Ma alla fine scopano?

Creato il 09 aprile 2014 da Mcnab75

Questo post nasce spontaneamente da quello di ieri, in cui si parlava di Under the Skin e del nudo della Johansson.
Devo ringraziare Alessandro Madeddu per avermi fornito l’assist giusto per concludere il discorso.
Il titolo fa riferimento a una battuta semiseria che mi è stata fatta diverse volte: “Bello il tuo romanzo, ma alla fine i due protagonisti scopano?
Che, per dirla tutta, è un’uscita che mi fa sempre sorridere di gusto.
Solo che la risposta è no, scopano raramente. Lo fanno solo se l’atto sessuale è funzionale alla trama, e se c’è un valido motivo per mostrarlo/descriverlo.
In fondo libri e film sono due media assai diversi. Se il cinema sfrutta certe meccaniche per attirare un pubblico quanto più eterogeneo, la letteratura può anche farne a meno. O almeno così la vedo io, senza pretese di dogmatismo.
Invece – ed è questo che parlavamo ieri – negli ultimi mesi c’è una rincorsa al romanzo/racconto porno (sì, porno: l’erotismo è un’altra cosa) per attirare i compratori allupati.
Al che molti miei colleghi si stanno chiedendo: E se scrivessi anch’io un porno? Farei dei bei soldoni?

Risposta: soldoni forse no, ma di sicuro un po’ di quattrini li porterebbero a casa.
Ho controllato un poco i dati di vendita della robaccia che infesta le classifiche ebook (pornografia declinata a ogni genere, dal fantasy all’horror, escludendo ovviamente il genere “base”, che nemmeno prenderò in considerazione). Ebbene, c’è molta gente ben disposta a sganciare tre o quattro euro per un ebook di dieci pagine che mischia sesso, narrativa fantastica ed elementi weird.
Questo, per esempio, sembra essere il periodo dei racconti che coinvolgono dinosauri stupratori alle prese con fanciulle da molestare.
Stenderò un velo pietoso sul fenomeno delle fanfiction zozze, che sono un insulto a tutto ciò che di bello e di divertente c’è nella letteratura d’intrattenimento.
Anzi, ora che mi ci fate pensare, denigrano perfino la pornografia classica.

Che ci crediate o meno: pornografia del genere donna/albero.

Detto ciò, la domanda è semplice: riuscireste a scrivere un racconto pornografico solo per lucrarci sopra?
Aspettate: so che state rispondendo di sì. Io però voglio approfondire la questione.
Per esempio: lo pubblichereste a vostro nome, o con uno pseudonimo?
E ancora: vi sentireste a vostro agio, nello scrivere una storia di un triceratopo che violenta una fanciulla? Ok, è solo fantasia e qui non si fanno moralismi di sorta, però, boh, a me continua a sembrare una cosa poco pulita. Mi peserebbe meno – per esempio – ospitare una pornostar nella mia rubrica domenicale. Anzi, ne sarei ben felice.

Steampunk e porno. Quasi un classico.

Aggiungiamoci anche un’altra riflessione. A meno che questo genere non diverta anche voi, in qualità di lettori, scrivere quelle 10/15 pagine di zozzerie potrebbe pesarmi più che non scriverne 100 di un genere normale.
Anche se, e questo va detto, tra i titoli che ho sbirciato su Amazon, stile, precisione ed editing non sono certo gli attori principali degli ebook in questione. In fondo nemmeno ai film XXX si chiede una trama da premio Oscar.

Riassumendo: Ma alla fine scopano?

Per ora chiuderei qui questo discorso, lasciando spazio ai vostri commenti e alle vostre risposte.
Non so se tornerò in argomento in futuro, magari sì, se ce ne sarà l’occasione.

Fantascienza, pirati spaziali e pornografia. 22 pagine, 3.08 euro.

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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