Nelle ultime settimane per una serie di congiunture astrali che, se hanno ancora a che fare con Saturno, gli prendo a calci gli anelli, ho lavorato una media di 16 ore al giorno. Considerando che ho una serie di responsabilità materne che mi impediscono di rendermi irreperibile in certi momenti della giornata, una parte consistente di queste ore si è concentrata di notte, momento in cui, a fine lavoro ho scritto quasi tutte le bozze dei Mondiali, che quando smetti di lavorare alle tre di notte sei talmente adrenalina o che ti pare di stare sugli anelli di Saturno (sempre lui).
Insomma, ho dormito una media di tre ore per notte, per almeno un mese. Manco dopo il parto per dire.
Chiaro é che non son proprio un fiore. Pur tuttavia, ieri all’ennesima nullafacente che con aria finto accorata mentre riempivo la sacca nuoto della nana, per riportarla a casa, cenarla, giocare con lei, metterla a nanna e poi, solo poi, rimettermi a lavorare fino alle 4, ho risposto. ‘Non ho l’aria stanca, sono stanca’ ‘eh, forse dovresti cercarti un aiuto in casa.’ Eh, cocca, forse c’è l’ho già se no saremmo sepolti dal pattume. Cocca