Ma c’è l’ombra del doping sul calcio tedesco

Creato il 30 agosto 2013 da Mbrignolo

Doping

INCHIESTE (Germania). Le ultimissime calcio che oggi Calciolab vuole presentarvi sono davvero scottanti. Tutto ha luogo in Germania, dove è diventato pubblico uno studio di Tim Meyer, medico della nazionale teutonica, che ha messo nei guai la Federazione Cacistica tedesca (DFB). Il tema è il doping e la ricerca sembra parlare molto chiaro: nell’annata 2008-2009 sono stati riscontrati valori di ematocrito e di emoglobina insolitamente elevati in nove giocatori delle prime tre divisioni tedesche. Non sono stati fatti nomi da Meyer, ma pare strano che volontari di squadre di Bundes e Zweite Liga si siano sottoposti a controlli antidoping consapevoli dei loro valori sballati. E’ per questo che è arrivata decisa la smentita della DFB: “Doping nel calcio tedesco? Non se ne parla!”.

In quanto presentato nello studio emerge come in test svolti non a sorpresa e con la possibilità delle società e dei singoli giocatori di evitare i prelievi in nove casi i valori di emoglobina siano risultati superiori ai 17 g/dl e in otto casi siano stati registrati valori di ematocrito superiori al 50%. Si tratta di valori che quanto meno richiederebbero uno stretto controllo medico e che potrebbero come lo stesso Meier scrive nello studio “essere indicativi di utilizzo di EPO o di manipolazione del sangue”. Le modalità dello studio sono insufficienti a trarre conclusioni certe: non sono stati esaminati i reticolociti, non è stato preso in considerazione l’andamento nel tempo dei parametri per un singolo giocatore, un mini passaporto biologico. Fatto è che due anni fa il medico della Nazionale rileva questa situazione e la Federazione decide di non procedere e, in modo ancora più singolare, ora lo stesso Tim Meyer sostiene che non vi è la necessità di controlli del sangue e di passaporto biologico nel calcio tedesco.

Costretta a prendere una posizione dagli articoli apparsi sullo Spiegel, la DFB attacca la scientificità dell’analisi: “E’ probabile che nei campioni esaminati siano comparsi valori elevati per un’anomalia genetica, non per uso di sostanze o pratiche probite. Perchè discutere del calcio? Con tali valori si sorvola in altri sport…”. Sono più di 600 i casi studiati dallo staff di Meyer e circa l’1% è risultato sospetto. Possibile che, nonostante l’assenza di un obbligo imposto dalla Federazione, si siano verificate queste anomalie?

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