Merita senz'altro una segnalazione in tempo reale la prima parziale apertura di credito che il quotidiano
la Repubblica, nell'edizione on line, fa oggi al
Movimento 5 Stelle ed al suo leader Beppe Grillo, dopo anni di una sistematica campagna di disinformazione, particolarmente dura negli ultimi mesi, durante i quali l'ex comico è stato accusato, in modo totalmente gratuito e brutale, veramente di tutto.
Questo blog, nel suo piccolo, più volte ha testimoniato gli attacchi al tempo stesso di una faziosità e di una sconsideratezza senza precedenti, portati avanti prendendo a spunto o spezzoni di frasi di Grillo estrapolate arbitrariamente da una sua uscita pubblica ovvero rilanciando, senza un minimo di vaglio critico e di contestualizzazione, notizie false riprese dalla rete e veri e propri insulti rivoltigli da avversari politici interni o esterni, montandoci sopra polemiche pretestuose e destituite di ogni fondamento.
Il tutto guarnito con un apparato iconografico scelto ad hoc per renderlo agli occhi del lettore frettoloso
visivamente uno squilibrato e da commenti di contorno intrisi di un'acrimonia talmente ingiustificata e viscerale da sembrare evidentemente sospetta.
Il fondatore
Eugenio Scalfari si è in questo distinto mostrando un livello di intemperanza così esacerbato, quasi per fatto personale, attrezzando in fretta e furia il suo giornale da frequentato crocevia della cultura lib-lab a
macchina del fango: mutuando le stesse tecniche di comunicazione dei giornali della famiglia Berlusconi.
Un vero abominio mediatico.
Ma allora cos'è successo perché i toni si siano all'improvviso così smorzati? Guardate la notizia di oggi ripresa dal sito di
Repubblica on line:
In taglio centrale, compare per la prima volta in questa campagna elettorale l'onda lunga dello Tsunami Tour
C'è un pure
reportage fotografico sulle piazze gremite di folla toccate dallo Tsunami Tour di Beppe Grillo, che, da trionfatore, si appresta a concludere venerdì la maratona elettorale a Roma, proprio a Piazza San Giovanni, traguardo storico delle adunate di sinistra.
Va a finire che i sondaggi, tenuti segreti in queste ore all'opinione pubblica, registrino intenzioni di voto tra gli elettori che spingono ancora più su il M5S, verso un'affermazione elettorale sicuramente senza precedenti nella storia d'Italia?
E che per questo, dovendo fra soltanto sei giorni, volenti o nolenti, fare i conti in Parlamento con una pattuglia nuova di zecca di 100-200 tra giovani deputati e senatori, un briciolo di saggezza e di opportunismo abbia consigliato Bersani, Scalfari e c. ad abbassare finalmente i toni?