Se dovessimo spiegare cos’è l’effetto placebo parleremo di una serie di reazioni del nostro organismo indotte semplicemente dalle nostre aspettative. Se crediamo fortemente che un rimedio può farci del bene, molto probabilmente otterremo la reazione di quel bene: l’essere ansiosi lo possiamo combattere con gli ansiolitici, il dolore con gli antidolorifici, ma il sollievo immediato lo proviamo già alla certezza di avere con noi un medicinale che può aiutarci. E’ la nostra convizione a determinare l’efficacia del rimedio e non il rimedio in sè, anche se, questa regola sembra non valere per tutti gli individui. Nell’ultimo periodo gli scienziati hanno cercato di approfondire il perchè per qualcuno l’effetto placebo determina dei risultati concreti e per altri soggetti no.
Esiste una variabilità individuale condizionata dalla presenza di alcuni geni del nostro Dna che sono coinvolti dall’effetto placebo. La ricerca scientifica condotta dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston e pubblicata sulla rivista Trends in Molecular Medicine conferma, infatti, una variabile genetica indicando, in alcuni, una funzione specifica di segnalazione al cervello utile a determinare l’efficacia del placebo. Esistono, quindi, dei soggetti rispondenti e dei soggetti non rispondenti, e solo i primi possono, mediante una maggiore “suggestione” segnalata al cervello, migliorare i risultati dei trattamenti forniti.
- Ricerca di: Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston
- Pubblicata su: Trends in Molecular Medicine
- Conclusione: L’efficacia dell’effetto placebo è condizionata dalla variabile genetica dell’individuo