Mi scuso con MASSIMO GRAMELLINI,che stimo corsivista sagace e giornalista onesto.
Ma il suo esordio narrativo, 'L'ultima riga delle favole',per i tipi di Longanesi,-capitatomi in mano per caso,prestato da un'amica- mi ha decisamente stravolta.Devo subito essere sincera,cosi' mi tolgo il dente:questo libro mi pare la quintessenza di un genere narrativo che ho sempre relegato in un mio personale 'indice',per dirla con un francesismo,del genere 'c.' integrali.Ora,o io mi sono rincitrullita a tal punto che non riconosco piu' un pero da un melo-come nella famosa storiella popolare-;o Gramellini si è semplicemente divertito con successo e gli è andata bene.O....?Non lo so.250.000 copie:'Imparare ad amare e a essere amati',recita la striscia promozionale.Cosi':un tale,Tomas,depresso e sfortunato in amore-che' ,da noi in Romagna si direbbe: 'fortunato in amor non gioca a carte'-si insacca in un improbabile luogo,detto'TERME DELL'AMORE', e li' tra saune metafisiche e segnalazioni esoteriche trova l'anima gemella,forse sul bordo di una piscina.Ora,io dico:ma la' a Torino,oltre a contestare Amos Oz perche' lo sanno loro,come la pensano'esattamente' su questo quesito:'dove sta la letteratura di qualita''?Mi pareva una terra esperta,e come.E non solo di 'c'. esoteriche