«Zeman - ha aggiunto Sabatini al termine della conferenza stampa di presentazione del nuovo arrivato Torosidis - è l'allenatore che ha scelto la Roma in maniera quasi euforica, lo abbiamo scelto pensando che avrebbe fatto prevalere la voglia di fare il calcio nella testa dei ragazzi, una calcio non garibaldino ma arrogante, prepotente che volesse schiacciare l'avversazio con azione dinamica rivolta prevalentemente alla parte offensiva».
Sabatini e la delusione Zeman
«Zeman lo abbiamo lasciato lavorare - ha puntualizzato il ds - e lui con molto coraggio ha capito le potenzialità di tanti calciatori, penso a Lamela ma non solo a lui, o scoperti e lanciati quindi un bel tratto del suo lavoro è stato apprezzato dalla società dagli sportivi e da tutti noi. Credo anche dai calciatori». Detto questo, «si arriva però ad una situazione, quella odierna, di poca soddisfazione rispetto a quello che la squadra riesce a produrre. Adesso ci fermeremo un pò interrogandoci sui motivi che non ci hanno portato a fare cose congrue alle richieste, parlo di lavoro, di proposte, oppure vedere se abbiamo sbagliato qualcosina nel comporre l'organico. Siamo in una fase di studio che contempla anche l'idea di potere cambiare l'allenatore, molto marginalmente perchè l'allenatore ha fatto bene con noi nonostante tutto e di cui siamo contenti».
questi alcuni passaggi della conferenza stampa del boemo:
STEKELENBURG
L’intervista di Maarten su Goicoechea è stata inopportuna. Poi lui rimane un tesserato della Roma ed è sempre a disposizione. Perché ha perso il posto da titolare? Dopo la partita con il Parma è stato più di un mese fuori, prima per un problema al polpaccio, poi per uno al dito. A Stek ho chiesto più partecipazione tra i pali: vive isolato, parla inglese e pochi giocatori della squadra capiscono al meglio quella lingua. Cerco più coinvolgimento nel suo ruolo.
Incidenti come quello delle dichiarazioni che ha rilasciato possono capitare: Roma è un ambiente difficile. I giornalisti sanno che i ragazzi non possono parlare ma li chiamano ugualmente per fare dei servizi particolari. Se questo influisce sui risultati? No, non c’entra niente. Perché non ho considerato le sue parole allo stesso modo della reazione di Marquinho a Palermo? Perché per me i fatti sono più importanti delle parole. Come si risolvono queste dinamiche? Creando un regolamento scritto interno, per far capire ai calciatori che la disciplina è un aspetto molto importante nella collettività. TATTICA
Cosa penso di fare in questa fase della stagione? Bisogna allenarsi bene, concentrandosi sul lavoro per capire cosa si fa e perché si fa. A questo risultato si può arrivare in poco tempo, come in tanto. Ogni allenatore ha il compito di dare un gioco alla squadra e di migliorare le capacità fisiche e mentali dei suoi ragazzi. Io cerco di fare questo. Non mi riterrò mai soddisfatto: anche se vincessimo tutte le partite ci sarà sempre qualcosa da migliorare. Io discuto con tutti i giocatori per cercare di migliorare. Forse non sono riuscito a far passare il messaggio con alcuni dei miei ragazzi, ma ci provo ogni giorno. ORA DICO MA SABATINI, MA BALDINI...LO SCORSO ANNO AVETE PRESO LUIS ENRIQUE CHE DOVEVA PORTARE UN PO' DI NOVITA' DAL PUNTO DI VISTA TATTICO, L'IDEA OFFENSIVISTA DEL CALCIO ESPRESSA DAL BARCELLONA, e dopo qualche partita ed in mancanza di risultati immediati lo avete sbolognato... QUEST'ANNO PRENDETE ZEMAN, che non può dirsi certamente uno nuovo, dato che aveva già allenato tanti anni a Roma ed in altre piazze italiane...lo si conosce. E' un integralista del calcio offensivo, un tutore rigido della preparazione fisica, di solito predilige lavorare con i giovani perchè sono più disposti al sacrificio per affermarsi, è uno schietto, obiettivo e tende a privilegiare la costruzione del gioco rispetto alla distruzione. ORA COME CAZZO POTETE PRETENDERE CHE SI COMPORTI da Capello?! Quindi il processo andrebbe fatto a voi non pensate? Ed in particolare a Baldini che ormai è da alcuni anni alla Roma e non mi sembra un bravo dirigente anche perchè non difende mai la squadra e i suoi componenti ma in particolare se stesso IN PRATICA RAPPRESENTA BENE LA NULLITA' DELLA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA, FATTA DI TANTI SCARICABARILE, GENTE INETTA CHE DI FRONTE AD UN SENSO DI RESPONSABILITA' CHE IL LORO LIVELLO DOVREBBE MANIFESTARE NON SANNO FAR ALTRO CHE DELEGARE COLPE E CERCARSI NUOVE POLTRONE