Ma cosa succede nella stanza dello psicologo?

Da Dottmurray


Una delle domande più gettonate tra le persone che vengono nel mio studio ( soprattutto da chi vive profonde angosce legate al perdere il controllo e sentirsi sopraffatto dalle emozioni )  è: "ma come funziona il lavoro che facciamo in seduta?" che tradotto sta per " ma come farà ad aiutarmi, dottoressa?".
MA SERVE ANDARE IN TERAPIA?
Ora, dare una risposta precisa e approfondita sul percorso che faremo insieme, passo per passo, nel lavoro di sostegno psicologico, è impresa impossibile.
Sebbene esistano tecniche molto raffinate e scientificamente comprovate di conduzione di un colloquio psicologico, di risoluzione dei sintomi o di lavoro sul mondo emotivo sommerso, indubbiamente ogni caso è a sé.
E non lo dico per prendere tempo e restare nella nebulosità: è davvero unico il percorso che io costruisco insieme ad un paziente e non ripetibile.
Poi ovviamente ci sono sintomatologie o modalità di relazione o di conflitto che si ripropongono nelle persone.
Ma le risorse di ognuno e soprattutto quello che ne verrà fuori, nella sinergia tra me il paziente, è un prodotto ( cioè un atto creativo ) nuovo e terapeutico.
PSICOTERAPIA PSICODINAMICA: CIOE'?
Come spesso ho avuto modo di raccontare, la mia formazione psicoterapeutica è di stampo psicodinamico e potrebbe sembrare ancora maggiormente difficile, quindi, sintetizzare cosa succeda nella stanza dello psicologo.
Questo perché ci sono elementi variabili e "dinamici" ( appunto ) non proprio riconducibili a sequenze standard d'intervento.
Il termine "psicodinamica" venne usato già da Freud per descrivere i vari aspetti della psiche umana, teorizzando che fossero in una relazione dinamica tra di loro.
In seguito la psicoanalisi moderna teorizzò che non solo le parti sono in relazione tra di loro, ma soprattutto è "la relazione con l'Altro" che genera esperienza e costruisce percorsi nella nostra psiche.
La relazione è infatti lo strumento cardine del mio lavoro: attraverso ciò che si chiama in gergo tecnico "campo analitico", cioè lo spazio dove paziente e terapeuta s'incontrano con emozioni, difese e conflitti, nascono nuovi pensieri e nuovi circuiti emotivi.
Complesso? Direi di sì.
FARMACI VS PSICOTERAPIA
In fondo la psicoterapia non è un farmaco e quindi non è costituita da un unico principio attivo, che basta somministrare per avere risoluzione del sintomo. Non per niente, in uno studio di qualche anno fa, economisti londinesi avevano valutato che rimborsare le spese farmaceutiche della popolazione fosse poco conveniente allo stato britannico, poiché era una spesa molto superiore e di minor risultato a lungo termine, piuttosto che rimborsare le spese degli interventi psicoterapeutici più efficaci ed economici: Analisi costi-benefici delle terapie psicologiche ( di Felice Torricelli ).
COME SI PUO' INTERVENIRE NELL'ATTACCO DI PANICO?
L'attacco di panico permette di segnalare a chi ne soffre che qualcosa non va.
Già, ma cosa non va?
Certo che se il paziente ne fosse già completamente consapevole, probabilmente non avrebbe alcun sintomo, quindi il lavoro principale che di solito faccio è di andare proprio a recuperare quei passaggi emotivi e i conflitti che sono sfuggiti alla coscienza.

La prossima settimana vi racconto anche come.

 Subscribe in a reader