Ora, massimo rispetto per i cultori della pasta madre, che sono i professionisti del campo e con loro non mi ci metto, ma gli altri, i comuni mortali, quelli che impastano una volta a settimana per sfornare due pizze ai figlioli e ai loro amici, ma mi dite cosa vi ha fatto il lievito?
Ne sento parlare come del diavolo, manco fosse l'ultimo ritrovato chimico sviluppato in laboratorio.
Dove sta la soddisfazione, o l'utilità, o la necessità di predisporre un'impasto SENZA il lievito, ma volendolo comunque far lievitare.
Non ci arrivo, scusate, magari qualcuno s'offenderà pure, scusate, ma io-non-ci-arrivo.
E da ex-fornaio ci arrivo ancora meno.
Non è un artefizio avvalersi del lievito, non è la bombola d'ossigeno per raggiungere la vetta del K2 tanto per intendersi.
Impastare il giorno prima, aspettare un botto d'ore, poi rimpastare con la forza di venti braccia, poi aspettare ancora enne ore e tutto per tirare fuori dal forno una pizza croccantina, proprio come piace a te? Non è croccantina, è solo non lievitata, è diverso. Te lo dico.
Una volta faceva pure bene il lievito, consigliavano di farsene una piccola dose tutti i giorni e i dietologi della nazionale di sci l'avevano pure inserito nella dieta della colazione del mattino della gara.
Facile che senza il lievito manco la valanga azzurra ci sarebbe stata.
I demonizzatori del lievito di birra mi ricordano quei motociclisti che negli anni '80 facevano a gara per cambiare marcia senza usare la frizione. Passavano guidando la moto con la sola mano destra, quella che alla manopola ha il freno, e intanto cambiavano marcia con il piede. Ma non è che non ce l'avessero la frizione, stava lì, sarebbe bastato tirare la leva, ma niente. Pare che così era più figo.