Ma come fanno i Catalani?

Creato il 12 aprile 2011 da Rightrugby

Lo stimolo a una riflessione tecnica molto terra-terra ci è venuto nel vedere come Perpignan abbia tenuto o meglio guadagnato il campo e quindi vinto, il suo quarto di finale di Heineken Cup - tra l'altro in 14 per un quarto di gara - contro una squadra più "dotata" a livello individuale in quasi tutti i reparti, che per di più pareva essere riuscita a "spaccare la gara" per due volte, con le mete di George Smith e Joe Van Niekerk.
Meglio sarebbe dire, rivedere Perpignan, perchè i catalani non hanno sfoderato "armi segrete" contro Tolone, anzi soffrivano di qualche assenza e li abbiamo visti diverse volte anche dalle parti di Treviso, negli ultimi due anni. Dove si voglia arrivare è evidente, chiamandosi il tecnico dei catalani Jaques Brunel: tentare di intuire il futuro Azzurro per quel che si può trapiantare a livello di filosofia e approccio, senza sfere di cristallo.
La prima nota che salta agli occhi è il duo in mediana: Florian Cazenave è un ventenne 1,82m per 80kg della "cantera" che quest'anno s'è imposto pur avendo solo 12 partite tra coppa e campionato nella stagione scorsa, sorpassando i due 25enni più minuti (sull'1,70m) David Melè e a Kevin Boulogne arrivato da Albi. Possiede quel che serve a un mediano moderno: velocità, iniziativa, colpo d'occhio e di piede (per i grubber) e un po' di fisico che non guasta mai. Nicolas Laharrague, 29 anni, da sempre a Perpignan, fratello minore dell'estremo degli Aironi, accreditato di 1,79m per 82kg, fa la diligente apertura "alla francese" senza gran spunti, con rincalzi molto "standard" nel veteranissimo Manny Edmonds e il giovanissimo Gilles Bosch. Si direbbe nulla più che una discreta promessa e un onesto trasmettitor d'ovali, in un reparto che ha visto passare Dan Carter e che sarà di James Hook.
Neppure da altre parti del campo catalano si trova granchè di eclatante: i due lock entrambe cartellinati nell'ultima partita, Guillaume Vilaceca e Robins Tchale-Watchou, con Gerrie Britz e Rimas Alvarez-Kairelis: più dedicati al "lavoro sporco" che altro; in terza linea l'oramai anziano Henry Tuilagi con il giovane Chouly e Goury a coprire gli assenti Le Corvec e Perez, con Ovidiu Tonita piuttosto che Johann Vivalda ...
Possiamo dire che, considerando i reparti mediana e  loose forwards, cioè mezza squadra, Treviso ha poco da invidiare a Perpignan e anche gli Aironi se la giocano sulla carta?
Decisamente meglio va nei trequarti ma anche qui senza stelle di primissima grandezza: un solo nazionale e mezzo (Marty e Porical). In triangolo allargato che può contare sui due 25enni di casa Jerome Porical incaricato di piazzare e Julien Plantè più il trentenne Julien Candelon, sugli esperti rincalzi Farid Sid e Philip Burger. Al centro ci sono gli ottimi Marty e Mermoz, ma il livello cala decisamente nei rincalzi Grandclaude, Rudi Coetzee, Gavin Hume, il giovane Fritz (Julien, non Florian).
Dove Perpignan non fa concessioni è la prima linea: Schuster, Mas con Guirado e Freshwater, supportati dai buoni Pulu, Tincu, Geli.
In sintesi, un prima linea eccellente, il resto del pack medio come la cabina di regìa, ottimi centri, buoni dietro e panchina poco lunga: una ricetta che sulla carta porta poco lontano in Sudafrica, ancor meno in Inghilterra o in Keltia. Non parrebbe così diverso come tasso tecnico assoluto da quanto può esprimere anche l'ambiente Azzurro, a parte le aree di eccellenza (più dietro che davanti).
Nello specifico della mediana, ci rendiamo ben conto che ci vuol coraggio ad asserire: "l'apertura non è strategica", suona sacrilego in un Paese come il nostro che campa da anni sulla scusa, ah se ci fosse Dominguez, e periodicamente si scanna nella cerca del taumaturgo diruolo che non appare; ma proprio per questo lo sottolineiamo. Wilko perde con Laharrague, è un fatto.
Come fanno i catalani? Cos'anno in più per compensare, a parte tradizione e necessità di sopravvivere in un contesto più competitivo (come se fosse poco ...)? Innanzitutto salta agli occhi persino negli spalti, figurarsi in campo, una fortissima identità che diventa senso di squadra. In uno sport come il rugby non va sottovalutato; in tal senso il confronto ai con la Legion Etrangere Tolonese è stato molto significativo. Una lezione valida non solo per la nazionale ma anche per le due rappresentative celtiche, Treviso sembrerebbe già avanti nel concetto.
Tornando alla partita di sabato, le mete catalane le ha segnate un'ala, Plantè, al termine di un'azione per loro classica (fissali col pack poi apri largo) e un pilone, Freshwater, che fa pick and go dietro al tallonatore: guarda caso i due reparti eccellenti. E poi tanta coesione difensiva che fa superare le fasi in inferiorità numerica e reggere in rimessa senza far partire maul, dove la superiorità avversaria era schiacciante. Coesione che non significa automatismi di gioco alla anglosassone ma pur sempre grande disciplina tattica. E quando l'ovale arriva ai trequarti, si parte sempre a infilarsi senza paura e tutti pronti a ogni tipo di offload, mostrando gran confidenza reciproca.
Tutto questo si può contabilizzabile, dal numero di atleti provenienti dalle Espoirs locali e dalla lunghezza di servizio di molti; il giusto ma non prepotente apporto di stranieri,  la capacità di integrare qualsiasi superstar come Carter. Poi c'è l'apporto di Jacques Brunel, un tattico più che un preparatore, un pratico più che teorico, che li fa giocare coesi, a mille all'ora e tendenzialmente nel campo avversario. Non pare certo un fratello maggiore alla Mallett, forse è più un professorino esigente e duro, ma giusto e che sai ti preparerà bene agli esami.
Viste dal punto di vista Azzurro, parrebbero tutte buone notizie, a patto di non dimenticare le lezioni di base Mallettiane (e avere una Federazione in grado di supportarlo): anche noi abbiamo e avremo un gruppo "medio" senza eccellenze se non in prima linea. In cabina di regìa, serve un mediano in grado di velocizzare - Semenzato, Gori - un'apertura concreta e diligente, senza troppi frilli - McLean? Dietro ali più scattanti che fisiche - ? - centri fisici  - Masi, Sgarbi, Garcia, Canale, Benvenuti ? - un estremo che riparta e piazzi - come Marcato quand'era ne' su' cenci? Davanti, la classe di Parisse e la forza degli altri sono addirittura di più di quanto richiesto dal modello.
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