Questo non è un diario personale ed oltretutto io non amo parlare dei cavoli miei in rete.
Ma quando prendi vai dalla parrucchiera e tagli circa 40 cm di capelli frutto di almeno 2 anni di cure amorevoli, una spiegazione va data perché in alternativa e’ pazzia allo stato puro.
Diciamo che ho avuto dei mesi difficili, un discreto numero di prove da affrontare e cambiamenti da apportare alla mia vita ed anche al mio modo di essere.
Alcuni per mia scelta, altri per scelte altrui.
Per un po’ mi sono appallottolata nel letto piangendomi addosso, chiedendomi cosa cavolo avevo fatto di male per meritare tutto quanto mi stava accadendo intorno, ma così non si risolve nulla no? Ho provato a tacere e poi a parlare, persino ad urlare, non è servito a nulla e nel frattempo pessime congiunture astrali, (perché chiamarla solo sfiga e’ riduttivo) mi hanno servito su un bel piatto dorato tutta una serie di ulteriori incombenze, rotture, preoccupazioni e via dicendo.
Credo che a tutto ci sia un limite e persino la mia polipetta di peluche si era rotta di vedermi ridotta ad una pezzuola per pulire le lenti.
Mi hanno chiesto come avessi fatto a dimagrire, quale palesta frequentassi e quanto costasse, ho risposto che è assolutamente gratuita, open hour e si chiama vita.
Piano piano ho iniziato a prendere consapevolezza delle cose e rialzarmi, quando ho capito che le gambe reggevano e mi tenevano ancora saldamente in piedi di fronte a tutto e nonostante tutto, sono letteralmente esplosa.
(Del resto… La fenice risorge sempre dalle ceneri e quando risorge e’ un turbine di fiamme.
Ma poi… ci rendiamo conto che la vita e’ una sola? Che non è che, il tempo sprecato a deprimersi poi ce lo restituiscono e nemmeno ci danno un bonus per quando rinasceremo, probabilmente lumache, in una di quelle future, non ci fanno nemmeno lo sconto sul karma negativo! (Se ci si crede)
Venerdì sono uscita dall’ufficio dopo l’ennesima notizia di m…, che mi aspettavo da tempo e su qualcosa che ormai vivo da anni, ma una di quelle per cui non si è mai veramente pronte e così ho concluso il processo di cambiamento, sono uscita dal bozzolo e ho deciso che la vita va affrontata di petto, che ci saranno ancora momenti in cui ci si sente a pezzi ma che in fondo la forza più grande l’abbiamo dentro di noi è sappiamo benissimo cavarcela da soli, aiuto o supporto male non fanno, ma tutto sommato se poi il prezzo da pagare e’ troppo alto o ingiustificato meglio contare su noi stessi.
In fondo chi non vive ciò che noi viviamo non potrà mai capirlo e di conseguenza non potrà mai esserci vicino come vorremmo.
La vita non è un film, siamo realiste, a volte per brevi periodi ci somiglia ed è già molto aver avuto il privilegio di provarlo, ma non dura, quale che ne sia il motivo, altrimenti ora saremmo tutte principesse in bellissimi castelli a darci lo smalto sulle unghie, circondate ogni giorno da mazzi freschi di tulipani.
La realtà e’ che il principe sul cavallo bianco dopo un po ha le sue esigenze e non arriva più correndo quando hai bisogno, non ti risolve i problemi, a meno che, tu non abbia semplicemente bisogno che allontani mosconi o che ti dia bacio per svegliarti. Spesso poi e’ occupato a sellare cavalli o fare i conti coi costi del castello che lentamente sta cadendo a pezzi.
Gli amici sono importanti ma hanno anche loro le proprie vite, spesso incasinate quanto la tua e se invece sono migliori… Beh giusto che se la godano che diamine!
Sui parenti mi dilungherei troppo e ormai ci ho rinunciato. Se divento come mia madre, vi prego, uccidetemi, e’ meglio, se non è chiedere troppo magari con dell’amuchina nel caffè o soffocandomi nel sonno, tanto già da una narice respiro poco, non fatemi soffrire.
Come sempre mi son persa in divagazioni, la morale e’ che venerdì camminavo tornando a casa e pensavo a tutto questo, alle cose veramente importanti, a quelle che ti affossano dentro ed a quanto fingere che dell’apparenza me ne freghi qualcosa mi sia costato in fondo, forse sono stata contagiata da tutto questo fashion world o forse avevo bisogno di perdermi in caxxate per evitare di logorarmi i neuroni pensando a ciò che non posso cambiare.
Oltretutto ho fatto due conti e quei cavolo di capelli lunghi oltre a costarmi ore di cure mi costavano decisamente troppi soldi.
Detto fatto.
Adios…
Dopo un’ora sotto lo sguardo allucinato di tre clienti che hanno ammirato il coraggio, ma secondo me hanno pensato fossi andata di testa, i miei capelli son finiti in un bidone della spazzatura….
Mi sono sentita leggera, nuova, io.
Perché non è la prima volta che lo faccio in effetti e probabilmente a volte non si fanno certe scelte o ci si trattiene dal farle perché si sa che verrebbero disapprovate. Perché si teme di non piacere più.
Ma una persona non e’ i suoi capelli il suo corpo o i suoi tatuaggi.
Quindi…
Dimenticavo… Ho generato un allergia alle foto selfie (o come cavolo si scrive) quindi probabilmente son le ultime che pubblicherò e solo perché care amiche me le hanno chieste!