Dico "ri"appassionato perche' da piccolo andavo con mio nonno e mio padre in campagna per l'uva, il fico enorme, le albicocche, le fave e molto altro.
Ma ero scostante. In fondo al cuore mi piaceva, ma non lo davo a vedere... il tipico bambino e poi adolescente da strozzare!
Tuttavia qualcosa era rimasto.
Quel seme zappatore piantato dalla mia famiglia finalmente e' germogliato.
Meglio tardi che mai.
Tornando al nonnino della foto, si chiama Masanobu Fukuoka.
Classe 1913 e prematuramente scomparso nel 2008.
Prematuramente perche' l'umanita' aveva ancora tanto bisogno di lui.
Ed anche perche' io ero in Giappone ma non lo conoscevo! Potessi tornare indietro gli farei una visita almeno una volta.
Quest'uomo e' l'ideatore della "Agricoltura del NON fare".
Il 無 (mu), ovvero il "NON" era la sua filosofia.
Partendo dall'assunto che la Natura c'era prima dell'uomo e che grazie alla Natura l'uomo ha conosciuto le piante, insetti ecc.., e grazie alla Natura l'uomo ha potuto avere la presunzione di "produrre" frutti ed ortaggi, allora non si capisce perche' l'uomo voglia ricavare frutti andando contro alla logica alla quale la Natura e' abituata da qualche miliardo di anni.
Quindi meno fai e meglio e'!
Ma non devo arare?
No, ci pensano le radici ed i lombrichi!
Ma non devo togliere le erbacce?
No, formano un equilibrio naturale; e poi hai mai visto un bosco in cui si vede la terra nuda?
Ma non devo combattere i parassiti?
No, perche' se non fai nulla cresceranno tutti i tipi di piante ed i parassiti tipici delle monocoltivazioni non diverranno eccessivamente numerosi e gli uccelli che li mangeranno ti ringrazieranno e magari non mireranno ai tuoi bei pomodorini.
E quindi non devo neanche seminare?
Non esageriamo!
La semina e' un aspetto interessante dell'idea di Fukuoka.
Prendi semi molti e diversi e prendi della terra argillosa, mischiali, facci delle palle (grosse tipo le palline da ping pong) e lanciali dove capita nella campagna.
Ovviamente butta semi biologici, autoctoni, a km zero e nella stagione corretta sempre rispettando la biodiversita'.
Niente piu' centimetro, filari, fossati, rotazioni ecc...
Insomma, un'agricoltura per pigri! (^_^)
Ovviamente i detrattori di Fukuoka sono numerosi.
Non solo tra le file dei businessman dell'agricoltura, ma anche tra chi fa l'orto di famiglia.
I punti piu' facilmente attaccabili sono i tempi e le quantita' di produzione.
Anche io non sono un discepolo orbo.
Ho dei punti in disaccordo con Fukuoka, tipo il non fare nulla per rendere, almeno inizialmente, la terra piu' disposta ad accogliere piante da frutto ed ortaggi.
Tuttavia per iniziare ci vuole sempre un'idea estrema, un punto di rottura col passato immobile, una rivoluzione che serva da spinta al cambiamento.
Questo e' Masanobu fukuoka.
Ne riparlero'.
Per chi avesse interesse, puo' leggere il suo libro piu' noto per farsi un'idea: "La rivoluzione del filo di paglia"
Foto presa dal libro "自然に還る"