse non ha nessuna attinenza con l’accaduto ma i cittadini devono sapere che è falso. La verità è che, almeno fino ad aprile 2012, la gestione è stata affidata senza nessuna gara. Forse una gara c’è stata solo successivamente ma sul sito del Comune non ve ne è traccia, così come non vi è traccia di delibere che chiariscano le modalità amministrative di gestione della struttura.
Viva la trasparenza.
Al momento sappiamo che la gestione era affidata ad una cooperativa sociale che impiegava presso i locali di via Romana due operatori, rispettivamente inquadrati nei livelli C1 e D1. A tali livelli retributivi corrispondono qualifiche che riteniamo insufficienti a gestire e prevenire possibili situazioni conflittuali interpersonali, potenzialmente esplosive, come poi i fatti hanno dimostrato.
Ed infine. In cambio di tali prestazioni e, repetita iuvant, senza nessuna gara, il Comune ha versato alla cooperativa corrispettivi/ora quasi doppi rispetto alla retribuzione prevista dal CCNL delle cooperative sociali.
Meetup 53
MoVimento 5 Stelle Perugia