E così ieri siamo stati informati del fatto che i due elementi della vigente legge elettorale sui quali era stato richiesto alla Corte Costituzionale di pronunciarsi in merito alla loro conformità alla nostra Costituzione sono illegittimi.
Si tratta del premio di maggioranza e della mancanza delle preferenze.
Questo significa che le legge con la quale sono stati formati ben tre parlamenti (quelli del 2006, 2008 e 2013) era contraria alla legge fondamentale dello Stato italiano.
Ma in quale altro Paese, se non nella “terra dei cachi”, sarebbe mai stato possibile che l’organo preposto a fare le leggi fosse illegittimo?
E il bello è che hanno pure criticato Olli Rehn, reo di aver osato dichiarare di non fidarsi di questo Paese!
Andando a leggere la nostra Costituzione si vede che, secondo l’art. 91, il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di osservanza della Costituzione.
Ciò significa che egli è il garante della Costituzione.
Ma cosa vuol dire essere garante della Costituzione?
Dovrebbe significare, per esempio, impedire la promulgazione di leggi in contrasto con i suoi principi (non a caso tra i poteri del nostro Presidente della Repubblica c’è quello di rinviare al Parlamento una legge, qualora ritenga che in questa vi siano elementi incostituzionali).
In sostanza, essere garante della Costituzione significa svolgere la funzione di filtro.
Così come un filtro posto a monte di un sistema, a sua protezione, deve impedire che che vadano in circolazione sostanze nocive per quel sistema, allo stesso modo chi svolge la funzione di garante della Costituzione deve impedire che vengano promulgate leggi in contrasto con la nostra legge fondamentale.
Ma se un filtro lascia passare particelle che invece dovrebbe trattenere, a protezione di ciò che sta a valle, che filtro è?