Sono giorni in cui la repubblica muore ignominiosamente, neppure nobilitata da un po’ di tragedia vera.
Rincaso dall’ufficio pieno di disgusti, esco sul balcone dove si trova la grande palma, e rimango interdetto.
Dal grande vaso circondato dalla rete di plastica anti-piccioni pende fino a terra una pianticella in miniatura: una pianticella strappata che i vicini screanzati hanno gettato e che il vento e il caso han trasportato fin qui, penso dapprima.
Poi guardo meglio, e come un vecchio scemo m’intenerisco nel vedere una piccola edera nata nel vaso, con un lungo lavorio nascosto arrampicatasi sulla rete e ricadente a terra, con le sue foglie minuscole e perfette come manine di un neonato.
M’intenerisco come il vecchio scemo che sono nel ricordarmi di colpo di com’è tenace la vita – e per nulla poi.
E per nulla, ma chissà.