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Ma chi fa le politiche sociali a Cremona? Doppia consulenza allo stesso studio mentre regna la confusione. Il Comune privatizza la politica e affida ai tecnici le proprie responsabilità

Creato il 03 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

E’ il secondo incarico allo stesso studio, il primo fu  pagato da Fondazione città di Cremona sule ipotesi di trasformazione di Cremona Solidale, il secondo è pagato dal Comune, ma è su competenze sociali, e i dirigenti? non dispongono di queste competenze? E le legittime scelte politiche chi le fa, il privato consulente? A che ci serve un assessore se i consulenti, anzi il consulente è indispensabile, anzi viene consultato due volte di fila? A che servono i dirigenti, ben pagati, ma anche dotati di curriculum e quindi in grado di affrontare i problemi.

Ma chi fa le politiche sociali a Cremona? Doppia consulenza allo stesso studio mentre regna la confusione. Il Comune privatizza la politica e affida ai tecnici le proprie responsabilità

Da sinistra Ruggeri, Gipponi e Grossi

Vogliamo diventare ridicoli a tutti i costi? Dirigenti non ne mancano, competenze abbondano, recentemente è stato indetto un concorso da dirigente a tempo indeterminato vinto da Eugenia Grossi. Allora è stato fatto per niente? E Cremona Solidale non ha dirigenti capaci?

E’ incredibile che la stessa cosa diventi credibile se la dice un consulente privato, mentre non viene considerata  se l’afferma una dirigente comunale. Così il Comune getta dubbi sulle proprie capacità decisionali e sulla professionalità dei dirigenti, che non sono e non possono in alcun modo essere considerati dei politici.

Luigi Amore aveva insistito sulla trasformazione “dolce” in Fondazione, senza effetti traumatici per nessuno, adesso piovono consulenze da ogni parte e la contraddizione è che si tratta dello stesso studio legale. Il quale non può che essere coerente con se stesso, con una strana forma latente di conflitto d’interessi, anche se interviene su aspetti diversi del medesimo problema.

Parla una campana sola: da punti di vista diversi, ovviamente, ma questo studio legale, che non si sa chi rappresenti, involontariamente si trova a ricoprire un potere immenso.

Tutto questo avviene in piena estate, senza coinvolgimento e partecipazione di cittadini, familiari dei degenti, parti sociali. L’algida, vitrea voce di uno studio legale ispirato da chissà quale criterio potrebbe condizionare le politiche comunali. Il precedente di Alberto Sciumè in Provincia nel caso della riforma del servizio idrico può non portare fortuna.  E’ questo che hanno votato i cremonesi? Privatizzare la politica, nascondersi dietro i soliti tecnici? O confrontarsi seriamente con i sindacati e tutte le parti in gioco?

Per leggere il testo originale della determinazione che dà incarico al solito studio cliccare qui.

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